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Distretti industriali: export Nordest torna a crescere

Secondo il Monitor dei distretti industriali di Intesa Sanpaolo a trainare la ripresa sono agroalimentare, moda e metalmeccanica – Nel II trimestre export a quota 8,6 miliardi (+1,3%)

Distretti industriali: export Nordest torna a crescere

Export in crescita per i distretti industriali triveneti nel secondo trimestre del 2019. Lo certifica il Monitor della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Dopo il trend negativo registrato nel primo trimestre, nei tre mesi aprile-giugno, le esportazioni dei distretti del triveneto sono aumentate dell’1,3% a 8,6 miliardi di euro. “Le esportazioni dei distretti monitorati da Intesa Sanpaolo rappresentano il 39% del totale delle esportazioni totali dell’agricoltura e dell’industria manifatturiera del Triveneto che nello stesso periodo, al netto della cantieristica, hanno registrato un aumento di poco superiore pari al +2,5%”, si legge nel report.

Dal punto di vista geografico a trainare la ripresa dell’export sono stati i distretti del Trentino Alto Adige, che hanno registrato un tasso di crescita pari al 2,9%. Seguono quelli veneti (+1,1%) e quelli del Friuli Venezia Giulia, pressoché stabili (+0,4%).

Parlando invece dei settori, determinante è stato il contributo di agroalimentare (+2,7%), moda (+2,0%) e  metalmeccanica (+1,9%), mentre restano in territorio negativo le esportazioni dei distretti del sistema casa (-1,4%).

Nel secondo trimestre, nonostante la guerra dei dazi tra Usa e Cina, i distretti triveneti sono cresciuti soprattutto sul mercato statunitense del 13% e in Canada del 9%. In frenata invece le esportazioni verso i paesi emergenti lontani (-1,8% soprattutto Cina e Messico) e vicini (-4,2%), oltre a Turchia, Polonia e Russia.

Con circa 115 mila pmi clienti e circa 100 filiere che impiegano 1.230 fornitori per un volume d’affari complessivo di 7,4 miliardi di euro, la nostra direzione regionale affianca ogni giorno lo sviluppo e la crescita del Triveneto in Italia e nel mondo. – ha dichiarato Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige – Intesa Sanpaolo sta facendo la propria parte per promuovere l’internazionalizzazione, anche attraverso la recente missione in Cina a cui hanno partecipato diverse aziende trivenete dell’agribusiness, la crescita dimensionale e lo sviluppo delle imprese anche attraverso l’ingresso in Elite che ha visto coinvolte 15 aziende del nostro territorio e al nostro programma di basket bond, a cui hanno già aderito le prime tre aziende trivenete per un’emissione obbligazionaria pari a 16 milioni di euro. Oltre alla consulenza, non facciamo mancare il credito, nei primi nove mesi infatti abbiamo erogato circa 4,7 miliardi a medio e lungo termine a famiglie e imprese del Nordest.”

Dal punto di vista regionale, nel secondo trimestre dell’anno in corso, l’export del Veneto ha superato i 6,9 miliardi trainato dall’Occhialeria di Belluno che ha segnato un brillante incremento (+11,3%), grazie agli aumenti negli Stati Uniti e in Germania. E’ il primo distretto del Triveneto ad apparire nella classifica dei primi 10 distretti italiani per crescita più elevata dell’export nel secondo trimestre 2019 (al 5° posto), seguito dalle Macchine agricole di Padova e Vicenza (al 9° posto), anche queste ultime con crescita a doppia cifra (+15,2%).

I distretti del Trentino Alto Adige nei mesi aprile-giugno hanno invece accelerato il passo di crescita (+2,9%), toccando 1,2 miliardi di euro di esportazioni, grazie a soprattutto al balzo della Meccatronica dell’Alto Adige (+7%), delle Mele del Trentino (+169,2%) e del Legno Arredo dell’Alto Adige (12,2%). I distretti del Friuli Venezia Giulia hanno invece esportato merci per 571 milioni di euro, rimanendo pressoché stabili (+0,4%9 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo contesto a spiccare in positivo è il Legno e arredo di Pordenone (+10,3%), mentre e, dall’altro, Sedie e tavoli di Manzano hanno registrato un forte calo (-12,6%) causato da una diminuzione di vendite in Russia e nel Regno Unito.

Infine, tra i poli tecnologici del Triveneto occorre segnalare il 10,8% del Biomedicale di Padova, il +7,1% del polo ICT di Trieste e il +4,9% del polo Ict veneto.

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