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Electrolux: Midea verso la conclusione dell’acquisizione. Wallenberg alza la posta e il titolo sale

La trattativa tra Electrolux e Midea sta entrando in una fase decisiva anche per fronteggiare la crisi delle vendite. L’azionista svedese ha chiesto garanzie in caso di opposizione da parte degli Usa. Intanto, Whirlpool ferma Melano, Electrolux lo stabilimento di Porcia

Electrolux: Midea verso la conclusione dell’acquisizione. Wallenberg alza la posta e il titolo sale

L’offerta avanzata dalla cinese Midea a Investor AB, il principale azionista della Electrolux, di acquisire la società svedese, sembra avvicinarsi alla conclusione. A rivelarlo sono informazioni raccolte presso fonti riservate americane e cinesi (le stesse che avevano riferito nel 2022 a Firstonline i primi approcci di Midea) e Bloomberg. Queste informazioni, riprese da Bloomberg di recente, riferiscono come Investor AB abbia chiesto a Midea quali garanzie è in grado di dare di riuscire a superare la dura opposizione del governo americano all’operazione perché favorirebbe la penetrazione sul mercato USA del gigante cinese.

Electrolux: Midea accelera ma Wallenberg chiede garanzie

Electrolux infatti, nonostante la decisione di ridurre in modo consistente la sua presenza sul mercato nordamericano (sta cercando di vendere una mega fabbrica e licenziando 3400 dipendenti), è pur sempre molto forte grazie anche al brand Frigidaire e al fatto di poter contare su elettrodomestici nettamente più avanzati e efficienti di quelli dei competitor. A esprimere le preoccupazioni è il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti che sta diventando dichiaratamente sempre più ostile alle acquisizioni dei giganti cinesi non solo sul mercato domestico ma anche in Europa comunicando questa dura posizione, in diverse modalità, ai governi europei. 

”Il miliardario Wallenberg cerca impegni dal pretendente cinese di Electrolux – riferisce letteralmente Bloomberg – affinché dia assicurazioni di resistere se i regolatori americano dovessero bloccare l’acquisizione del produttore di elettrodomestici bianchi”. Ciò che del resto era già avvenuto nel 2014 quando a Electrolux con un pesante intervento del governo americano venne impedito di acquisire il ramo di attività dei majaps della General Electric. Che lo stesso governo americano si adoperò –sorprendentemente – perché venisse venduta alla cinese Haier.

Electrolux: sale il prezzo

Come effetto di questo rimbalzo di notizie le azioni B di Electrolux e di Investor AB hanno continuato nel frattempo ad aumentare alla Borsa di Stoccolma, accrescendo così il valore della società. E in effetti chi gestisce per parte svedese la trattativa –Investor AB che ha il 18 per cento della società e il 30 per cento dei diritti di voto – ha subito chiesto a Midea di rivedere il valore d’acquisto che pare sia di 3,6 miliardi di euro (in effetti decisamente basso).

La crisi della vendite spinge Electrolux a stringere i tempi

Ad accelerare i tempi della trattativa – secondo le stesse fonti riservate – le pessime notizie che arrivano da tutti i mercati dove, dopo due anni di aumenti a due cifre delle vendite – è in atto da alcuni mesi un crollo degli acquisti che si è riflesso, per quanto riguarda gli stabilimenti europei di Electrolux, in fermi e casse integrazione a singhiozzo, e la chiusura della fabbrica di Porcia sino alla fine del mese. E nemmeno una ripresa della domanda italiana ed europea dei grandi elettrodomestici, cominciata a fine aprile, sta risollevando i consuntivi Electrolux del primo periodo del 2023. I competitor di Electrolux invece, dalla fine di aprile, registrano una buona ripresa degli ordinativi, con una star del mercato Italiano, europeo e mondiale: la tedesca BSH, che ha chiuso con eccellenti  risultati il 2022 – con l’eccezione degli USA – fedele alla difesa del valore dei suoi brand, degli investimenti in R&D e a servizi ineccepibili. E con una discreta ma attenta difesa del Made in Germany da parte del governo, dei sindacati, dell’opinione pubblica.

Electrolux e Whirlpool: nuove chiusure

Quanto all’accordo tra Whirlpool e Arcelik in base al quale il 75 per cento della filiale EMEA della multinazionale americana viene ceduta alla società turca, le notizie che arrivano sono particolarmente preoccupanti poichè a causa della caduta europea della domanda dei mesi scorsi, lo stabilimento marchigiano di Melano di piani di cottura si ferma sino a luglio. Melano è il centro europeo per la produzione di piani di cottura elettrici, a induzione e a gas ed è decisamente grave che la Whirlpool abbia preso questa decisione poiché va ad aggiungersi a continui fermi dell’attività, a casse integrazioni dei suoi siti che vanno ad aggiungersi  alla decisione della Electrolux di chiudere Porcia sino a fine mese. Nessuna reazione e nessuna convocazione delle rappresentanze sindacali da parte di Roma, e anche l’ipotesi – perché tale è – di un eventuale esercizio dei poteri speciali (il Golden power) da parte dell’Esecutivo, suscita commenti unanimi: si tratta di una dichiarazione dai contenuti vaghi e con riferimenti operativi inesistenti. 

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