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Draghi crea il Ministero della transizione ecologica e conquista M5S

Strada in discesa per il Governo Draghi dopo l’apertura del premier incaricato al ministero della Transizione ecologica chiesto da Beppe Grillo per superare il referendum degli iscritti al Movimento 5 Stelle

Draghi crea il Ministero della transizione ecologica e conquista M5S

Il premier incaricato, Mario Draghi, fa sua una proposta lanciata da Beppe Grillo sulla creazione di un ministero della Transizione ecologica sul modello francese e conquista di fatto il via libera dei Cinque Stelle, che dovrà essere ratificato dal referendum degli iscritti di domani sulla piattaforma Rousseau.

Proprio per recuperare il pieno consenso del Movimento, Beppe Grillo aveva chiesto a Draghi di mandare un segnale di grande novità, identificato nella creazione del nuovo ministero della Transizione, e il premier ha fatto sua la proposta annunciandola ai movimenti ecologisti nel corso delle odierne consultazioni. È il segnale che Grillo attendeva e che attendevano tutti i Cinque Stelle, che a questo punto hanno un buon argomento per vincere il referendum e indirizzarlo verso il definitivo via libera al nascente Governo Draghi. Il Presidente del Consiglio incaricato salirà nel fine settimana al Quirinale per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri.

La nuova struttura sarà un ministero chiave che accorperà le competenze attualmente distribuite fra il ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e buona parte del Mise, il ministero dello Sviluppo economico, e che disporrà di circa la metà dei fondi del Recovery Plan e sarà dunque un super-ministero che potrebbe essere affidato a un tecnico indipendente.

Il nuovo ministero è il passepartout per spianare la strada al nascente Governo, che sarà in parte politico e in parte tecnico e che, salvo colpi di scena, dovrebbe nascere nel fine settimana per poi presentarsi alle Camere all’inizio della settimana prossima.

La maggioranza sarà formata da Pd, Cinque Stelle, Lega, Forza Italia, Italia Viva, Leu e dalle forze centriste (+Europa, Azione di Calenda e il Centro Democratico di Tabacci), lasciando all’opposizione solo l’estrema destra di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Dopo il consenso della maggior parte delle forze politiche, le consultazioni di oggi hanno portato in dote a Draghi anche quello delle forze sociali e in particolare della Confindustria e dei sindacati. Ora non resta che formare la squadra e stendere il programma di governo “di alto profilo” che sarà incentrato sul Recovery e sull’accelerazione del piano di vaccinazione e che si prefigge di aggredire le tre crisi che affliggono l’Italia: quella pandemica, quella economica e quella sociale.

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