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Dividendi 2018: la classifica delle società “più generose” di Piazza Affari

Da Enel ad Intesa Sanpaolo, dal ritorno di Unicredit a Generali e agli annunci di Hera – Per la gioia degli azionisti, crescono i dividendi in pagamento nel 2018 – Ecco chi distribuirà le cedole più ricche.

Dividendi 2018: la classifica delle società “più generose” di Piazza Affari

Il 2017 è stato un anno da incorniciare per la Borsa di Milano, con tutti gli indici principali che hanno realizzato guadagni a doppia cifra, mettendosi finalmente alle spalle la crisi degli anni precedenti.

Il 2017 non ha portato solo il mini-rally di Piazza Affari, ma anche la crescita della rendita da dividendi distribuiti agli azionisti.

Adesso però è arrivato il momento di voltare pagina e pensare alla primavera del 2018, momento in cui molte delle principali società quotate erogheranno ai titolari di azioni i dividendi sugli utili 2017.

Tra novembre e dicembre dello scorso anno qualche anticipazione (positiva) su ciò che sarà è già arrivata. A distribuire l’acconto sono stati nell’ordine: Eni (0,4 euro su 0,803 complessivi), Terna (0,074 euro su 0,219), Atlantia (0,57 euro su 1,067) Banca Mediolanum (0,2 euro su 0,397) e Astm (0,214 euro).

Ma quali sono le intenzioni per il 2018 delle principali aziende di Piazza Affari? In base agli annunci già arrivati e alle previsioni degli analisti raccolte da MilanoFinanza, sarà ricco anche il monte cedole per le società quotate a Milano, nonostante il loro dividend yield sia mediamente inferiore a quello di altri Paesi europei: 3,34% a fronte del 4,47% del Portogallo, 4,07% della Spagna e via dicendo.

Partendo dalla più grande (dal punto di vista della capitalizzazione): il prossimo 24 gennaio Enel erogherà 0,105 euro per azione su un totale atteso per il 2018 di 0,23 euro per un dividend yeld pari al 4,17%. Una percentuale che però, in base a quanto annunciato dal colosso elettrico nell’ambito del piano industriale 2018-2020, è destinata ad aumentare progressivamente nel corso dei prossimi anni.

Parlando del rapporto tra dividendo e prezzo dell’azione si potrebbe stilare una vera e propria classifica delle “società più generose” di Piazza Affari.

Al primo posto c’è Dea Capital con un dividend Yeld per il 2018 dell’8,92% (0,119 euro per azione) seguita da Banca Farmafactoring (7,97% con un dividendo complessivo di 0,526 euro) e Unieuro (7,97% a 1,020 euro).

Quarto posto e medaglia di legno per Intesa Sanpaolo che nei giorni scorsi ha confermato l’impegno alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2017. Parlando in numeri: la banca guidata da Carlo Messina erogherà nel 2018 ai propri azionisti un dividendo di 0,202 euro per un dividend yeld pari al 6,95%.

Da Intesa a Unicredit. Nonostante non ci siano ancora cifre precise, anche l’istituto di piazza Gae Aulenti nel 2018 (sull’esercizio 2017) tornerà finalmente al dividendo dopo la fase di ristrutturazione avviata nel 2016. Non solo: la banca di Jean Pierre Mustier ha già promesso che nel 2019 il payout aumenterà dal 20 al 30%.

Tornando al dividend Yield al quinto posto in classifica troviamo Poste Italiane con una percentuale pari al 6,66% e una cifra complessiva da distribuire sugli utili del 2017 pari a 0,409 euro per azione.

Sesto posto per Azimut * (6,64% a 1,062 euro), settimo per Saras (6,16% a 0,122 euro), ottavo per Unipolsai (6,11% a 0,119 euro)

A seguire troviamo Eni che, come detto in precedenza, distribuirà nel 2018 una cedola pari a 0,803 euro per azione per un dividend yield pari al 5,68%. Chiude la Top 10 Generali, con 0,849 euro di cedola e un rapporto prezzo/dividendo del 5,55%.

Tra le aziende del Ftse Mib occorre segnalare anche:

  • Snam: 0,220 euro di cedola e 5,24% di dividend yield
  • Banca Generali: 1,297 euro complessivi e 4,46% di rapporto prezzo/dividendo
  • Mediobanca: 0,397 euro – 4,14%
  • Italgas: 0,208 euro – 3,94%
  • A2a: 0,058 euro – 3,59%
  • FinecoBank: 0,281 euro di dividendo e 3,25% di dividend yield.
  • Tenaris: 0,367 euro – 2,74%
  • Ubi Banca: 0,103 – 2,61%
  • Tod’s: 1,561 euro – 2,51%

Fuori dal FtseMib va infine evidenziato che il cda di Hera, lo scorso 10 gennaio, ha approvato il nuovo piano industriale nell’ambito del quale si prevede che il dividendo salirà a 9,5 centesimi per azione già a partire dalla competenza 2017 (in pagamento nel corrente esercizio) per poi aumentare a 10,0 centesimi nel 2018 e 2019 e arrivare fino ai 10,5 centesimi degli anni 2020 e 2021 (+17% rispetto all’ultimo pagamento del dividendo).

Aggiornamento 15 gennaio: Sulla base delle nuove stime sugli utili, che prevedono un risultato netto tra i 215 e i 225 milioni, Azimut ha annunciato l’intenzione di proporre un dividendo ordinario, che dovrà essere approvato da cda e assemblea, pari a 2 euro per azione, una cifra che rappresenta un raddoppio rispetto alla cedola precedente. Il 50% verrà corrisposto in contante, mentre il restante 50% “verrà corrisposto in natura mediante utilizzo di azioni proprie in portafoglio, sulla base di un rapporto che sarà definito in sede di delibera dal cda stesso”.

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