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Eni dimezza l’utile semestrale ma scopre olio e gas nell’offshore del Congo

Il gruppo ha archiviato il primo semestre con utili netti più che dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a 1,82 miliardi, ma ha anche annunciato un’importante scoperta di olio e gas nell’offshore del Congo.

Eni dimezza l’utile semestrale ma scopre olio e gas nell’offshore del Congo

Eni chiude il primo semestre con utili netti più che dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-51%), a 1,82 miliardi. Eppure, considerando solo il secondo trimestre, il risultato è stato decisamente migliore, con una crescita del 76% su anno, a 0,28 miliardi. Al Cda sarà proposto un acconto di dividendo per il 2013 di 0,55 euro ad azione (0,54 euro nel 2012) da mettere in pagamento a partire dal 26 settembre 2013 con stacco cedola il 23 settembre 2013.

Intanto, il gruppo annuncia un’importante scoperta di olio e gas nell’offshore del Congo, nel prospetto esplorativo Nene’ Marine, situato nel Blocco Marine XII a circa 17 chilometri dalla costa. “La società stima i volumi della scoperta, provati con i due pozzi sinora perforati, in circa 600 milioni di barili di olio e 20 miliardi di metri cubi di gas in posto – si legge in una nota –. La struttura ha un considerevole potenziale aggiuntivo che verrà valutato con altri pozzi di delineazione”. Eni continuerà la fase di valutazione della scoperta e avvierà nel contempo con i partner della joint venture gli studi per lo sviluppo commerciale di queste importanti riserve di idrocarburi.

Tornando ai conti del primo semestre, l’utile operativo adjusted è stato pari a 1,95 miliardi nel trimestre (-51%) e a 5,66 miliardi nel semestre (-43%), inclusa la perdita Saipem contabilizzata nel secondo trimestre. L’utile netto adjusted si è attestato a 0,58 miliardi nel trimestre (-55%2) e 1,96 miliardi nel semestre (-46%2), sempre inclusa la perdita Saipem. Il cash flow a 1,95 miliardi nel trimestre e 4,75 miliardi nel semestre.

Al 30 giugno 2013 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 16.492 milioni, con un incremento di 981 milioni rispetto al 31 dicembre 2012 dovuto per 335 milioni alla minore fattorizzazione di crediti commerciali. Rispetto al 31 marzo 2013 l’indebitamento finanziario netto è aumentato di 507 milioni, riconducibili per 368 milioni alla minore fattorizzazione di crediti commerciali.

“I risultati del semestre hanno risentito di un contesto economico difficile in Italia e in Europa, di interruzioni di produzione in Libia e Nigeria e della caduta dei risultati di Saipem – ha commentato l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni –. Abbiamo rafforzato la nostra struttura patrimoniale proseguendo nel programma di dismissioni di Snam e Galp. Sono soddisfatto dei progressi operativi ottenuti nel semestre, 6 avvii di produzione sugli 8 previsti in tutto il 2013, e delle rinegoziazioni dei contratti gas con Sonatrach e Gazprom. Grazie a questi successi prevediamo un significativo miglioramento dei risultati nel prossimo semestre. Proporrò al cda di Eni del prossimo 19 settembre un acconto dividendo di 0,55 euro per azione”.

Per quanto riguarda la produzione di idrocarburi, Eni stima un il livello produttivo su base annua sostanzialmente in linea rispetto al consuntivo 2012, ipotizzando il perdurare degli eventi straordinari in Nigeria e Libia che hanno caratterizzato il primo semestre 2013. “L’avvio di importanti progetti, tra cui quelli in Algeria, Angola e Kazakhstan e l`entrata a regime di campi avviati nel 2012, in particolare in Egitto, più che compensano questi fenomeni, il declino delle produzioni mature e l`impatto dei disinvestimenti 2012”, spiega la società.

Per il 2013 il management prevede investimenti sostanzialmente in linea rispetto al 2012 (12,76 miliardi l’ammontare degli investimenti tecnici e 0,57 miliardi quello degli investimenti finanziari del consuntivo 2012, esclusi gli investimenti di Snam). Il leverage a fine 2013, assumendo un prezzo del Brent medio annuo di 104 dollari/barile, è previsto in leggero miglioramento rispetto al livello di fine 2012 per effetto della gestione industriale e di portafoglio.

A metà mattina il titolo in Borsa di Eni guadagna circa un punto e mezzo.

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