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Ecobonus 65% verso proroga 2016: la novità dei condomini

Il consiglio dei ministri dovrebbe prorogare oggi l’ecobonus del 65% sul risparmio energetico e la detrazione del 50% sulle ristrutturazioni edilizie. All’esame la Legge di Stabilità 2016. L’intervento però sarà selettivo e non è da escludere un ampliamento ai condomini, legando lo sconto al salto di classe energetica degli edifici. Tutte le opzioni in campo

Ecobonus 65% verso proroga 2016: la novità dei condomini

Torna l‘ecobonus al 65% sull’efficienza energetica degli edifici e torna la detrazione fiscale del 50% sulle ristrutturazioni edilizie. A meno di un improvviso dietrofront, al momento non previsto, il Consiglio dei ministri che si riunisce oggi, giovedì 15 ottobre, alle 12,30 per approvare la Legge di Stabilità, inserirà questa misura nel provvedimento, prolungandone l’efficacia anche per il 2016. Nonostante la rilevanza dell’appuntamento, si prevede una riunione operativa e veloce visto che il premier Matteo Renzi è atteso a Bruxelles per il Consiglio europeo.

Comunque sia, la proroga dell’ecobonus è una misura molto attesa da famiglie e imprese e ha dato finora buoni frutti. Tanto che, nel triangolo virtuale tra il ministero dello Sviluppo in via Veneto a Roma, il ministero dei Trasporti e Infrastrutture a Porta Pia e il ministero dell’Economia in via XX Settembre, si sta lavorando ad una sua estensione. Non è scontata, dal momento che comporta un maggior impegno finanziario e proprio su questo si è lavorato fino all’ultimo per trovare le coperture. Ma Graziano Delrio (Infrastrutture) spinge per estendere la detrazione fiscale del 65% anche agli interventi di risparmio energetico dei condomini, un’operazione che consentirebbe di fare un salto di qualità sulla via della riqualificazione energetica degli immobili in condominio italiani.

PROROGA SELETTIVA

La proposta del ministero dello Sviluppo prevede la proroga della detrazione al 65% ma in modo selettivo cioè con una revisione delle percentuali detraibili per alcune tipologie di interventi (che scenderebbero al 50%) mentre altre sarebbero abolite (quelle sulle caldaie e scaldabagni alla luce sulle nuove regole europee che, dal 26 settembre di quest’anno hanno imposto l’immissione sul mercato solo dei modelli più efficienti). L’intervento sull’efficienza energetica, insomma, verebbe riproposto ma in modo più selettivo con un costo per le finanze pubbliche valutato dal Mise 90 milioni per il 2016.

AMPLIAMENTO AI CONDOMINI

Acquisita questa partita, la grossa che si apre è quella sui condominii a cui tiene particolarmente Graziano Delrio. Ampliare gli interventi sull’ecobonus farebbe salire l’impegno a 350 milioni. Oltre questa soglia Pier Carlo Padoan non si è detto disponibile ad andare.Se dunque il consiglio dei ministri l’approverà, l’allargamento ai condominii sarebbe una grossa novità. Si tratterebbe di estendere l’ecobonus del 65% anche ai progetti realizzati dalle Esco (le Energy saving company). Si tratta di società specializzate negli interventi di efficienza energetica per le imprese, che possono ricorrere anche ai certificati bianchi (una forma di incentivazione più complessa e riservata agli interventi più impegnativi). In pratica le Esco anticipano il capitale, incassano il “certificato bianco” e fanno ripagare l’investimento al proprietario non in moneta ma attraverso i risparmi che otterrà sulle future bollette. Estendere questo meccanismo ai condominii potrebbe avere un effetto volano notevole, superando le difficoltà di reperimento del capitale tra i singoli proprietari. Lo sconto fiscale inoltre verrebbe legato al salto di classe energetica delle abitazioni.

Non è un caso che proprio ieri, l’associazione dei costruttori Ance-Confindustria si sia detta “soddisfatta per la proroga degli ecobonus già annunciata dal governo”. Il vice presidente Gabriele Buia ha poi aggiunto che “sarebbe necessario rafforzarli per incentivare grandi interventi e non solo piccole sostituzioni: dobbiamo puntare a favorire quei lavori che permettono un maggior risparmio di energia”.

ALTRE OPZIONI

Altre opzioni sul tavolo riguardano l’estensione del bonus mobili anche alle giovani coppie in affitto (ma il Mef teme di perdere il controllo sul numero delle domande), l’estensione delle ristrutturazioni anche ai capannoni industriali e agli stabilimenti delle imprese o ancora l’estensione del credito d’imposta del 65% alle case popolari con un doppio vantaggio di riqualificazione urbana e di riduzione della bolletta energetica pubblica. Ma appunto alla fine conteranno i vincoli di finanza: oltre i 350 milioni non si può andare.

Per avere un’idea delle cifre in ballo, il ministero delle Infrastrutture ha stimato la detrazione del 65% abbia generato 28 miliardi di investimenti, incassi fiscali per un miliardo e mezzo milione di posti di lavoro.

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