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Elezioni inglesi, banche, Qatar: alta tensione sui mercati

La vigilia delle elezioni in Gran Bretagna, bersagliata dal terrorismo, lo spettro del bail-in per le banche spagnole e venete, lo rottura con il Qatar e i riflessi sul petrolio agitano i mercati che sperano ancora una volta in Draghi – In tensione anche i Btp –
Affonda il Banco Popular – Si cerca un compromesso per Fincantieri – Alphabet supera i mille dollari

Allacciate le cinture. È alle viste un incrocio ad alta tensione: riunione del direttivo della Bce mentre cresce, non solo in Italia, la sindrome bail-in; elezioni inglesi blindate, come probabilmente non è mai capitato nella democrazia più vecchia del pianeta; non ultima, la testimonianza di William Comey, ex capo dell’Fbi, al Congresso, un passaggio chiave per le sorti della presidenza di Donald Trump. Da non dimenticare l’escalation della crisi in Medio Oriente: la rottura tra il Qatar e i Paesi leader del mondo sunnita (Arabia Saudita ed Egitto in testa) cade dopo la recente visita del presidente Usa, che ha consolidato l’asse con Riyad. Ma il Qatar è anche un alleato di Washington che lì dispone di una grossa base milita.

Soffiano venti di tempesta, soffrono i listini più fragili. Non a caso in fondo alla classifica figura Piazza Affari, di nuovo nel mirino della speculazione. In mezzo a tanta confusione, pochi si sono ricordati di un anniversario storico: il 5 giugno 1947 gli Stati Uniti davano il via al piano Marshall, ovvero una gigantesca trasfusione di capitali verso l’Europa distrutta dalla guerra.

WALL STREET PIATTA, VENDITE SU APPLE

In attesa della testimonianza di Comey stamane il dollaro ai minimi da sette mesi sullo yen (109,85) e sull’euro (1,127). L’oro è sui massimi dell’ultimo mese e mezzo, tratta a 1.284 dollari l’oncia, sfruttando il crescente clima di incertezza. Rallenta la Borsa di Tokyo (-0,5%) sotto la pressione dello yen forte. In calo anche Sidney (-1,1%) dopo che la Banca centrale ha lasciato invariati i tassi. Positive invece le piazze cinesi: Shanghai +0,3%, Hong Kong +0,1%.

Borsa Usa sostanzialmente piatta, poco sotto i valori record di venerdì scorso: il Dow Jones perde lo 0,1%, S&P 500 -0,11%, Nasdaq -0,12%. La settimana scorsa il Nasdaq è salito dell’1,6% con un rialzo da inizio anno del 17%. L’S&P500 ha chiuso la settimana con un rialzo dell’1%, da inizio anno +8,9%.

ALPHABET SUPERA LA BARRIERA DEI MILLE DOLLARI

Il rimbalzo dei finanziari e del settore energia è servito a compensare il calo di Apple (-1%) alla vigilia della presentazione dei nuovi prodotti al Developers Day. Molto attesa la prima uscita di Home Pod, uno speaker domestico. Meglio Alphabet, che ha superato per la prima volta da barriera dei 1.000 dollari.

Tra i pharma pesante tonfo di Bristol Myers (-4,7%): hanno deluso i test di nuovi prodotti presentati alla conference sull’oncologia di Chicago.

TENGONO I PETROLIFERI: GREGGIO GIÙ PER LA CRISI IN QATAR

Rimbalza il settore energia (+0,2%) dopo le perdite della settimana scorsa (-4,3%). Non ha pesato il netto calo del petrolio dopo lo strappo in Medio Oriente: il Brent ha perduto l’1,6% a 49,1 dollari/barile nel timore che la crisi politica nel Golfo possa compromettere l’accordo sui tagli alla produzione appena rinnovati.

L’Arabia Saudita, il Bahrein, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti hanno tagliato i rapporti diplomatici con il Qatar (-8% la Borsa di Doha), accusando l’emirato di compromettere la sicurezza dei suoi vicini e di finanziare il terrorismo. I quattro Paesi arabi hanno chiuso le frontiere e chiesto ai cittadini del Qatar di lasciare i propri territori entro due settimane. 

A Wall Street avanza Exxon (+0,8%), Chevron +0,12%. In Europa Eni scende dello 0,6%, Saipem -2,1%. Total perde il 2,1%. 

EUROPA DEBOLE, PIAZZA AFFARI LA PEGGIORE

Inizio di settimana al ribasso per le principali piazze europee sull’onda emotiva di attentati e di tensioni geopolitiche. Non pesa di meno il rischio bail-in sia in Italia che in Spagna. Anche stamane è prevista un’apertura debole. Alle 11 usciranno i dati sulle vendite al dettaglio di aprile. 

Il Ftse Mib si ferma a 20.721 punti, fanalino di coda in Europa, con un ribasso dello 0,99%. Fa meglio Madrid (-0,19%), nonostante il tracollo del Banco Popular. Londra arretra dello 0,29%, meglio di Parigi (-0,66%). Francoforte, Zurigo, Vienna, Atene e Dublino sono rimaste chiuse per festività.

Il primo ministro britannico Theresa May potrebbe ottenere 305 seggi in Parlamento alle elezioni di giovedì, 21 in meno rispetto alla maggioranza di 326, secondo una proiezione della società di sondaggi YouGov.

Sul fronte macro l’indice Pmi composito dell’Eurozona definitivo di maggio si è attestato a 56,8 punti, in linea al dato precedente e al preliminare. L’indice italiano rallenta da 56,2 di aprile a 55,1 ma resta comunque solido.

FMI PROPONE UN COMPROMESSO SULLA GRECIA

Il direttore generale del Fondo Monetario Christine Lagarde ha proposto un compromesso sul debito greco. Lagarde suggerisce di accordarsi su un’intesa che permetta al Fmi di partecipare al bailout, come chiede Berlino, ma di non pagare ulteriori aiuti fino a quando non verranno chiarite le misure sull’alleggerimento del debito. Il compromesso permetterebbe ai ministri della zona euro di dare il via libera al prossimo pagamento della tranche di aiuti al meeting del 15 giugno, sostiene Lagarde in un’intervista al quotidiano “Handelsblatt”. La Grecia ha circa 7 miliardi di euro di debiti in scadenza a luglio che non sarà in grado di onorare se non otterrà nuovi aiuti nell’ambito del programma di bailout.

BTP ANCORA IN TENSIONE. SOFFRONO LE SCADENZE LUNGHE

Chiusura debole per il mercato del debito: complici i volumi leggeri per via della chiusura della piazza tedesca per festività, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 199 punti base dai 200 di venerdì, dopo un picco a 201 punti, massimo da inizio maggio, mentre il tasso del decennale si porta al 2,28% dal 2,26% dell’ultima chiusura.

A soffrire sono stati i titoli a lungo termine colpiti dalle ipotesi di lancio di nuovi titoli via sindacato a 30 e 10 anni rispettivamente da parte di Italia e Spagna. A tre giorni dalla riunione della Bce Reuters ha tracciato una mappa dei titoli di Stato della zona euro a rendimento negativo e sotto il -0,4% dei depositi marginali presso la Bce. Sul totale di circa 7.300 miliardi di euro di governativi della zona euro, a fine maggio circa 3.300 miliardi avevano un rendimento inferiore a zero, vale a dire una quota di 46% in aumento da 44% a fine aprile. Il 27% paga meno dello 0,4% cioè quel che ‘costa’ alle banche parcheggiare i fondi prezzo la banca centrale europea.

Settimana di esami per la finanza italiana. È iniziata la missione annuale del Fondo Monetario, guidata da Carlo Cottarelli, che quest’anno è concentrata sul tema dei crediti deteriorati delle banche. Il tutto nell’attesa del nuovo rating di Moody’s previsto per venerdì prossimo.

AFFONDA IL BANCO POPULAR. IN ROSSO LE BANCHE ITALIANE

Intanto il rischio bail-in resta la minaccia più immediata e pericolosa per il mercato italiano. .Non si materializza per ora all’orizzonte una soluzione per le banche venete: raccogliere un miliardo presso i privati è una mission impossible, un compromesso con Bruxelles e Francoforte pure. L’Italia chiede un dimezzamento della somma che i privati devono investire nell’operazione, fissata per il momento a 1,25 miliardi di euro. 

Il ministero dell’Economia potrebbe proporre una formula di salvataggio bancario che preveda l’emissione di circa un miliardo di euro di obbligazioni convertibili, una via già utilizzata in Portogallo per la Caixa General de Depòsitos con l’emissione di 0,9 miliardi di euro di bond additional Tier 1 a favore di investitori privati.

A peggiorare la situazione contribuiscono le notizie in arrivo dalla Spagna. A Madrid c’è stata ieri una nuova caduta del Banco Popular (-18%), dopo il ribasso del 17% di venerdì. A fare precipitare le azioni dell’istituto di credito sono i timori degli investitori su un possibile bail-in. Le dichiarazioni del presidente del Banco Popular, Emilio Saracho (“Siamo solventi e abbiamo un capitale positivo”), non sono riuscite a rasserenare il mercato, dopo che la Banca ha evitato il bail-out con soldi pubblici, ma non è riuscita a risolvere i suoi problemi con i due aumenti di capitale che hanno permesso di raccogliere 3,2 miliardi nel 2012 e 2,8 miliardi nel 2016, già andati in fumo. La strategia del nuovo management punta a trovare un acquirente. Oggi è previsto un incontro con la Bce per fare il punto della situazione e, secondo l’agenzia Bloomberg, non è escluso che Banco Popular avanzi una richiesta di liquidità di emergenza. 

A fare le spese della crisi è stato però solo il comparto italiano, in controtendenza rispetto all’Europa. L’indice di settore dei bancari italiani ha perso l’1,43%, mentre a livello europeo segna +0,09%. Chiudono in rosso tutti i titoli leader: Unicredit ha perso l’1,4%, Intesa -1,3%, Banco Bpm -2,7%, Ubi -1%, Mediobanca -0,8%. Arretrano anche le assicurazioni: Generali -1,4%, Unipol -1,6%.

MEDIASET SOTTO TIRO IN ATTESA DELLE MOSSE DI BOLLORÉ

Mediaset è stata il peggior titolo del listino principale, con un calo del 3,51%. Stando a quanto riportato da Bloomberg, Vivendi fara` ricorso contro la delibera dell’Agcom che impone al gruppo francese di presentare entro il 18 giugno un piano di riduzione della propria quota in Mediaset o in Telecom Italia entro 12 mesi. La società di Vincent Bolloré, secondo i rumors, proporra` all’AgCom di congelare i propri diritti di voto in Mediaset sotto il 10% entro 12 mesi e come anticipato dal suo presidente Bollore` nell’attesa di riaprire il dialogo con la famiglia Berlusconi. In calo anche Telecom (-0,9%).

INDUSTRIA, SALE SOLO BREMBO

Nel resto del paniere principale, arretrano Enel (-0,3%) e le altre utility: A2A -1,4%, Snam -1,2%. Ribassi diffusi fra i titoli dell’industria: Fiat Chrysler-0,8%, Leonardo -0,7%, StM invariata, Prysmian -1,5%. Fa eccezione Brembo (+1,3%), unico titolo positivo del listino. Il ribasso più forte è di Recordati (-3,1%).

FINCANTIERI, PESA IL DUELLO CON MACRON

Tra gli altri titoli da segnalare, Fincantieri ha perso il 2,34% sull’incertezza riguardo l’operazione Stx France. I ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico, Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda, hanno incontrato ieri il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire.

Balzo in avanti di Maire Tecnimont (+6,4%), che venerdì ha annunciato una maxi-commessa da 3,9 miliardi di euro per realizzare un impianto per la lavorazione del gas per conto di Gazprom. 

La Borsa ha punito la Juventus (-11%) dopo la disfatta contro il Real Madrid. L’aumento di capitale di Pininfarina (26,5 milioni di euro) partirà il 12 giugno per concludersi il 30 giugno, mentre i diritti di opzione saranno negoziabili fino al 26 giugno.

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