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ELEZIONI – Vince l’ingovernabilità: centrosinistra al primo posto ma al Senato non c’è maggioranza

TERREMOTO ELEZIONI – Pd-Sel in testa alla Camera e con Monti può diventare il primo schieramento al Senato dove però non ha la maggioranza per la forte presenza sia di Berlusconi che di Grillo – A questo punto l’incubo della ingovernabilità, tanto temuto dai mercati, avanza a grandi passi: si sta materializzando lo scenario peggiore.

I numeri non sono ancora definitivi, ma a questo punto sembra evidente che in Senato non ci sarà alcuna maggioranza. A determinare lo stallo sono due elementi: il boom del Movimento 5 Stelle e il clamoroso recupero del centrodestra. L’affluenza è stata del 75,2%, in calo di quasi cinque punti rispetto alle elezioni politiche del 2008.

Secondo la quinta proiezione realizzata da Piepoli per la Rai (copertura del campione al 76%), le coalizioni guidate da Pdl e Pd sono entrambe al 30,7%, mentre M5S è al 24,5%, la coalizione Monti al 9,5% e Rivoluzione civile all’1,8%.

Per quanto riguarda i dati reali diffusi dal Viminale intorno alle 20 (44.289 sezioni scrutinate su 60.431), il centrosinistra si attesta al 32,31%, il centrodestra al 29,94%, il Movimento 5 Stelle al 23,89%, i montiani al 9,18% e Rivoluzione civile all’1,80%. 

Il vantaggio del centrosinistra è però solo illusorio, perché il meccanismo della legge elettorale (il tanto vituperato ma mai modificato “Porcellum”) prevede una particolare distribuzione dei seggi su base regionale per il Senato, con premi di maggioranza regione per regione. 

Gli ultimi dati assegnerebbero 104 seggi al centrosinistra, 123 al centrodestra, 57 al Movimento 5 Stelle, 17 ai montiani e zero al partito di Antonio Ingroia. Nessuna coalizione raggiunge quindi la maggioranza assoluta, che si ottiene solo con 158 seggi. E considerando che i grillini non sono disposti ad allearsi con nessuno dei partiti tradizionali, non esiste alcuna possibilità di creare uno schieramento in grado di governare.

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