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Effetto Bce sui bond e incognita manovra sui Btp

Primi segnali dell’inversione di tendenza: il rendimento del Bund tedesco è tornato timidamente positivo e il T-bond decennale è rimbalzato – Banche in fibrillazione

Effetto Bce sui bond e incognita manovra sui Btp

Il Bund a 30 anni ieri sera è tornato a un timido rendimento positivo. Il T bond decennali Usa, nelle stesse ore, è rimbalzato a 1,745%. Sono, forse, i segnali di un’inversione di tendenza che si può spiegare in due modi: i primi effetti dell’intervento ormai prossimo delle banche centrali, alla vigilia delle decisioni della Bce e ad una settimana dal probabile taglio dei tassi Usa. Non meno importante, l’allentamento delle tensioni internazionali sui tassi. E non solo.

Ieri Donald Trump ha licenziato il Consigliere alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Bolton, il capofila dei falchi fautore della linea dura contro l’Iran, ma anche contro il Venezuela. Intanto si moltiplicano gli sforzi per attutire gli effetti della guerra dei dazi sul fronte dei dazi ed allentare le tensioni. Il direttore del semi ufficiale Global Times, Hu Xujin, ha twittato stanotte che il governo si prepara a varare altre misure in grado di attenuare gli effetti della guerra commerciale. Poche ore prima, le autorità avevano disposto la rimozione dei vincoli all’acquisto di azioni di società cinesi, da parte di soggetti esteri.

In questa cornice i mercati salutano Ursula Von der Leyen alla guida della Ue e si preparano ad accogliere le misure di Draghi.

SALE TOKYO, APPLE (+1,2%) SFIDA NETFLIX

Recupera Hong Kong (+1,3%), mentre il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in lieve ribasso (-0,3%) sotto la pressione delle vendite sui titoli delle bevande alcooliche.

La maggior propensione al rischio favorisce il rialzo di Tokyo: Topix+1,4%, quinta seduta consecutiva al rialzo. Avanza anche il listino coreano: +0,8%.

Lo yuan è piatto su dollaro a 7,11. Lo yen, la valuta rifugio dell’Asia, si indebolisce per il terzo giorno consecutivo, arrivando a 107,7 su dollaro.

Chiusura in parità ieri per i mercati Usa: Dow Jones +0,28%, S&P 500 +0,03%, Nasdaq +0,04%.

Avanza Apple (+1,2%) dopo la presentazione degli ultimi i Phone dal prezzo ridotto a 700 dollari. Ma la vera novità è l’avvio delle attività di streaming in concorrenza con Netflix. La Mela lancerà un abbonamento a 4,99 dollari, prezzo simile ai servizi di Walt Disney.

SCENDE L’ORO, PETROLIO IN RIPRESA DOPO L’USCITA DI BOLTON  

L’oro è arrivato al quarto giorno consecutivo di ribasso, stamattina rimbalza debolmente a 1.491 dollari l’oncia.

Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,9% a 62,9 dollari il barile, dal -0,3% della chiusura. Avanzano a Piazza Affari Saipem (-1,4%), Eni (+1,24%) e Tenaris (+1,17%).

Stamane l’euro dollaro è in lieve rialzo a 1,105.

IL DEFICIT ITALIANO VERSO IL 2,3%? SOFFRE LA CARTA ITALIANA

I mercati hanno giocato d’anticipo sulla Bce, dalla quale ci si aspetta domani, un pacchetto di misure in grado di riportare in alto i tassi di interesse di mercato, in modo da dare ossigeno alle banche. Ma non c’è solo l’attesa del direttorio di Francoforte. I mercati hanno reagito ieri con grande freddezza alle anticipazioni di Reuters sull’ipotesi che il nuovo governo italiano stia valutando di aumentare l’obiettivo di deficit 2020 a circa il 2,3% del Pil dal 2,04% previsto quest’anno per assicurarsi 12 miliardi di risorse in più ma alimentando lo scetticismo degli operatori e delle agenzie di rating. Moody’s, pur non modificando il rating dall’attuale Baa3 ha rilevato che l’Italia ha “elevati livelli di debito pubblico, che probabilmente caleranno poco nei prossimi anni, data una crescita lenta e la mancanza di un’agenda economica coerente”.

PIAZZA AFFARI (-0,55%) SOLA PIAZZA IN ROSSO

Le tensioni sul debito hanno frenato Piazza Affari -0,55%, l’unico mercato dell’Eurozona a chiudere in terreno negativo a 21.869 punti.

Salgono gli altri listini: Parigi +0,08% e Madrid +0,62%. Avanza anche Francoforte (+0,34%) nel giorno dell’illustrazione della finanziaria che non prevede “nuovo debito”. il ministro delle Finanze, Olaf Scholf, ha deciso di presentare al Bundestag una manovra in equilibrio, affermando che i soldi a disposizione sono sufficienti per far fronte al rallentamento dell’economia. “È un bilancio orientato alla crescita” da circa 360 miliardi di euro, ha dichiarato in Parlamento.

SCHOLZ: “MOLTI, MOLTI MILIARDI PER L’AMBIENTE”

Scholz ha affermato che il governo è pronto a pompare, “molti, molti miliardi di euro” nell’economia, per contrastare eventuali rallentamenti e combattere il cambiamento climatico. 

Recupera anche Londra (+0,41%) nel giorno in cui il Parlamento ha chiuso i battenti fino al 14 ottobre. Johnson dichiara che nel frattempo si impegnerà al massimo per ottenere un accordo con la Ue. Ma sembra solo una scelta tattica del Premier per evitare l’accusa di non aver cercato un accordo, in vista di una campagna elettorale che si annuncia pesante. Di fatto, lo scenario più probabile al momento sembra la sfiducia dopo il 14 ottobre, un governo tecnico che chieda l’estensione degli accordi con Bruxelles in attesa di nuove elezioni da cui emergeranno i veri rapporti di forza tra radicali e pro-EU.

I BTP SI SPINGONO FINOA 160. BUND A 0,56%

Giornata negativa per i Btp. A zavorrare la carta italiana – che ha visto lo spread spingersi fino a 160 punti base dai 153 dell’avvio e il rendimento salire fino allo 0,99% (+6 punti base) – ha contribuito, oltre all’ipotesi di un obiettivo di deficit 2020 a circa il 2,3%, l’avvio delle aste di metà mese che prevedono oggi il collocamento del Bot annuale. In chiusura il rendimento del titolo con scadenza 14 settembre 2020 scambiava a -0,24/-0,25% in netto calo rispetto a 0,107% di metà agosto.

Il Bund decennale tratta a -0,56% (+3 punti base).

La produzione industriale italiana potrebbe registrare un rimbalzo ad agosto, ma restare in stagnazione per quanto riguarda l’intero terzo trimestre, secondo le previsioni elaborate da Prometeia dopo i dati diffusi stamani da Istat.

L’Italia ha incassato come previsto la nomina di Paolo Gentiloni a Commissario Ue agli Affari Economici nella Commissione Ue. Ma sarà guardato a vista dal vicepresidente esecutivo con delega all’economia Valdis Dombrovsky.

BANCHE IN FIBRILLAZIONE IN ATTESA DI FRANCOFORTE

Le banche hanno chiuso miste dopo l’andamento altalenante della mattina. Il rally sta interessando, con dimensioni più o meno analoghe, tutte le banche italiane ed europee. Gli investitori sono attratti dalle aspettative di manovre “straordinarie” che potrebbero essere annunciate dalla Bce già nella prossima riunione di giovedì. 

Unicredit e Intesa chiudono a -0,38% e a +1,05%. Pesante Next che perde il 4,24%.

Realizzi sulle utility: A2A cala dello 0,77%, Snam cede l’1.06%, nonostante le voci su una possibile offerta per una quota del gasdotto Rover negli Stati Uniti. Giù anche Terna in flessione dell’1,74%.

Enel -0,8%. Hera -0,3%. Italgas -1,1%

SBANDATA FERRARI -5,98%, FRENA FCA

Atlantia -0,4%. Il neoministro del Lavoro Stefano Patuanelli vuole chiudere subito il dossier Alitalia. Così ha sollecitato Fs e Atlantia a rispettare la deadline del 15 settembre per la presentazione dell’offerta finale e della firma del contratto definitivo da parte della Newco di cui faranno parte anche Delta e il Mef Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, ha detto in un tweet che il suo movimento aveva le idee chiare compresa la revoca delle concessioni autostradali.

Sbandata sull’auto. Pesante Ferrari, che lascia sul terreno il 5,98% sui realizzi: il titolo sale del 45% da inizio anno.

Fca perde l’1,23% dopo le dichiarazioni del Ceo di Renault, Thierry Bolloré, che ha parlato di “grande rimpianto” per il progetto di fusione con la casa italo-americana, che ormai appartiene al passato. Pirelli +1%.

 BERNSTEIN PREMIA CAMPARI

In arrivo anche alcuni report dei broker.

Amplifon -4,1%: Jefferies ha alzato il target price a 25, tagliando però a ‘hold’.

Campari -1%: Bernstein ha migliorato il giudizio a ‘market perform’.

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