Cosa sono gli Epstein files diventati il fulcro del violento scontro via social tra Elon Musk e Donald Trump? “Un episodio sfortunato”: così l’amministrazione Usa definisce le accuse del miliardario secondo cui il presidente Usa sarebbe, appunto, “negli archivi di Epstein”. Lo ha detto alla Cnn la portavoce stampa Karoline Leavitt: “Questo è un episodio spiacevole per Elon, che non è soddisfatto del One Big Beautiful Bill perché non include le politiche che voleva. Il presidente è concentrato sull’approvazione di questa legge storica e sul rendere il nostro Paese di nuovo grande”, ha dichiarato.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha smentito le voci che circolavano nelle ultime ore: non è prevista una telefonata tra il presidente Usa e il numero uno di Tesla, come inizialmente ipotizzato dai media. Trump, al contrario, “non è interessato” a una chiamata con Musk, ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca a Nbc News.
Cosa sono gli Epstein files
Perché Musk ha parlato via social degli Epstein Files volendo includere Trump nell’elenco dei contatti di Jeffrey Epstein, il finanziere Usa condannato per reati sessuali e morto suicida in carcere nel 2019? Già il 27 febbraio scorso, l’attorney general Pamela Bondi aveva reso nota una prima parte di documenti declassificati del caso Epstein, che però contenevano in gran parte documenti precedentemente trapelati, anche se mai resi pubblici in via ufficiale dal governo americano. Le carte non avevano svelato nulla che non si sapesse, confermando i rapporti fra Trump e il finanziere.
Il nome del presidente americano compare anche nel registro dell’aereo di Epstein, il noto Lolita Express. Il tycoon viaggiò sul velivolo insieme a Epstein l’11 ottobre 1993 e poi ancora il 15 maggio del 1994 con l’allora moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter: prima da Palm Beach all’aeroporto Reagan di Washington e poi da Washington allo scalo di Teteboro, in New Jersey. I contatti fra Epstein e Trump erano noti da tempo ed erano già emerse anche delle foto che li ritraevano insieme, una anche con Maxwell e Melania. Ma non è dato sapere se i documenti non ancora resi noti contengano novità.
Nel frattempo, i democratici della Camera dei Rappresentanti hanno chiesto all’Fbi e al dipartimento di Giustizia se è vero che il nome del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sia nei cosiddetti “file di Epstein”, come sostenuto ieri da Elon Musk. È quanto apprende Axios.
Per il momento, a replicare su X alle insinuazioni di Musk è l’avvocato americano, David Schoen, che è è stato anche uno degli avvocati che ha rappresentato Trump durante il suo secondo processo di impeachment al Senato degli Stati Uniti: “Sono stato assunto – scrive – per guidare la difesa di Jeffrey Epstein come suo avvocato penalista 9 giorni prima della sua morte. Aveva chiesto il mio consiglio per mesi prima di allora. Posso affermare con autorevolezza, inequivocabilmente e definitivamente che non aveva informazioni che potessero danneggiare il presidente Trump. Gliele ho chieste espressamente!”.
Musk-Trump: Tesla rimbalza in Borsa prima della telefonata
Il sodalizio tra Trump e Musk “è andato in pezzi in modo spettacolare”, scrivono i media statunitensi, tra reciproci scambi di accuse e “sgambetti”, a partire dalle critiche di Musk sulla legge di spesa e i tagli agli incentivi sulle auto elettriche decisi del presidente. E i dissidi potrebbero essere solo all’inizio.
Intanto, in attesa della telefonata, la prima schiarita riguarda Tesla: il titolo, che alla vigilia ha ceduto il 14,26%, tenta il rimbalzo e nel premercato a Wall Street sale del 5%. Corrono anche i future della Borsa americana, che ieri ha chiuso in rosso: quelli sul Dow Jones segnano +0,7%, quelli sul Nasdaq +1,3%.
Musk, Space X: marcia indietro su Dragon
La posta in gioco è del resto alta, tanto che anche Bill Ackman, imprenditore, miliardario e “re” degli hedge fund, è intervenuto per allentare la tensione: “Supporto Trump ed Elon Musk, dovrebbero fare pace per il bene del nostro grande Paese”, ha scritto su X. E Musk gli ha subito risposto, commentando il post: “Non hai torto”. Tra l’altro, Musk sembra intenzionato a fare marcia indietro anche sul fronte di Dragon, la navicella spaziale di SpaceX che aveva deciso, ieri, di smantellare.