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Enel spinge il pedale sull’auto elettrica: 2500 colonnine a fine anno

Il gruppo ha presentato a Vallelunga gli obiettivi sulla mobilità elettrica. Sulla rete in fibra, l’Ad Starace detta la linea: “No a fusioni o accrocchi societari, sì invece ad acquisti di fibra” come quello tra Open Fiber e Inwit-Tim. Nessun interesse per Sparkle. Ecco le novità per fare il pieno alla colonnina: tra queste anche il lampione-distributore. Operative le prime 100 colonnine superveloci del progetto Eva+ che consentono la ricarica fuori città in 20 minuti

Enel spinge il pedale sull’auto elettrica: 2500 colonnine a fine anno

La corsa di Enel sulla mobilità elettrica procede a ritmo sostenuto. Entro fine anno il gruppo avrà installato in Italia circa 2.500 colonnine per ricaricare le auto elettriche. E delle aperture arrivano anche sul tema della rete in fibra superveloce: Francesco Starace infatti ha dettato la linea sul tema della rete unica in fibra: ha confermato il suo no “a fusioni o accrocchi societari ” per Open Fiber (controllata al 50% con Cassa depositi) ma ha aperto ad acquisti di fibra da altri partner, sul modello di quello appena concluso tra Of e Inwit-Tim per le connessioni wireless. “una società della cifra l’abbiamo già comprata – ha detto l’Ad di Enel – ed è Metroweb”. Come dire: altre non sono in programma. Nemmeno Sparkle? “Non credo, no” è stata la risposta.

Le vicende sulla rete Tim hanno finito per catturare comunque l’attenzione in coda alla giornata dedicata da Enel a fare il punto sulla mobilità elettrica. “Installiamo 60-70 colonnine a settimana, saranno
918 entro fine anno”, aveva appena detto il responsabile di Enel X Francesco Venturini nel corso della “e-Mobility Revolution 2018” a Vallelunga, il circuito automobilistico alle porte di Roma. Le nuove colonnine si aggiungeranno alle 1.578 già installate nel Paese. Il ritmo dunque si sta intensificando – in linea con l’avanzamento della produzione delle principali case automobilistiche – con l’obiettivo di raggiungere un’installazione complessiva di 14.000 colonnine entro il 2022, per un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro. Infine, sono operative le prime 100 colonnine superveloci sulle strade extraurbane del progetto Eva+: consentono di fare il pieno in 20 minuti.

A spingere i piani di Enel che, ha annunciato l’Ad Francesco Starace, ha già siglato accordi per 4.300 infrastrutture di ricarica con ibndustrie e pubbliche amministrazioni, è la forte espansione dei veicoli elettrici: nel mondo ne sono stati venduti 4 milioni e in Italia si sta intensificando la crescita delle immatricolazioni che sono raddoppiate nei primi 8 mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Stiamo portando avanti il piano per l’Italia e questa operazione la lanceremo in Spagna nei prossimi mesi e più in là in Romania. La nostra ambizione è diventare un grande fornitore di infrastrutture per la mobilità elettrica”. Il piano tuttavia ha trovato una forte risposta nel settore privato ma fa più fatica a diffondersi con le amministrazioni pubbliche sia per carenze culturali che per fattori burocratici e amministrativi.

Naturalmente, anche il governo può svolgere un ruolo nella partita sull’auto elettrica. “Il Governo attuale ci crede molto – ha sottolineato Venturini – e non è che il precedente non ci credesse ma questo ha un’idea diversa di come sviluppare la mobilità elettrica”.  “Nelle prossime settimane – ha aggiunto – ci aspettiamo un passaggio dagli annunci alla realtà”. Non si tratta di una richiesta di incentivi che, per quanto ventilati soprattutto dal vicepremier Luigi Di Maio, non troverebbero spazio nella già difficile manovra di bilancio 2019. Venturini però ha elencato cinque punti necessari per favorire e fare fare un balzo in avanti alla mobilità elettrica: tra questi spicca – appunto – “la spinta della Pubblica amministrazione” ma anche l’adozione di “un piano strategico nazionale operativo, con regole certe soprattutto per i piccoli Comuni; la fiscalità; la semplificazione tariffaria su cui il regolatore deve dare una mano”. In pratica serve ” una spinta nella fase di avvio ma non chiediamo incentivi”, ha concluso Francesco Venutrini.

Enel ha messo a punto una serie di soluzioni sotto l’etichetta “famiglia Juice” che vanno dal box di ricarica – da installare in garage dell’abitazione o nella sede aziendale – alla “JuicePole” su strada e destinata al pubblico. Infine la “JuiceLamp” , presentata a Vallelunga, integra l’illuminazione pubblica con la colonnina di ricarica: è un “lampione intelligente” a Led che consente di fare il pieno fino a due vetture contemporaneamente oltre ad altre funzioni con la videosorveglianza o la connettività in fibra e il WiFi urbano con una convergenza tra tlc e energia che anticipa il prossimo futuro.

Enel è il secondo miglior titolo al FtseMib, in rialzo del 2% alle 13:13 dopo aver incassato l’upgrade da Exane.

 

 

Mattinata all’insegna degli acquisti per le quotazioni del colosso elettrico italiano. Alle 10:35 le azioni Enel sono in rialzo del 2,3% rispetto alla già positiva chiusura di ieri (+0,8%), a fronte di un +1,4% del Ftse Italia Servizi Pubblici. Ad alimentare gli acquisti sui titoli del gruppo guidato da Francesco Starace anche l’upgrade da parte di Exane, che ha migliorato la raccomandazione su Enel a outperform dal precedente neutral e alzato il target price a 5,20 euro dal precedente prezzo obiettivo di 5 euro. Ricordiamo che ieri il colosso elettrico italiano ha comunicato che la controllata per le rinnovabili, ha avviato la costruzione del parco solare fotovoltaico di Totana da 84,7 MW, il più grande della società in Spagna. Sulla base delle raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg su 32 giudizi 24 sono positivi, 7 sono neutrali e 1 solo è negativo con una media dei target price a 5,51 euro.

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