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Economia circolare: accordo tra Prato, Trento e Fondazione Operate

La fondazione Operate firma con Prato e Trento un documento che spinge verso la sostenibilità.
Il governo nella manovra ha previsto misure e tasse, ma l’esito resta incerto.

Economia circolare: accordo tra Prato, Trento e Fondazione Operate

Se, come ha studiato Coldiretti, il giro d’affari della circular economy vale 88 miliardi di euro, c’è da dire che Fondazione Operate, Città di Prato e Città di Trento hanno visto lungo firmando un manifesto sull’Economia Circolare per l’Italia con lo sguardo all’Europa. Tre istituzioni insieme con l’obiettivo di applicare i 12 principi chiave per la transizione verso il nuovo modo di produrre e consumare.

Il manifesto sottoscritto, non legandosi alle sorti delle decisioni governative, prevede una rete transnazionale tra Istituzioni che sostengano la cooperazione multi-settore, l’educazione ai cittadini sul “ripensamento del concetto di rifiuto”, la promozione di prodotti circolari facili da condividere, riutilizzare, supportare la ricerca, l’innovazione e la qualificazione professionale, favorire le smart grid e le energie rinnovabili. Insomma tutto ciò che può imprimere una svolta reale senza impeti ideologici.

Perché Prato e Trento? Perché entrambe hanno acquisito titoli e credibilità nell’organizzazione dei servizi e nella gestione dell’economia locale. “È da 3 anni che Prato sta rappresentando l’Italia nella partnership sull’economia circolare all’interno del programma agenda urbana per l’Europa”, dice Valerio Barberis, Assessore Ambiente della Città di Prato. Risultati economici e di sostenibilità significativi per tutto il distretto tessile che tuttavia guardano ai 55 miliardi di euro promessi dal Conte bis per la green economy. Trento, a sua volta, come riporta anche il sito techeconomy 2030, è stata riconosciuta da Legambiente come miglior ecosistema urbano, costruendo relazioni e reti assieme alle città italiane ed europee. Insieme condividono le migliori pratiche di sviluppo sostenibile. “Da qui la rilevanza dello scambio tra amministrazioni, come stiamo facendo con il progetto GreenCycle “spiega Corrado Bungaro, Assessore a Trento.

La Fondazione Operate formata esperti di varie discipline, lavora all’interno del Programma Alpine Space e Green Cycle, progetto di cooperazione transnazionale per la regione alpina, cui partecipa anche la Slovenia con la Città di Maribor e nell’ambito dell’intesa fa da collante. “I 12 principi del Manifesto per l’Economia Circolare rappresentano per noi un punto di riferimento importante per fare cultura, sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare le buone pratiche”, spiega Luca Moretti, Presidente della Fondazione.

Il team di esperti parte dal presupposto che il mondo si sta mobilitando verso una maggiore consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale, delle crisi climatiche e della salvaguardia dell’ecosistema. Hanno lavorato sul progetto toolkit PAYT, previsto dalla “Urban Agenda for The UE”, sono pronti a dare sostegno tecnico e scientifico, ma è evidente che sono i governi e le amministrazioni locali a dover dare forza ai programmi nazionali o europei sui temi dell’ambiente e dei nuovi modi di produrre. Perché non basta solo annunciarli.

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