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Diversità e inclusione, Hera tra le migliori aziende nel mondo

Lo attesta l’edizione 2021 del “Diversity & Inclusion Index” di Refinitiv, che ha assegnato al Gruppo Hera il 42esimo posto nella classifica internazionale, il secondo assoluto tra le multiutility e il terzo tra le italiane

Diversità e inclusione, Hera tra le migliori aziende nel mondo

Hera si conferma tra le aziende quotate più impegnate nel mondo nella promozione della diversità, nell’inclusione e nello sviluppo delle persone. Lo attesta l’edizione 2021 del “Diversity & Inclusion Index” di Refinitiv, che ha esaminato circa 11mila imprese a livello globale e assegnato al Gruppo Hera il 42esimo posto nella classifica internazionale e il secondo assoluto tra le multiutility. Tra le italiane, Hera conquista il terzo posto.

In particolare, il “Diversity & Inclusion Index” è un indice ideato dal colosso internazionale dell’informazione finanziaria Refinitiv (ex Thomson Reuters), che analizza le performance delle società sulla base di molteplici fattori ESG e rappresenta uno dei punti di riferimento principali per gli investitori che guardano con favore alle realtà che adottano una politica orientata alla Diversity & Inclusion (D&I).

Questo riconoscimento, si tratta di un’ulteriore conferma dell’attenzione che la multiutility da sempre riserva a questi temi: il Gruppo mette al centro il benessere e lo sviluppo dei suoi oltre 9mila lavoratori, promuovendo sia all’interno che all’esterno dell’azienda una cultura basata sull’inclusione. In questo ambito è stata pioniera, con la sottoscrizione nel 2009 della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro e l’introduzione, già nel 2011, della figura del Diversity Manager per valorizzare diversità, pari opportunità e uguaglianza sul lavoro.

Tra le politiche del personale del Gruppo c’è il piano di welfare aziendale, che sostiene i dipendenti e le loro famiglie, per un valore di 4,5 milioni in servizi usufruiti solo nel 2020. Inoltre, la multiutility investe nello sviluppo di percorsi di carriera interni e personalizzati, con il 32,6% di donne in ruoli di responsabilità e, più in generale, una quota di personale femminile, pari al 26,7%, al di sopra della media nazionale del settore (2020). Fondamentali anche gli investimenti in formazione, con una media di circa 26 ore pro capite e attività che hanno coinvolto lo scorso anno il 95% dei lavoratori.

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