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Eni, il calo dei prezzi dell’energia fa scendere ricavi e utile ma risultati meglio delle attese. A novembre seconda cedola

Eni ha evidenziato una flessione dei ricavi e della redditività nei primi nove mesi del 2023 a causa del calo dei prezzi dell’energia. Tuttavia, i principali dati sono stati migliori delle attese. Il titolo sale a Piazza Affari. Via libera alla seconda tranche del dividendo il 20 novembre

Eni, il calo dei prezzi dell’energia fa scendere ricavi e utile ma risultati meglio delle attese. A novembre seconda cedola

Eni chiude il terzo trimestre 2023 con risultati “robusti in uno scenario debole”. Lo spiega il colosso petrolifero in una nota. Nel dettaglio, il colosso petrolifero ha chiuso il periodo con un utile netto adjusted pari 1,818 miliardi, in calo del 51% anno su anno (6,66 miliardi nei primi nove mesi dell’esercizio, -38%). Anche l’utile netto è sceso: -67% a 1,916 miliardi (4,598 miliardi nei primi nove mesi, -65%). Per quanto riguarda la guidance 2023, il gruppo ha rivisto al rialzo le stime di ebit e flusso di cassa. In apertura il titolo viaggia in territorio positivo, guadagnando il 2,04% a 15,80 euro a Piazza Affari.

“Nel terzo trimestre 2023 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari”, ha commentato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. E ha aggiunto: “Guardando al futuro, riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente”.

I risultati di Eni nei primi nove mesi del 2023

Il gruppo guidato da Descalzi ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi della gestione caratteristica pari a 69,1 miliardi di euro, in calo del 32% rispetto ai 100,99 miliardi ottenuti nei primi tre trimestri dell’anno precedente. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è salita del 2% a 1,64 milioni di boe/giorno.

Il Cane a sei zampe ha chiuso il periodo gennaio-settembre del 2023 con un utile operativo adjusted di 3,26 miliardi di euro (-47%) e nove mesi è stato di 11,9 miliardi. Parallelamente, il risultato netto adjusted è sceso a 1,82 miliardi, rispetto ai 3,73 miliardi contabilizzati nel terzo trimestre del 2022, “condizionato dall’indebolimento dei prezzi degli idrocarburi, ma attenuato in modo significativo dal miglioramento delle prestazioni industriali”, prosegue la nota. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è cresciuta del 4% a 1,64 milioni di boe/giorno.

“Questa performance riflette la ripresa della E&P rispetto al trimestre precedente, grazie alla crescita produttiva e ai migliori prezzi di realizzo, nonché il solido contributo di Refining, Enilive (il business della mobilità sostenibile) e Plenitude”, spiega il Cane a sei zampe in una nota.

Indebitamento, flussi di cassa e investimenti

A fine settembre 2023 l’indebitamento netto di Eni è pari a 8,7 miliardi, in aumento di circa 1,7 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022; il leverage è pari a 0,15 (0,13 al 31 dicembre 2022). Nei primi nove mesi del 2023 il gruppo ha registrato una generazione di cassa operativa pari a 12,9 mld, ampiamente superiore ai fabbisogni per investimenti pari a 6,7 miliardi, generando un free cash flow organico di 6,2 miliardi.

Outlook 2023

Il gruppo petrolifero ha rivisto al rialzo le stime del 2023. L’ebit è atteso attorno ai 14 miliardi (nella precedente indicazione nella semestrale era atteso sui 12 miliardi di euro) e il flusso di cassa a circa 16,5 miliardi (rispetto al precedente obiettivo nell’intervallo 15,5-16 miliardi). “Queste proiezioni sono esposte alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi. Il management stima un impatto di circa 130 milioni di euro sul flusso di cassa per ogni variazione di un dollare del prezzo del Brent (su base annua)”, specifica la nota del gruppo. Per quanto riguarda gli investimenti, invece, sono rivisti al ribasso: attesi a circa 9 miliardi, in riduzione di circa il 6% rispetto alla previsione originaria. Nessun cambio di previsioni per il leverage: previsto entro l’intervallo dichiarato di 0,1-0,2.

Il dividendo trimestrale sarà in pagamento il 22 novembre

Inoltre, il Cda di Eni ha approvato la distribuzione della seconda delle quattro tranche del dividendo 2023, pari a 0,23 euro per azione (per un totale di 0,94 euro annuo), con data di stacco cedola il 20 novembre 2023 e pagamento il 22 novembre, in linea con quanto deliberato dall’assemblea dello scorso maggio.

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