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Draghi: “Il Patto di stabilità Ue va cambiato”

Nel corso del question time alla Camera il Premier non ha usato mezzi termini: “Il patto di stabilità era inadeguato prima e lo è ancor di più adesso” – Sulle banche: “Non c’è il consenso politico per posticipare le nuove regole” – Sui brevetti situazione complessa

Draghi: “Il Patto di stabilità Ue va cambiato”

“Voglio essere molto chiaro. È fuori discussione che le regole sul patto di stabilità dovranno cambiare”. Queste le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi rispondendo al question time alla Camera. “La mia linea – ha continuato il Premier è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per l’uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarsi su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici”.

Scendendo nei dettagli della questione, Draghi ha spiegato che “la revisione delle regole deve assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica”. “Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea. L’Italia intende partecipare attivamente al dibattito europeo. Sul tema è in corso un processo di analisi e riflessione – all’interno del Dipartimento del Tesoro e della Presidenza del Consiglio – che tiene conto anche dei contributi provenienti dal mondo accademico e da altri soggetti istituzionali”, ha concluso.

Il Premier ha inoltre fatto accenno alle regole bancarie Ue, dicendo che “a livello europeo non sussiste il necessario consenso politico per posticipare la data di applicazione delle nuove regole. Grazie anche alla delegazione italiana nei lavori dell’Unione europea nel primo semestre 2020, a fronte dell’emergenza Covid, sono stati mitigati alcuni effetti nelle misure per permettere alle banche di sostenere meglio l’economia. Ci sono stati molti interventi italiani”.

Negli interventi in cui ha risposto alle domande dei deputati, Draghi ha parlato dei principali temi del momento: dalle riaperture, sulle quali il Governo adotterà “un approccio graduale”, al decreto Sostegni, atteso per la prossima settimana. Approfonditi anche argomenti come la sicurezza sul lavoro, la questione migratoria e i vaccini.

In particolare sui brevetti il Presidente del Consiglio ha affermato che la posizione espressa la settimana scorsa dal presidente Usa, Joe Biden “si chiarirà nei prossimi giorni. Vi è un sostanziale sbilanciamento tra la posizione di alcune grandi case farmaceutiche, che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative, e quella dei Paesi più poveri al mondo, che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. L’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti va condiviso, secondo me”. Bisogna però evitare un rischio “e cioè che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione di altri vaccini – ha detto Draghi –  Come ho detto, una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita, mi dicono gli esperti del settore, non dovrebbe costituire un disincentivo. Però, vorrei anche indicare la complessità di questa situazione. La questione rimane più complessa che non la sola liberalizzazione dei brevetti, perché la liberalizzazione di per sé non assicura la produzione dei vaccini”.
Parlando del turismo “Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo, nostro e straniero”, ha affermato Draghi, mentre sulla questione migranti “il governo italiano è impegnato “esercitare una pressione intra-europea affinché si torni ad una redistrubuzione efficace”.

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