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Emergenza gas: già dal prossimo anno 2 milioni di metri cubi Made in Italy in più

L’emergenza gas spiana la strada all’aumento della produzione nazionale: dal prossimo anno ci sarà un incremento di circa 2 milioni di metri cubi per poi ulteriormente aumentare

Emergenza gas: già dal prossimo anno 2 milioni di metri cubi Made in Italy in più

Cosa sta facendo l’Italia per evitare lo stato di emergenza gas? Al di là degli accordi per incrementare l’afflusso da altri Paesi, già dall’anno prossimo ci sarà un incremento della produzione nazionale di circa 2 milioni di metri cubi, per poi aumentare ancora. È l’assicurazione del governo, fornita alla Camera in commissione Ambiente dal sottosegretario alla transizione ecologica Vannia Gava in risposta alla sollecitazione per incentivare la nostra produzione nazionale, anche attraverso la rimozione del divieto di prospezione e coltivazione di idrocarburi in alcune zone del territorio nazionale.

Emergenza gas: il Piano per le aree idonee

Intanto è stato disposto – nelle more dell’adozione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI) al fine di individuare un quadro di riferimento delle aree ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale – che le attività di coltivazione degli idrocarburi potessero proseguire, così come i provvedimenti di proroga e rilascio di nuove concessioni. E poi – ha ricordato ancora la rappresentante del governo – è in corso di perfezionamento l’atto di indirizzo con cui il GSE (gestore dei servizi elettrici) avvierà le procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale, invitandovi a partecipare i titolari di concessioni di coltivazione di gas nel mare territoriale e nella piattaforma continentale, i cui impianti di coltivazione siano «compatibili», anche nel caso di concessioni improduttive o in sospensione volontaria delle attività.

Pertanto, “è atteso un incremento di produzione nazionale fin dal prossimo anno di circa 2 milioni di sm3 (unità di misura in condizioni standard di pressione e temperatura del gas, n.d.r) per poi ulteriormente aumentare, oltre alle aspettative di altra produzione che potrà derivare da interventi tecnici di ottimizzazione dell’attività di recupero/estrazione del gas e alla auspicabile realizzazione di nuove infrastrutture minerarie di coltivazione”.

Di più. “Un possibile contributo tempestivo all’aumento della produzione – ha aggiunto Vannia Gava- potrà essere apportato intervenendo sulle concessioni in sospensione della produzione che abbiano già delle infrastrutture adeguate al riavvio della produzione stessa, salvo eventuali minimi interventi tecnici, per cui non è necessario attendere i tempi autorizzativi e realizzativi propedeutici ad eventuali ulteriori «trivellazioni».

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