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Enel: utili in discesa del 28,9% nel primo semestre, pesa la Robin Hood Tax

I ricavi del gruppo aumentano del 6% grazie all’incremento della vendita di energia elettrica nei mercati in cui opera la divisione internazionale e in America Latina – Pesa, però, l’andamento negativo dei mercati di Italia e Spagna – l’indebitamento sale del 6,6% a 47,57 miliardi rispetto a fine 2011

Enel: utili in discesa del 28,9% nel primo semestre, pesa la Robin Hood Tax

Effetto Robin Hood Tax sui conti Enel. Il gruppo ha chiuso il primo semestre del 2012 con un risultato netto a 1,82 miliardi, in calo del 28,6% e un utile netto ordinario del gruppo a 1,64 miliardi, in calo del 28,9%. La flessione, spiega la società, risente dell’applicazione sui conti ”delle modifiche introdotte in Italia nel secondo semestre 2011 alla cosiddetta Robin Hood Tax”. Aumentano leggermente i ricavi a 40,69 miliardi (+6%), sostanzialmente grazie all’incremento della vendita di energia elettrica nei mercati in cui opera la divisione internazionale ed in America Latina. L’Ebitda è in calo a 8,28 miliardi (-7,2%) impattato da operazioni straordinarie non ricorrenti nel primo semestre 2011 e di variazioni del perimetro. Al netto di tali proventi l’Ebitda del primo semestre 2012 si riduce del 2,7%. L’Ebit (-12%) scende a 5,34 miliardi e sconta maggiori ammortamenti e perdite di valore per 84 milioni di euro. Gli Investimenti nel semestre ammontano a 2,76 miliardi di euro. L’indebitamento sale del 6,6% a 47,57 miliardi da 44,62 miliardi.

A incidere nel semestre l’andamento negativo delle economie europee mature, in particolare Italia e Spagna dove sia il Pil sia la produzione industriale hanno confermato il loro trend sfavorevole che si prevede possa proseguire per il resto dell’anno. Bene invece i mercati emergenti dell’Est Europa, della Russia e dell’America Latina che continuano a registrare un trend positivo di crescita. Spiega il gruppo: “la diversificazione geografica e tecnologica, i programmi di efficienza operativa già avviati, l’ottimizzazione degli investimenti e la razionalizzazione della struttura societaria in America Latina, possono consentire di minimizzare gli impatti negativi che la citata congiuntura economica sfavorevole e l’attuale incertezza regolatoria spagnola potranno generare sui risultati del gruppo”.

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