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Due vittorie e due record per Napoli e Juve, sempre più in fuga

SFIDA SCUDETTO – Continua la fuga al vertice di Napoli e Juve, entrambe vittoriose ed entrambe da record – Il Napoli ha conquistato contro la Lazio la settima vittoria consecutiva come ai tempi di Bagnoli: 0-2 con gol di Higuain e Callejon – La Juve ha collezionato 13 vittorie di seguito superando il record di Conte e battendo il Genoa per 1-0

Due vittorie e due record per Napoli e Juve, sempre più in fuga

Due record per proseguire il testa a testa. Quello della Juventus, che con l’1-0 sul Genoa ottiene la 13° vittoria consecutiva (superate le 12 di Conte del 2013/14, davanti c’è solo l’Inter 2006/07 con 17) e quello del Napoli, arrivato a quota 7 come la squadra di Bagnoli nel 1987/88 (stagione conclusa però con lo scudetto al Milan). Ma ciò che conta di più sono i 3 punti in classifica, che permettono ad entrambe di continuare la fuga verso il titolo. 

Saranno loro a contenderselo fino alla fine, su questo ormai ci sono pochi dubbi, in attesa che lo scontro diretto del 13 febbraio definisca meglio il ruolo di favorito e sfidante. Il turno infrasettimanale presentava diverse insidie soprattutto per il Napoli, chiamato a confermarsi nella difficile trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, invece gli azzurri hanno portato a casa la vittoria senza troppi problemi. L’unica macchia è arrivata dai tifosi laziali, più volte protagonisti di cori razzisti nei confronti di Koulibaly, tanto da costringere l’arbitro Irrati a sospendere il match per 3’ nel corso del secondo tempo. 

Una situazione irreale, con lo speaker a ricordare a tutti il rischio sospensione definitiva e il questore di Roma sul punto di trasformarlo in realtà: poi, per fortuna, il clima si è tranquillizzato ma certo l’accaduto resta inquietante. “L’arbitro ha fatto quello che doveva fare, la situazione era imbarazzante e Koulibaly stava soffrendo” il pensiero di Sarri, “non so se avrei preso quella decisione ma certi cori dovrebbero rimanere fuori dagli stadi” quello di Pioli. 

Resta comunque la vittoria del Napoli, la settima consecutiva che permette di confermare la vetta della classifica a 53 punti. Tanti, tantissimi, costruiti su un’ottima difesa ma soprattutto su un attacco stellare, nel quale brilla ancora una volta la stella di Gonzalo Higuain. Il Pipita ha segnato anche ieri arrivando così a 23 gol in altrettante partite, score mostruoso che ha definitivamente mandato in soffitta il fantasma di Cavani. 

E’ stato lui a sbloccare l’empasse all’Olimpico dopo appena 23’, anche se sulla sua rete c’è l’ombra del fuorigioco di Callejon. Nessun dubbio invece sulla liceità del raddoppio: assist di Insigne (l’ennesimo) e pallonetto di Callejon a battere Marchetti (26’). Uno-due formidabile, messaggio forte e chiaro alla Juventus di Massimiliano Allegri: questo Napoli non vuole saperne di mollare la presa sulla scudetto. 

Certo però che se il ritmo azzurro è da applausi quello bianconero è addirittura da standing ovation. Con quella sul Genoa siamo a 13 vittorie consecutive, score impressionante che, se proseguito per qualche altra settimana, renderà difficilissima qualsiasi resistenza. Anche la Signora però ha dei limiti e ieri, contro un Genoa tignoso e in gamba, sono venuti fuori nonostante il risultato finale. 

Il successo firmato, suo malgrado, da De Maio (30’, autogol su cross di Cuadrado) è uno dei meno brillanti della stagione e si spiega anzitutto con i guai fisici degli Allegri’s, ieri in campo senza Chiellini, Khedira e Mandzukic. E all’elenco degli infortunati s’è aggiunto nuovamente Caceres: l’uruguayano si sottoporrà oggi alle visite mediche ma da Torino filtra una diagnosi (lesione al tendine d’Achille) che, se confermata, vorrebbe dire stagione finita. “Per conquistare i campionati bisogna passare anche da vittorie sporche – ha spiegato Allegri. – Contro il Genoa poi non è mai facile, questa gara ci ha riportato un po’ coi piedi per terra. Ora spero di recuperare qualche giocatore, per affrontare bene il periodo che verrà abbiamo bisogno di tutti”. 

Juve poco spettacolare e stranamente nervosa, come ha dimostrato l’espulsione di Zaza (90’) e una gestione affannata della partita. Alla fine però sono arrivati 3 punti, stesso bottino che Sarri ha portato via dalla Roma laziale. Tra le due contendenti restano Carpi e Frosinone, poi sarà scontro diretto: e lì, forse, verrà fuori il vero padrone del campionato. 

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