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Egon Schiele, una storia tormentata tra bellezza estrema ed erotismo

Egon Schiele, una storia tormentata tra bellezza estrema ed erotismo

Egon Schiele fu un artista dalla personalità anticonvenzionale e narcisista. La maggior parte delle sue opere sono caratterizzate da un aspetto cupo e visionario, ossessivamente incentrate su temi principalmente erotici. Prediligeva giovani modelle prive di pudori e preferibilmente con un corpo magro, tipico delle adolescenti. La sua prima modella fu la sorella Gerti (Gertrude). In un ritratto del 1909 la raffigura ispirandosi alle opere di  Klimt. La seconda modella, Wally Neuzil, della quale realizzò diversi disegni erotici. Uno dei dipinti più importanti, che manifesta il rapporto di amore tra i due amanti, si intitola “Morte e ragazza” Si tratta di un tragico abbraccio nel quale il pittore ha evidenziato l’addio appassionato tra i due innamorati. La sua era una passione sentimentale quasi sempre breve e morbosamente condotta all’esasperazione che lui stesso conduceva alla fine per sfuggire ad una intima e prepotente violenza che non sarebbe riuscito a controllare.

Egon Schiele, pittore e disegnatore austriaco, nacque il 12 giugno 1890 vicino a Vienna e morì il 31 ottobre 1918 nella stessa città. Suo padre, nato a Vienna, era capostazione delle Ferrovie dello Stato, la madre di Schiele, nata Soukupova nel 1861 a Krumlov, proveniva da una famiglia di contadini e artigiani della Boemia meridionale. Egon aveva due sorelle, Mélanie e Gertrude, la maggiore, Elvira, morta nel 1893. Forse la sua tormentata personalità quasi misogina è da ritrovare nel rapporto con la madre, figura materna e amorevole verso i figli, in contrapposizione alla donna amante, figura necessariamente erotica.

Fin dall’infanzia, Egon Schiele mostrò un interesse per il disegno, che praticava senza sosta. La sua istruzione si svolse prima alla scuola elementare di Tullan, poi all’università di Krems e alla scuola superiore di Klosterneuburg. Dal 1905, anno della morte del padre, iniziò a dipingere i suoi primi quadri, inclusi gli autoritratti. La morte di suo padre offusca la sua giovinezza, già difficile per un carattere introverso e allo stesso tempo insofferente, gli darà una visione del mondo oscura e torturata. Sarà suo zio a diventare il suo tutore, il quale cercherà, senza successo, di guidare il ragazzo verso una carriera nelle ferrovie, all’École Polytechnique Supérieure. La madre, nonostante il rapporto conflittuale con il figlio, e con il sostegno del suo insegnante di disegno, Schiele entrò all’Accademia di Belle Arti di Vienna nel 1906, acquisendo le tecniche di pittura generale dal professor Christian Griepenkerl, un pittore accademico conservatore. Ma il loro rapporto tra i due si rivela piuttosto burrascoso : Schiele, non più in grado di sostenere la tutela accademica dei suoi maestri, lascia l’Accademia, seguito da amici accomunati dalle stesse convinzioni. Fondò quindi il Seukunstgruppe (Gruppo per la Nuova Arte), facendosi notare così da Arthur Roessler, critico d’arte del Journal Ouvrier, che lo sosterrà in futuro. Tra i membri di questo gruppo c’è Anton Peschka, la cui amicizia segnerà la vita di Schiele: ciascuno si sosterrà a vicenda per promuovere le loro prime opere, e Peschka sposerà nel 1914 una delle sorelle di Egon, Gertrude. Schiele scopre a Vienna un’arte diversa durante una mostra di artisti del secondo movimento di Sezession (Secession in francese), più vicino all’Art Nouveau. A 17 anni, nel 1907 incontrò Gustav Klimt, allora 45 anni, nel quale riconobbe il suo modello e maestro spirituale. L’ammirazione è reciproca tra i due artisti.
Il 1909 vide la prima partecipazione di Schiele a una mostra pubblica a Klosterneuburg. Nello stesso anno espone le sue opere all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Vienna.

Se ai suoi inizi Schiele rimase vicino a Jugendstil (nome dato al movimento di Secessione in Germania dalla rivista Jugend), gradualmente prese le distanze. Realizzò numerosi ritratti di amici e autoritratti, che sono stati esposti in numerose gallerie austriache e tedesche: alla Budapest Exhibition House, con il “Groupe du Nouvel Art”, a Glozt a Monaco di Baviera, con artisti del “Cavalier Bleu” e alla mostra “Groupe Particulier” di Colonia. Ma solo una piccola parte della critica ne riconosce il talento, l’altra parte giudica le sue opere eccessive frutto di una mente smarrita. Nel 1911 entra a far parte del gruppo “Sema” di Monaco, di cui fanno già parte Klee e Coubine. Lo stesso anno incontra una giovane donna con una reputazione ben nota, Wally Neuzil, già modella di Klimt, che divenne la sua modella e la sua compagna. Entrambi si trasferirono nelle province, a Krumlov, vicino alla Moldava, nella Boemia meridionale (oggi Repubblica Ceca). Tuttavia, gli abitanti di Krumlov pur accettandolo, faticano a rapportarsi con lui, troppo spesso altero e antipatico, anche per i suoi costumi definiti troppo liberi per l’ambiente dove era consacrato il valore della famiglia. Ed è così che l’artista è costretto a lasciare la città, per stabilirsi a Vienna. L’accoglienza dell’artista non fu certo più aperta: la profusione di disegni di natura erotica di Schiele, unita a sospetti di appropriazione indebita di giovani adolescenti nei suoi confronti, portò al suo arresto nel 1912.

Era ossessionato da modelle adolescenti semivestite o nude e questo fatto, in seguito, gli provocò non pochi problemi, in quanto venne persino arrestato a causa di una falsa denuncia per corruzione di una minore che gli valse ventiquattro giorni di prigione, per aver insultato la morale pubblica. Ma la sua non era una provocazione, ma piuttosto qualcosa di intimo e personale che non riusciva più a trattenere. Alcuni dei dipinti, per lo più nudi, furono confiscati dal tribunale della contea. Nel 1913, Schiele decide di lasciare la sua compagna Wally Neuziel e si trasferisce in Carinzia e poi a Trieste. La sua ossessione per le modelle giovani quasi infantili lo porta a continui screzi con le persone che cercano invece di aiutarlo, riconoscendo in Egon una morbosità verso un erotismo maniacale e sempre più crescente.  La fama di Schiele aumentò gradualmente al di fuori dell’Austria. Nel 1913 e nel 1914 partecipò a numerose mostre internazionali: Budapest, Colonia, Dresda, Monaco, Berlino, Düsseldorf, Bruxelles, Parigi e Roma. Viene esposto per la prima volta al padiglione della Secessione. Tra il 1913 e il 1916 pubblicò le sue opere e poesie sul settimanale berlinese Die Aktion. Nel 1916 fu pubblicato un numero speciale dal titolo Cahier d’Egon Schiele, con i suoi disegni e le xilografie. 

Nel 1914 l’artista conosce le due sorelle che vivevano di fronte al suo studio in Heitzingerstrasse, Adèle e Edith Harms. All’intervento di alcuni personaggi che riconoscono il suo talento, è esonerato dal servizio armato e presta il servizio di guerra nell’amministrazione. Può così continuare a dipingere ed esporre in Austria, Germania e Scandinavia. Quattro giorni prima del suo servizio di guerra, sposò Edith Harms, tre anni più grande di lui, il 17 giugno 1915, inaugurando così un periodo meno tormentato della sua creazione e della sua vita.
Il 21 giugno inizia il suo servizio a Praga, accompagnato da Edith che si è trasferita all’Hotel Paris. Dal maggio 1915, ha lavorato come impiegato in un campo di prigionia nella Bassa Austria, dove realizza alcuni ritratti di ufficiali detenuti. Nel 1917 viene trasferito a Vienna e il 5 gennaio 1918 muore Klimt, di cui Schiele dipinge un ritratto sul letto di morte. A marzo si terrà la 49a Mostra della Secessione Viennese, presieduta dallo stesso Klimt. 
Il pittore non fece in tempo a svolgere la maggior parte dei suoi incarichi: il 28 ottobre 1918 la moglie, allora al sesto mese di gravidanza, morì di influenza spagnola, che poi si diffuse in tutta Vienna, e guadagnò milioni delle vittime in Europa. Egon Schiele morì della stessa malattia tre giorni dopo, il 31 ottobre 1918, dando fine anche al suo tormento interiore.

Video di presentazione del film biografico dell’artista (2016) diretto da Dieter Berner

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