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Eni e Enav a Cdp: il Tesoro dà il via all’operazione

Il ministero ha formalizzato con una lettera a Cassa Depositi per procedere all’acquisto del 50% di Enav e del 3% di Eni – Il controvalore potenziale per le casse dello Stato è di 2,8 miliardi.

Il Tesoro ha inviato una lettera a Cassa depositi e prestiti per formalizzare l’avvio della dismissione delle partecipazioni statali in Eni ed Enav. Lo ha scritto il Sole 24 Ore. Una fonte della Cdp ha poi confermato all’agenzia Reuters che la Cassa sta valutando il testo. Il Consiglio d’amministrazione che dovrà valutare la proposta è convocato per il 22 novembre, ma a formalizzare la compravendita sarà una riunione successiva del Cda che si terrà a dicembre. Nel frattempo il Tesoro dovrà emanare un decreto ministeriale che autorizzi le operazioni.

La Cdp, pur essendo controllata per circa l’83% dal ministero dell’Economia, non rientra nel perimetro della Pubblica Amministrazione, perciò l’acquisto da parte della Cassa di quote di società pubbliche contribuisce ad abbassare il debito dello Stato.

Per quanto riguarda Enav, la società dei controllori quotata dal luglio 2016 e la cui capitalizzazione supera di poco i 2 miliardi, il Tesoro controlla il 53,37% e intende vendere a Cdp il 50,37%. Nel caso di Eni, invece, a passare di mano dovrebbe essere il 3,3%, con il ministero dell’Economia che rimarrebbe in possesso dell’1%.

Secondo il Sole, sulla base degli attuali valori di Borsa, da queste operazioni – che dovrebbero concludersi entro dicembre – il Tesoro potrebbe arrivare a incassare 2,8 miliardi di euro.  

Nel Documento di Economia e Finanza il Governo ha indicato che in tema di privatizzazioni l’obiettivo è raccogliere nel 2017 una cifra pari a 0,2 punti percentuali di Pil, circa 3,5 miliardi di euro.

Il 17% della Cassa Depositi e Prestiti è in mano a diverse fondazioni bancarie e nei giorni scorsi, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, si era detto favorevole all’acquisizione da parte della Cdp di società che – come Enav – producono utili e distribuiscono dividendi.

D’altra parte, il Tesoro ha scelto di mantenere una presenza azionaria diretta in società che ritiene strategiche: in questo modo potrà avere un ruolo determinante nella presentazione delle liste per l’elezione dei Cda.

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