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Digitale terrestre tv: stop ai canali non in HD dall’8 marzo. Ecco cosa cambia

Per visualizzare i canali con la nuova codifica è necessario avere una tv o un decoder che supporti l’alta definizione – Cosa fare e come capire se il tuo televisore è compatibile

Digitale terrestre tv: stop ai canali non in HD dall’8 marzo. Ecco cosa cambia

Al via il primo switch off vero e proprio del nuovo digitale terrestre. A partire da oggi, martedì 8 marzo, tutti i canali televisivi delle emittenti nazionali saranno visibili in Hd, ossia in alta definizione. Si conclude la prima fase del nuovo standard delle trasmissioni televisive, il Dvb-T2, che consentirà di ricevere canali in 4K e di migliorare la compressione e la qualità complessiva di quelli ad alta risoluzione. Non basta solo risintonizzare la tv per chi possiede televisori acquistati prima del 2010, ma dovrà correre ai ripari cambiandolo o comprando un nuovo decoder. In questo caso si potrà usufruire di uno dei due bonus tv in vigore.

Digitale terrestre: cosa cambia dall’8 marzo

Entro oggi tutti i canali nazionali dovranno essere codificati in mpeg4, ossia in alta definizione, ponendo fine alle trasmissioni in definizione standart, l’mpeg2. In realtà, chi ha a disposizione un dispositivo di ultima generazione non avrà nulla di cui preoccuparsi. Basterà risintonizzare il proprio televisore o decoder per continuare a guardare i propri programmi preferiti. Chi invece possiede ancora uno dei primissimi televisori Hd Ready con decoder integrato Sd dovrà provvedere alla sostituzione degli apparecchi.

Da oggi, dunque, passano alle trasmissioni in HD anche tutti i canali che non lo avevano fatto lo scorso 20 ottobre. In quell’occasione erano passati all’alta definizione solo i canali tematici delle grandi emittenti (Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport+ HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium, Rai Scuola, TGCOM24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV). Da questo momento il passaggio coinvolge tutti i canali, compresi Rai1, Rai2, Rai3, Italia1, Canale5, Rete4 e La7

In realtà, i canali nazionali trasmessi con la vecchia codifica rimarranno disponibili in simulcast fino al 2023 nella numerazione secondaria oggi riservata invece all’Hd: dalla posizione 501 in poi.

Risintonizzare i canali: quando e in quali regioni

Per essere sicuri che la tv sia compatibile con l’HD, si può verificarlo sintonizzandoti su uno dei canali HD già disponibili. Se almeno uno di questi canali è visibile, allora la tv consentirà la visione dei programmi che saranno via via trasmessi con la codifica mpeg-4. Per visualizzare correttamente questi programmi sarà necessario effettuare la risintonizzazione del proprio televisore o decoder seguendo le modalità previste dal proprio apparecchio televisivo (solitamente entrando sul menu del televisore e impostando “sintonizzazione automatica dei canali”).

Per quanto riguarda le tv locali, il passaggio all’HD dei canali è avvenuto per aree geografiche in contemporanea con il calendario stabilito dal decreto per le operazioni di attivazione delle nuove frequenze previste per ognuna delle medesime aree. Ciò significa che il riordino delle frequenze non avviene contemporaneamente per tutti i canali in una certa zona, ma varia in base alla regione.

La Sardegna è stata la prima regione ad aver concluso questo riassestamento delle frequenze (che si è concluso il 4 gennaio). Di seguito le altre regioni interessate da qui al 30 giugno.

Dal 3 gennaio fino al 9 marzo 2022: è la volta della Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia (con esclusione della provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano.

Dal 9 febbraio al 14 marzo: sono interessate alla riorganizzazione delle frequenze Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna.

Dal 1 marzo al 15 maggio: tocca a di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. 

Dal 1 maggio al 30 giugno: chiudono il cerchio Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

Quando si concluderà il passaggio al nuovo digitale terrestre?

Il percorso dovrà concludersi il prossimo anno (a gennaio 2023) con il completamento del secondo passaggio, quando tutte le emittenti dovranno adottare un nuovo sistema di codifica in grado di comprimere di più il segnale rispetto all’Mpeg4 senza comprometterne la qualità. Il Dvb-T2 libererà le frequenze della banda 700 MHz a favore della telefonia 5G, che quattro anni fa se le è aggiudicate per 6.5 miliardi di euro.

Bonus TV o decoder: come funziona

Per venire incontro alla spesa che dovranno affrontare molte famiglie italiane, è stato previsto dal decreto legge del ministero dello Sviluppo Economico un Bonus fino a 30 euro. Il Bonus è già disponibile e lo sarà fino esaurimento delle risorse stanziate o almeno fino al 31 dicembre 2022.

Per accedere all’incentivo, le famiglie con reddito Isee fino a 20mila euro dovranno scaricare un apposito modulo disponibile sul sito del MISE attraverso il quale autocertificheranno di avere diritto al contributo. 

Il bonus verrà erogato direttamente dal negoziante che al momento dell’acquisto dovrà inserire il documento di identità e codice fiscale dell’acquirente sul sito dell’Agenzia delle entrate, insieme ai dati identificativi del prodotto. Nella prima dichiarazione fiscale utile il negoziante recupererà lo sconto applicato tramite credito d’imposta.

Oltre al bonus già attivo, esiste un nuovo bonus tv che permette a chiunque, senza presentare alcun Isee, di comprare scontato un apparecchio compatibile con il nuovo digitale terrestre: quello per la rottamazione di un apparecchio precedente al 22 dicembre 2018, che dà diritto al 20% di sconto sull’acquisto del nuovo (sino a un massimo di 100 euro).

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