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Draghi gela i mercati: Piazza Affari perde il 4,6% e lo spread supera quota 500

La decisione della Bce di subordinare l’acquisto di Bond spagnoli e italiani alla richiesta dei governi di attivare il vecchio fondo salva-Stati delude i mercati: la Borsa di Milano e quella di Madrid tra le più colpite – Ribassi superiori al 9% per Mediobanca, Intesa, Ubi, Bper e Bpm – Lo spread Btp-Bund risale oltre quota 500

Draghi gela i mercati: Piazza Affari perde il 4,6% e lo spread supera quota 500

Brusca inversione di tendenza di Borse e spread dopo le parole del governatore della Bce Mario Draghi. La delusione del mercato è stato poi aggravato dal dato sugli ordini all’industria Usa risultato inferiore alle attese (in calo dello 0,5%).

Piazza Affari, che in mattinata si muoveva in territorio positivo, crolla del 4,64% a 13.282 punti. Fa ancora peggio Madrid giù del 5,16%. Meno rovinose ma sempre in forte terreno negativo le cadute delle altre Borse europee: Francoforte -2,20%, Parigi -2,68%, Londra limita i danni a -0,88%. Anche Wall Street apre negativa e alla chiusura dell’Europa il Dow Jones viaggiava in calo dell1,01% e il Nadasq lo 0,58%. L’euro scende sotto 1,22 sul dollaro a 1,2151 (-0,61%) e il petrolio Wti cala a 87,7 dollari al barile (-1,36%). Corre lo spread Btp-bund che si riporta oltre soglia 500 a 512 punti.

Prima della Bce la Spagna ha collocato più di 3 miliardi di euro di titoli di Stato con rendimenti in linea con il secondario, in leggera crescita rispetto alla precedente asta e in deciso calo rispetto ai massimi di luglio. Il biennale è stato assegnato al rendimento del 4,774% in forte contrazione rispetto ai picchi raggiunti il 24 luglio, quando i rendimenti dei titoli a due anni erano pari al 7,5%

DRAGHI, ACQUISTI SOLO DOPO L’ATTIVAZIONE DEL SALVA STATI FMI, LA FED HA SPAZIO PER UN ULTERIORE ALLENTAMENTO

“I rialzi dei tassi di interesse sui titoli di Stato legati a paure di reversibilità dell’euro sono inaccettabili e vanno affrontati: l’euro è qui ed è irreversibile”, ha detto Draghi dopo la riunione del direttorio che ha lasciato i tassi invariati allo 0,75%. Il Presidente ha dichiarato che la Banca centrale è pronta ad effettuare “operazioni di mercato dirette” per riportare la stabilità finanziaria nell’area Euro ma solo se prima i Paesi sono disposti a chiedere al fondo salva-Stati temporaneo (Efsf) di acquistare le proprie obbligazioni sovrane nel mercato primario. Inoltre Draghi ha avvertito che il Consiglio direttivo “sta considerando altre misure non standard per riparare i meccanismi di trasmissione della politica monetaria”. Si tratta al momento di linee guida che i comitati studieranno nelle prossime settimane che sono state decise all’unanimità nel consiglio, con una riserva. Ma il mercato non ha percepito nel tono del governatore, che sta fronteggiando l’opposizione della Bundesbank, lo stesso tono perentorio di venerdì scorso e si attendeva decisioni più immediate e definite. Osservazioni, avanzate anche in conferenza stampa, che Draghi non condivide: Oggi non c’è stato nessun passo indietro rispetto all’intervento della scorsa settimana a Londra», ha detto ribadendo di aver sempre fatto esplicito riferimento al mandato della Bce per le future possibili azioni che è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine e nel rispetto della propria indipendenza nell’assumere decisioni di politica monetaria. Inoltre, ha spiegato che l’azione della Bce non può avere efficacia senza l’azione dei governi, da qui la decisione di muoversi solo dopo i Governi.

I timori dei mercati è che una prolungata crisi europea abbia un effetto contagio anche negli Usa, dove la Fed ieri sera ha diagnosticato un’economia in rallentamento ma ha preferito non scendere in campo con nuovi stimoli per ora. Per gli osservatori è comunque probabile un intervento. Anche l’Fmi ha osservato che la crescita economica americana resta moderata, con ”rischi al ribasso alle prospettive” legati a ”incertezze dall’esterno e dall’interno”, indicando che negli Stati Uniti la politica monetaria deve restare accomodante per qualche tempo e che la Fed ha spazio per un ulteriore allentamento se le prospettive dovessero deteriorare.

PIAZZA AFFARI CROLLA CON LE BANCHE

MEDIOBANCA TRAVOLTA DA NAGEL E FONSAI

Da Madrid, dopo l’incontro con il premier spagnolo Rajoy e dopo la conferenza stampa della Bce, Mario Monti osserva che “la stabilizzazione dei mercati e i costi di finanziamento dipendono dalla capacità della zona euro di gestire la crisi in modo efficace e la soluzione può venire se ciascuno di noi fa rapidamente e bene i compiti a casa e tutti insieme facciamo rapidamente e bene i compiti nella casa comune”. Il premier, che dice di non sapere se l’Italia attiverà lo scudo, chiede che la Ue arrivi presto a un accordo sulla vigilanza bancaria e di accelerare le iniziative europee per la crescita. Inoltre ritiene che le parole di Draghi lascino intendere un intervento diretto della Bce.

A Piazza Affari crollano le banche: Bper -9,80%, Bpm -9,69% Intesa -9,63%, Ubi banca -9,22%, Unicredit -7,34%. Mediobanca (-9,36%) è travolta anche dalle indagini sulla lettera dei Ligresti dopo che il Pm Orsi ha sentito in qualità di indagato l’ad del gruppo albero Nagel. C’è poi la zavorra dell’aumento Fonsai (-7,35%) che si è concluso con un forte inoptato, come era prevedibile dagli umori degli azionisti di minoranza alle prese con un aumento fortemente diluitivo.

Il crollo generalizzato si è abbattuto anche sulle Assicurazioni Generali -6,43% nonostante in mattinata i buoni dati semestrali diffusi prima dell’apertura del mercato e il debutto del nuovo ceo Mario Greco avessero dato slancio al titolo. Stessa sorte per Telecom Italia -6,69% che ha visto il ritorno all’utile per 1,24 miliardi rispetto al rosso del primo semestre 2011.

Sul Ftse Mib resistono solo Salvatore Ferragamo +0,88% e Tenaris +0,19% sulla scia dei conti diffusi in mattinata, che hanno archiviato un utile netto di 460,2 milioni di dollari, in rialzo del 51% rispetto ai 304,7 milioni registrati nell’analogo periodo nel 2011.

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