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Enel spinge sull’addio al carbone: “Ma servono autorizzazioni rapide”

In audizione alla Commissione Attività produttive il responsabile di Enel Italia, Carlo Tamburi, annuncia la conversione a gas di 4 impianti e la sostituzione progressiva del carbone al 2025 ma le autorizzazioni necessarie dovranno arrivare in un anno

Enel spinge sull’addio al carbone: “Ma servono autorizzazioni rapide”

Enel intende accelerare sull’addio al carbone. Una svolta green per la quale ha però bisogno della collaborazione del Governo. La deadline al 2025 fissata nella Sen (Strategia energetica nazionale) potrà essere rispettata solo se le autorizzazioni necessarie arriveranno in tempo. Tradotto: occorre spingere e non lasciare che l’iter si blocchi o venga ritardato dai consueti veti incrociati che rendono sempre difficile in Italia gli investimenti infrastrutturali.

Questo il riassunto di quanto affermato dal direttore Italia di Enel, Carlo Tamburi, durante l’Audizione alla Commissione Attività produttive della Camera sul Piano Energia e Clima al 2030. “Noi siamo disponibili a procedere per la sostituzione progressiva del carbone al 2025 ma in presenza di percorsi rapidi e certi”, ha affermato il manager.

Un annuncio che arriva alla vigilia dell’assemblea del gruppo Enel, in programma oggi (16 maggio) a Roma. I soci dovranno approvare il bilancio 2018 e la distribuzione del dividendo.

“Oggi abbiamo presentato domanda per l’iter di nuove capacità a gas su quattro nostri impianti” – ha poi detto Tamburi. La Spezia, Fusina (Venezia), Torre Nord (Civitavecchia) e Brindisi verranno convertiti “in impianti a gas a ciclo aperto da 500 MW ciascuno, ma possono anche essere trasformati in impianti a ciclo combinato”, ha spiegato il direttore di Enel Italia, assicurando ai commissari anche il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. “Anzi, in fase di costruzione l’occupazione aumenterà”, ha continuato.

Per realizzare questo progetto e rispettare i tempi della Sen, Enel ha però bisogno di ricevere le autorizzazioni del Govenro: “Mi fa piacere che coincida proprio con l’audizione di oggi con cui possiamo annunciare al pubblico l’ufficializzazione di questa decisione. Sono però necessari iter autorizzativi accelerati e strumenti di remunerazione“, ha precisato Tamburi.

Il manager invia dunque un messaggio chiaro: “I tempi sono compatibili con un 2025 di riferimento. Per fare gli impianti a gas, che si costruiscono in due anni o poco più, abbiamo un anno come cuscinetto per le autorizzazioni. La pianificazione delle attività potrà essere garantita solo avviando sin da ora l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie”.

L’uscita dal carbone entro il 2025, ha poi spiegato il direttore di Enel Italia, “farà venir meno circa 8mila MW di impianti programmabili da gestire tramite opportuni interventi per garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema elettrico nazionale nel suo medio termine”.

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