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Enel, Starace: “20 miliardi di investimenti in rinnovabili”

L’Ad di Enel premiato Manager dell’Anno. “La domanda di energia cresce ma quella di elettricità cresce il doppio” – Come cambia il mercato con l’ingresso dei colossi digitali e automobilistici: una ricerca Agici

Enel, Starace: “20 miliardi di investimenti in rinnovabili”

La ripresa economica post Covid-19 ha un potente alleato nella decarbonizzazione e nella trasformazione energetica verso le fonti rinnovabili. “Il governo può accelerare questo processo, sbloccando autorizzazioni, sburocratizzando i percorsi per fare ripartire la filiera, spingendo sul rafforzamento della rete al Sud. Enel è in grado di mettere in moto 20 miliardi di investimenti in tre anni. Altrettanti possono arrivare dagli altri operatori”. Parla Francesco Starace, Ceo e direttore generale Enel, nel giorno in cui riceve – rigorosamente in videoconferenza via Web – il premio di Manager dell’anno Energia 2019 per aver “avviato e portato a termine con successo un percorso di crescita e di innovazione che ha trasformato il Gruppo Enel in un leader globale nel settore energetico”. “Le utility – prosegue Starace – sono uno strumento di ripresa rilevante, con una leva di investimenti straordinaria”. Naturalmente purché il governo faccia la sua parte e velocizzi i percorsi autorizzativi.

Affermazione condivisa e rilanciata da Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia, che ricorda i “50 miliardi di investimenti già programmati e inseriti a piano” dalle 500 aziende associate (prevalentemente municipalizzate ed ex-municipalizzate come A2A). “Non è un problema di funding ma di velocizzare i permessi”.

Il premio Manager dell’Anno, assegnato dalla rivista MUI di cui è direttore Andrea Gilardoni, professore dell’Università Bocconi e presidente di Agici, quest’anno è capitato in pieno terremoto da pandemia Coronavirus e crollo dei prezzi del greggio. Quanto impatterà tutto questo sul settore dell’energia elettrica in piena trasformazione? La crisi potrebbe velocizzare la transizione energetica – anche attraverso il New Green Deal europeo – mentre si aprono nuovi scenari con l’ingresso di players in arrivo da altri settori ma attratti dalle crescenti opportunità di business, nuovi protagonisti della grande partita a scacchi energetica. Aumenta la pressione competitiva sugli operatori “tradizionali”, quelli che da sempre hanno fatto dell’elettricità il proprio core business. Solo che anche l’elettricità non è più quella di una volta, la tecnologia ne sta trasformando funzioni e potenzialità. Ecco perché si aprono nuove porte ed entrano nuovi concorrenti. Si tratta di una trasformazione in corso già da qualche anno ma che ora ha preso maggiore forza e visibilità secondo quanto ha documentato la ricerca “Utilities e nuove entranti nel settore energetico tra cooperazione e competizione” curata da Marco Carta e Michele Perotti, rispettivamente Ad e Senior analyst di Agici Finanza d’Impresa, il think tank centrato su utilities e infrastrutture.

Produttori di automobili come Volkwagen e Tesla che offrono servizi elettrici, Major petrolifere come Shell che vogliono sterzare dal greggio in evidente crisi strutturale al gas&power, startup e società innovative che vengono risucchiate dall’oil (come Evolvere acquisita da Eni): i travasi non mancano. “L’evoluzione tecnologica in corso rende porose le paratie tra un settore e l’altro. Capiremo nei prossimi cinque anni dov’è la nuova frontiera e in che luogo si è spostata“, afferma Francesco Starace tutt’altro che preoccupato per l’espansione del mercato. “La domanda di energia continua a crescere – ha spiegato – ma la domanda di energia elettrica cresce a passo doppio. Questo conferma che si va verso una sempre maggiore elettrificazione dei consumi”.

Secondo il Ceo di Enel,” la competizione è tra settori più che tra player“. In altre parole non si tratta tanto di Volkswagen versus Enel quanto piuttosto di energia fossile versus rinnovabili. E così se Eni si compra Evolvere, Shell acquista Sonnen, i giganti digitali come Google, Amazon, Microsoft usano cavalli di Troia per entrare nel nuovo e promettente mercato elettrico, ciò dimostra che “il settore è in grado di produrre valore”. Quale ruolo può avere il gas? Può rappresentare una transizione verso la decarbonizzazione, a patto che la commodity sia “stabile e non volatile” come oggi il petrolio.

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