Condividi

Effetto Fed: Milano, Madrid e Francoforte in rally

A Piazza Affari salgono le banche: Bpm ignora il downgrade di Moody’s, Intesa vola dopo il rating positivo da Drbs – Mediaset debole dopo che Barclays ha abbassato la raccomandazione – Telecom: oggi durante la riunione informale dei principali azionisti Bernabè potrebbe minacciare le dimissioni nel caso in cui non venisse approvato un aumento al prossimo Cda

Effetto Fed: Milano, Madrid e Francoforte in rally

Anche l’Europa, dopo l’Asia e Wall Street, prende il volo sulle ali della colomba Fed: Londra +1,42%, Parigi +1,05% si porta sui massimi dal 2008, Francoforte +1,15% ritocca i precedenti massimi storici, Madrid +1,1% è sui massimi da due anni. L’indice FtseMib di Piazza Affari guadagna l’1,05% a quota 17991 con rialzi diffusi fra tutte le blue chip e risale sui livelli dell’agosto 2011.

Il mancato tapering da parte della Fed provoca anche altre conseguenze. Lo spread Btp/Bund stabile a 239 punti base per effetto del forte balzo in avanti del Bund tedesco (+150 punti base a 139), di conseguenza il rendimento del decennale tedesco scende all’1,9% (dal 2% di ieri), mentre quello del nostro Btp 10 anni scende al 4,29%.

Tutte le banche oggi beneficiano della decisione della Fed e trascinano al rialzo il Ftse Mib, anche Bpm (+1,85%), spinta dalla riforma della governance e incurante del taglia del rating da parte di Moody’s a B1 (outlook negativo). Unicredit +2,58% Banco Popolare +1,57%, Monte Paschi +0,62%. Spicca Intesa, +3,34%, dopo che Dbrs ha assegnato un rating a lungo termine di ‘A (low)’, con trend negativo, e un rating a breve termine di ‘R-1 (low)’, con trend stabile.

Fra le assicurazioni, Generali scende dello 0,6%, Fondiaria +0,37%. Risparmio gestito in evidenza: Azimut +3,02%, Banca Generali +1,4%. Mediolanum +3,71%. Fininvest e FinProg Italia Sapa di Ennio Doris hanno sottoscritto il 14 settembre il nuovo patto di sindacato di Mediolanum, dopo la scadenza del vecchio accordo, “del quale è stato confermato il contenuto essenziale”. 

Il patto, che vincola il 51% del gruppo bancario, detenuto in parti uguali (25,5% a testa) dalla holding della famiglia Berlusconi e da Doris, prevede la consultazione per l’esercizio del voto, limiti nel trasferimento delle azioni nonché il controllo paritetico e la conduzione congiunta della società.

Mediaset (-1,83%), è debole dopo che Barclays ha abbassato la raccomandazione a underweight, target price a 3,15 euro. Tra gli industriali StM avanza dell’1,58%, Finmeccanica+0,76%, Tenaris +2,7%. Fiat (+0,89%) non risente della decisione di Citigroup di inserire il titolo  nella sua lista “Least Preferred”, le azioni meno preferite.

Fitch ha però confermato il rating sul debito a lungo termine del Lingotto a BB-. Il rating a breve termine resta B. L’outlook rimane negativo giustificato dal profilo finanziario debole e dallo scarno portafoglio prodotti per il mercato di massa del gruppo, escludendo Chrysler. 

Telecom Italia -0,17%: secondo il giornale spagnolo El Economista, in occasione della riunione informale di oggi dei principali azionisti del colosso tlc il presidente del gruppo, Franco Bernabè, potrebbe minacciare le dimissioni nel caso in cui non venisse approvato un aumento di capitale al prossimo consiglio di amministrazione del 3 ottobre, a valle della scadenza del 28 settembre per il patto Telco. El Economista, che cita fonti vicine alla società di telecomunicazioni, definisce a situazione della società “una polveriera”.

Commenta