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Derby della Madonnina all’Inter che festeggia e spedisce il Milan all’inferno. Napoli inarrestabile

Un gol di Lautaro decide il derby di Milano e regala la vittoria all’Inter che è seconda in classifica da sola mentre per il Milan è crisi nera – Ma il Napoli vince anche a La Spezia e resta al comando con 13 punti di vantaggio

Derby della Madonnina all’Inter che festeggia e spedisce il Milan all’inferno. Napoli inarrestabile

L’Inter si prende il derby, il Milan sprofonda. Il gol di Lautaro Martinez regala a Inzaghi 3 punti fondamentali in chiave Champions, mentre a Pioli non resta che fare i conti con una crisi pesantissima, che rischia di compromettere qualsiasi obiettivo stagionale. La stracittadina milanese numero 178 in Serie A, per una volta, conferma le previsioni della vigilia, con i nerazzurri decisamente più in palla per tutto il primo tempo e, tattiche alla mano, parte del secondo. Il Diavolo, ferito anzitutto nell’orgoglio, torna a casa con le ossa rotte e non solo per il risultato finale, che vale un bello scivolone fino al sesto posto in classifica (peraltro la Lazio ha una partita in meno), bensì per ciò che rappresenta: i rossoneri rischiano seriamente di non entrare nella prossima Champions, mentre l’Inter, con la vittoria di ieri, dovrebbe aver chiarito le gerarchie.

Inter – Milan 3-0, Inzaghi esulta: “Abbiamo stra-dominato”

“Ho fatto i complimenti a tutti, sono stati concentrati, attenti, abbiamo stradominato – il pensiero di Inzaghi in conferenza stampa -. Vincere due derby in 20 giorni è una grande soddisfazione, ora guardiamo avanti con fiducia, cerchiamo di recuperare al meglio Lukaku e Brozovic, che ci sono mancati per tanto tempo.  Però abbiamo anche passato il girone di Champions con Bayern e Barcellona, siamo arrivati in semifinale di Coppa Italia e abbiamo vinto la Supercoppa. I punti in campionato potevano essere di più, ma ora dobbiamo solo guardare avanti. Il Napoli? Guardiamo a noi stessi, dobbiamo essere focalizzati su ciò che stiamo facendo, perché il 1° ottobre, dopo la sconfitta con la Roma, eravamo noni in classifica e da lì abbiamo fatto 10 vittorie in 13 partite.  Però abbiamo anche passato il girone di Champions con Bayern e Barcellona, siamo arrivati in semifinale di Coppa Italia e abbiamo vinto la Supercoppa. I punti in campionato potevano essere di più, ma ora dobbiamo solo guardare avanti”.

Inter – Milan 3-0, Pioli: “È una sconfitta che fa male”

“Chiaro che volevamo essere più compatti e abbiamo aspettato di più gli avversari, concedendo qualcosa di troppo e difendendo male – l’analisi di Pioli -. Dovevamo palleggiare di più, ma nel primo tempo siamo saliti male col baricentro e ci siamo fatti trovare impreparati sulla palla inattiva. Le partite negative ci hanno tolto fiducia e convinzione, non siamo ancora una squadra così matura, quindi abbiamo sofferto: dobbiamo ripartire da qui, anche se è una sconfitta che non fa bene per il morale. Leao? Ha un grandissimo potenziale, ma la scelta di giocare con due attaccanti più vicini era per mettere in difficoltà la difesa dell’Inter. Rafa deve stare attivo tutta la partita ed è un giocatore su cui puntiamo tanto, lescelte che ho fatto sono le migliori per ciò che ho visto durante la settimana: lui non ha le caratteristiche di due punte vicine in verticale”.

Spezia – Napoli 0-3, Spalletti senza limiti: “Non scelgo tra Scudetto e Champions”

Se la lotta Champions è sempre più avvincente lo stesso non si può dire di quella Scudetto, sempre più simile a una marcia trionfale verso il verdetto. Del resto il Napoli di Spalletti sta dominando il campionato come non accadeva da anni, macinando vittorie su vittorie a prescindere dagli avversari di giornata. Il copione si è ripetuto puntuale anche a La Spezia e gli attori protagonisti, ça va sans dire, sono stati i soliti Kvaratskhelia e Osimhen, il primo con il rigore che ha sbloccato la partita, il secondo con la doppietta che l’ha chiusa. Il tempo dei festeggiamenti non è ancora arrivato, anzi i 51 punti a disposizione impongono contegno e basso profilo, però è altresì evidente che solo un crollo clamoroso potrebbe togliere il tricolore dalle mani di Spalletti, tanto che in molti cominciano a guardare oltre, ovvero agli ottavi di Champions con i tedeschi dell’Eintracht. “Ci sono dei momenti nella vita in cui si raggiungono dei risultati e poi si fanno delle riflessioni, o ci si accontenta o si prova a raddoppiare – ha replicato il tecnico azzurro -. Noi non abbiamo dubbi, abbiamo deciso di raddoppiare andando a giocarci tutte le gare cercando di vincere per i nostri tifosi. In queste gare la differenza la fa sempre la testa dei calciatori, all’inizio non siamo stati così fluidi per l’equilibrio e il modo di stare in campo dello Spezia e non siamo mai riusciti a fare superiorità numerica con gli spazi ridotti al minimo. Abbiamo sempre bisogno di Kvara e Osimhen, del loro estro e della loro fantasia quando le gare si appiattiscono così, sono loro che devono aprire le strade per poter entrare sulla trequarti”.

Verona – Lazio (ore 18.30, Dazn)

La 21esima giornata proseguirà oggi con Verona-Lazio e Monza-Sampdoria, per poi concludersi domani con il posticipo tra Salernitana e Juventus. È soprattutto la sfida del Bentegodi ad attirare l’attenzione, perché la squadra di Sarri, alla luce INSERT, potrebbe davvero fare un bel salto in classifica in caso di vittoria, 

Il discorso però vale anche per l’Hellas, le cui chance di salvezza passano anche da gare come questa: a Verona sarà battaglia vera, tanto più che i biancocelesti potrebbero avere le gambe appesantite dalla Coppa Italia. Sarri, ieri in silenzio stampa, ha sempre detto che la sua squadra fatica a reggere tre partite nella stessa settimana e in effetti è proprio così: quando la Lazio può preparare una gara alla volta difficilmente la sbaglia, ma se i tempi si accorciano ecco che arrivano le difficoltà.

Verona – Lazio, le formazioni: Sarri ritrova Immobile dal primo minuto

A dare una mano al tecnico potrebbe pensarci Immobile, di nuovo abile e arruolato dopo l’infortunio dello scorso 15 gennaio. Ciro in realtà è rientrato già giovedì sera a Torino, mostrando peraltro una condizione fisica rivedibile, ma è chiaro che stasera ci si aspetta di più da lui, chiamato a trascinare la squadra nella corsa Champions. Per il resto nessuna novità rispetto al 4-3-3 delle ultime partite, con Provedel in porta, Marusic, Casale, Romagnoli e Hysaj in difesa, Milinkovic-Savic, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Zaffaroni, sin qui autore di un cammino decisamente positivo (due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta da quando siede sulla panchina del Verona), proverà a rovinare i piani laziali con un 3-4-2-1 che vedrà Montipò tra i pali, Dawidowicz, Hien e Ceccherini nel reparto arretrato, Depaoli, Sulemana, Tameze e Doig in mediana, Lazovic e Lasagna alle spalle dell’unica punta Djuric.

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