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Distretti industriali: export in crescita e per 82 l’aumento è oltre il 50%. Meccanica e agro-alimentare in testa

Secondo il Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2023 l’export complessivo dei distretti industriali cresce del +0,4% pari a 409 milioni di euro. Ottime le performance della meccanina e dell’agro-alimentare. In calo il sistema moda e soprattutto il sistema casa che registra le perdite più consistenti. I dati del report di Intesa sui distretti industriali

Distretti industriali: export in crescita e per 82 l’aumento è oltre il 50%. Meccanica e agro-alimentare in testa

È positivo il bilancio complessivo dell’export dei distretti industriali nei primi nove mesi del 2023, che segna un +0,4% (una crescita di 409 milioni di euro). Parte del merito va soprattutto agli ottimi risultati del primo trimestre che hanno registrato un aumento del 7,4%. Sono 82 i distretti che hanno avuto una crescita di valori esportati superiore al 50%. Ottime le performance della meccanica, +9,4% e dei distretti specializzati nell’agro-alimentare (+4,5%).

In lieve calo, invece, le aree distrettuali specializzate nel sistema moda, con una diminuzione del 0,5% per i beni di consumo e del 2,1% per i beni intermedi. Le perdite più consistenti si hanno nel sistema casa. Qui tutte le filiere hanno perso terreno, con cali che vanno dal –6,6% nel legno-arredo al -13,7% nei prodotti e materiali da costruzione. I beni intermedi, in particolare la metallurgia, hanno subito un rilevante arretramento con una diminuzione del 19,5%, influenzata anche dal calo dei prezzi alla produzione.

Lo spiega il report sui distretti industriali di Intesa Sanpaolo che fa il punto sul periodo Gennaio-Settembre del 2023.

Crescono tutti i distretti della meccanica

Tra i primi dodici posti per l’incremento delle esportazioni in valore, si distinguono nove distretti della meccanica, con spicco per la Meccanica strumentale di Milano e Monza e Brianza e le Macchine per l’imballaggio di Bologna, che registrano aumenti rispettivamente di 443 milioni di euro (+10,8%) e 434 milioni (+24,8%).

Altri distretti meccanici di rilievo includono la Meccanica strumentale di Bergamo (+300 milioni), la Food Machinery di Parma (+261 milioni), le Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena (+257 milioni), la Meccatronica di Reggio Emilia (+189 milioni), la Meccanica strumentale di Vicenza (+153 milioni), le Macchine utensili e robot industriali di Torino (+152 milioni) e la Meccatronica di Trento (+144 milioni). La maggior parte di questi distretti ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre, confermando la loro elevata competitività.

Ottima performance per la maglieria di Perugia, boom del Riso di Vercelli

Tra i distretti che si distinguono per l’aumento in valore dell’export, spiccano l’Occhialeria di Belluno al terzo posto (+339 milioni, +12,6%), l’Alimentare di Parma (+192 milioni) nel settore agro-alimentare, e la Camperistica della Val d’Elsa (+159 milioni) nei mezzi di trasporto. Altri distretti notevoli per l’intensità della crescita includono la Maglieria e l’abbigliamento di Perugia (+22,9%) e il Riso di Vercelli (+29,1%).

A livello regionale, l’Emilia Romagna occupa il primo posto per l’aumento in valore delle esportazioni nei primi nove mesi del 2023, con un progresso di 740 milioni di euro (+4,7%). La regione ha beneficiato soprattutto del contributo positivo dei distretti della meccanica e della filiera agro-alimentare. Seguono il Piemonte (+422 milioni; +4,7%), trainato da Macchine utensili e robot industriali di Torino, Tessile di Biella, Dolci di Alba e Cuneo, e Riso di Vercelli; la Campania (+287 milioni; +9,2%), con le Conserve di Nocera e il Trentino-Alto Adige (+281 milioni; +7%), guidato dai due distretti della meccatronica. L’Umbria si distingue anche per l’intensità della crescita, con un progresso del +10,6%, grazie alla Maglieria e all’abbigliamento di Perugia.

Francia e Turchia trainano l’export, in calo Germania e Usa

La Francia e la Turchia continuano a essere i due mercati trainanti in questa fase ciclica. L’export distrettuale è cresciuto di 711 milioni di euro in Francia e di 682 milioni di euro in Turchia.

In particolare, in Francia, questo risultato è attribuito principalmente ai flussi generati dalle relazioni produttive e commerciali con le grandi maison della moda, oltre a un significativo aumento delle vendite nei settori della meccanica e delle alimentari e bevande. In Turchia, invece, si distinguono soprattutto i risultati ottenuti dai distretti specializzati in beni di consumo del sistema moda e meccanica.

Tra i mercati a più alto potenziale, si sono distinti gli Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Messico, Polonia, India e Arabia Saudita. In queste aree, i distretti specializzati in beni di consumo della moda e nella meccanica hanno registrato risultati particolarmente positivi.

Tornano a crescere anche le esportazioni verso l’Ucraina sono tornate a crescere, con evidenza nei settori della meccanica, beni di consumo del sistema moda, elettrodomestici e agro-alimentare.

È lievemente negativo, invece, il contributo principale offerto dal principale sbocco commerciale, la Germania, su cui hanno pesato gli arretramenti di beni intermedi, non compensati dai progressi di meccanica e alimentari e bevande. Negli Stati Uniti, l’export distrettuale ha subito un calo dopo l’incremento dell’anno precedente (+25,1%), penalizzato da una diminuzione quasi generalizzata che non ha coinvolto solo il settore della meccanica. Allo stesso tempo, si è verificato un significativo calo delle esportazioni verso la Svizzera, che funge da hub logistico per le specializzazioni del sistema moda.

Le previsioni per il 2024

I dati nazionali per il bimestre ottobre-novembre 2023 confermano la resilienza dei settori ad alta intensità distrettuale, in particolare l’alimentare-bevande e la meccanica.

Nel 2024, si prevede un’andatura a due velocità, con una prospettiva di miglioramento per l’export nella filiera agro-alimentare e nella meccanica, grazie ai benefici della transizione tecnologica e green in corso. Al contrario, per gli altri settori ad alta intensità distrettuale, non si prevede la stessa brillantezza osservata nel 2021 e nel 2022.

L’export potrebbe mostrare una crescita più consistente nel secondo semestre, quando l’attenuazione dell’inflazione libererà potere d’acquisto, favorendo i consumi e permettendo un primo allentamento delle misure restrittive di politica monetaria. Ciò dovrebbe avere effetti positivi sulla domanda di beni di investimento in Europa e negli Stati Uniti.

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