Condividi

Effetto Fed sui bond europei. Utility ok, banche contrastate

Sono tutti positivi i listini europei che si aspettano un rialzo dei tassi americani. Già in calo i rendimenti dei titoli pubblici sul secondario – Spread Btp-Bund ai minimi – In Borsa, tecnologici ancora in recupero e tra gli industriali avanza Prysmian. In vista Enel, Atlantia, Telecom e Terna. Scende Fca su nuove incertezze sulle emissioni. Forte balzo di Pierrel

Mercati azionari sopra la parità in Europa nell’attesa degli annunci di stasera della Fed. I volumi degli scambi sono modesti, probabilmente perché gli investitori aspettano di sentire la conferenza stampa di Janet Yellen. Il rialzo del costo del denaro è dato per certo, quel che più conta saranno le indicazioni sulla programmata riduzione del bilancio della banca centrale, gonfiatosi a dismisura per effetto delle manovre espansive.

A Milano l’indice Ftse Mib sale dello 0,3%, attorno a quota 21,140 punti. Parigi avanza dello 0,9%, Francoforte dello 0,5%, Madrid dello 0,3% e Londra, dopo un avvio negativo, ora sale dello 0,4%. La Borsa di Atene guadagna il 2% e si spinge sui massimi da due anni, +23% dal primo gennaio, in previsione di un accordo con i creditori nella riunione dell’Eurogruppo del 15 giugno. Il rendimento del titolo greco a due anni scende al 4,5% sui minimi dal 2010. Stamane Atene ha collocato 1,3 miliardi di euro in titoli di Stato a 13 settimane.

Il comparto della tecnologia è quello che oggi guadagna di più, con un rialzo dell’1,1%, dopo il tonfo dei giorni scorsi. I produttori di chip Infineon e Dialog Semiconductor guadagnano tra lo 0,7% e l’1,5%. Sale anche Stm (+0,7%): Moody’s ha rivisto a “positivo” da “stabile” l’outlook. 

Ad aprile la produzione industriale nell’area euro è cresciuta dello 0,5% su base mensile e dell’1,4% a livello annuale, in linea alle attese del consenso. Lo ha reso noto Eurostat, puntualizzando inoltre che il dato di marzo è stato rivisto al rialzo al +0,2% su base mensile e al +2,2% annuo.

Bankitalia vede il Pil nel 2017 in crescita all’1,3% rispetto all’1% stimato la scorsa settimana, ha detto oggi il vicedirettore generale Fabio Panetta, precisando che la stima odierna incorpora la revisione al rialzo da parte di Istat della crescita dei Pil negli ultimi due trimestri.

Continua intanto a migliorare la performance del secondario italiano, con il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto decennale che si porta fino ai minimi dallo scorso gennaio. Lo spread è sceso a 168 punti base dai 172 della chiusura di ieri. Il tasso del decennale di riferimento scende a 1,94%, anch’esso sui minimi da gennaio, dopo una chiusura di ieri a 1,98%. Calano in asta allo 0,26%, nuovo minimo, i rendimenti del Bund decennale.

Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann,ha bocciato l’idea della commissione europea di creare un nuovo strumento di emissione di debito comune. Questo tipo di obbligazione, ha avvertito il banchiere centrale, “potrebbe essere interpretata come un passo verso gli Eurobond, e cioè uno strumento di mutualizzazione del debito”.

Si mettono in luce le utility e le società con alto livello di debito, favorite dalla discesa dei tassi: Enel +0,6%, Atlantia +1%, Telecom Italia +1% e Terna +1%. Il cambio della guardia nella utility francese EDF fa guadagnare al titolo quasi il 5%. Il colosso francese ha promosso un italiano a capo della controllata nel Regno Unito, che presiede alla costruzione di nuovi reattori nucleari a Hinkley Point.

Petrolio in calo dopo il dato che segnala un nuovo aumento delle scorte Usa di idrocarburi, il che fa pensare che l’abbondanza di offerta di greggio nel mondo non si stia riducendo. Il Brent è scambiato a 48,2 dollari al barile, in calo dell’1%. Eni -0,1%, Saipem +0,1%.

Il trend al ribasso dei tassi europei gioca invece contro la redditività delle banche. Unicredit -0,6%, Intesa Sanpaolo -0,5%, Ubi Banca -1%. Banco Bpm +1,4%, sulla notizia della cessione di 693 milioni di Npl. Banca Carige rimbalza dell’1,22% dopo che ieri il Cda ha nominato Delmonte direttore generale e individuerà a breve l’AD. Secondo Akros, la banca ha preso la prima decisione per stabilizzare la situazione.

“Nonostante una significativa riduzione del rapporto tra Npl e crediti totali in Italia, restano insufficienti i passi in avanti delle banche italiane fatti nella riduzione degli stock di Npl a livelli gestibili”, ha spiegato stamane il vicepresidente della Bce, Victor Constancio.

Tra i titoli industriali avanza Prysmian (+1,7%) che ieri ha inaugurato la nuova fabbrica di cavi ottici a Slatina, in Romania, la più grande in Europa.

Scende invece Fiat Chrysler (-1%). Le analisi condotte da un laboratorio della West Virginia hanno messo in evidenza una forte discrepanza tra le emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel in laboratorio e su strada. 

Tra le small e mid cap cade Amplifon (-7%): l’azionista di controllo, Ampliter, ha ceduto ieri a investitori istituzionali 5,5 milioni di azioni, pari al 2,43% del capitale. La quota di Ampliter si riduce al 44,9%. Contestualmente Tamburi ha venduto 3,5 milioni, pari all’1,55%. 

Pierrel +11%: accordo tra i soci per il risanamento dell’azienda. Landi Renzi +12%. Digitouch +5%, il gruppo milanese di digital advertising ha lanciato una nuova soluzione proprietaria di gestione dati rivolta alle aziende.

Commenta