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Decreto Bollette: via libera alla Camera. Ecco le principali misure

Dopo la fiducia al governo, il testo passa alla Camera. Ora il provvedimento è atteso al Senato per essere approvato prima del 29 maggio. Da maggiori bonus sociali per elettricità e gas, alle agevolazioni per le famiglie numerose, a nuove misure per i medici a gettone. Ecco le principali novità

Decreto Bollette: via libera alla Camera. Ecco le principali misure

Il decreto Bollette (dl 34/2023) ha ottenuto il via libera alla Camera dei Deputati. Il testo è passato con 158 voti favorevoli, 71 contrari e 6 astenuti (il terzo polo). Nel pomeriggio la Camera aveva approvato la fiducia posta dal governo sul decreto Bollette, con 199 voti favorevoli e 129 contrari. Il provvedimento sarà ora sottoposto all’esame del Senato per la conversione in legge (entro il 29 maggio). Il decreto stanzia quasi 5 miliardi in aiuti a famiglie e imprese per contenere i costi di energia elettrica e gas. Ecco le principali misure.

Rafforzamento del bonus sociale per elettricità e gas

Per il secondo trimestre del 2023, il decreto prevede un rafforzamento delle agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica e gas per i clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) rideterminerà queste agevolazioni entro il limite di 400 milioni di euro.

Agevolazioni per nuclei familiari numerosi

A partire dal secondo trimestre del 2023 fino al 31 dicembre dello stesso anno, le agevolazioni relative alle tariffe energetiche saranno rideterminate per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico. Queste agevolazioni si baseranno sull’indicatore della situazione economica equivalente pari a 30.000 euro, con un limite di 5 milioni di euro.

Sostegno finanziario ai comuni

Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per il 2023 a favore dei comuni con una popolazione compresa tra 25.000 e 35.000 abitanti che hanno avviato la procedura di riequilibrio finanziario. Questo sostegno finanziario coprirà i maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas.

Contributo per spese di riscaldamento

È prevista la possibilità di erogare un contributo, per i mesi da ottobre a dicembre del 2023, per compensare in parte le spese sostenute dalle famiglie per le spese di riscaldamento. Un finanziamento di 1 miliardo di euro sarà destinato a questo scopo, e i criteri per l’assegnazione del contributo saranno individuati mediante un decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Diminuzione dell’Iva al 5% per il metano

Il decreto prevede la riduzione dell’Iva al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il metano. Questa misura ha l’obiettivo di incentivare l’utilizzo di queste fonti energetiche più sostenibili e ridurre i costi per le aziende e i consumatori.

Azzeramento degli oneri di sistema e dei contributi straordinari attraverso crediti d’imposta

Il decreto prevede l’azzeramento degli oneri di sistema e dei contributi straordinari per le aziende nell’acquisto di energia elettrica e gas. Questa riduzione avviene attraverso l’attribuzione di crediti d’imposta, che consentono alle aziende di compensare tali costi. Il decreto regola le modalità di fruizione dei crediti d’imposta e stabilisce che devono essere utilizzati o ceduti entro il 31 dicembre 2023. Questa misura mira a sostenere le imprese e mitigare l’impatto dei costi energetici sulle loro attività.

Aumento del Fondo per il potenziamento del movimento sportivo

Il decreto aumenta il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” da 25 a 35 milioni di euro per il 2023. Queste risorse saranno destinate all’erogazione di contributi a fondo perduto per associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine, per affrontare l’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica. Le imprese agricole, invece, avranno finanziamenti fino a 250 mila euro per gli impianti fotovoltaici.

Agevolazioni per gli enti territoriali nella riscossione diretta

Gli enti territoriali che si avvalgono della riscossione diretta delle proprie entrate o affidano tale servizio a soggetti privati possono applicare istituti deflativi del contenzioso previsti dalla legge di bilancio 2023. Questi includono lo stralcio dei debiti fino a mille euro e la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione.

Allentamento delle restrizioni per i medici gettonisti

Le aziende ospedaliere possono fare ricorso a medici gettonisti non solo nei servizi di emergenza-urgenza ospedaliera, ma anche in altri reparti se necessario. L’esternalizzazione dei servizi a medici a gettone è consentita per un periodo non superiore a dodici mesi, e il personale medico ed infermieristico utilizzato deve possedere i requisiti di professionalità richiesti dalle norme vigenti. È possibile istituire posti di Polizia fissi negli ospedali. Viene introdotta una specifica sanzione (reclusione da 2 a 5 anni) per le lesioni non aggravate causate agli esercenti delle professioni sanitarie e socio sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni. Abolito anche il vincolo di esclusività per gli infermieri, per avere una maggiore disponibilità di queste figure.

Detrazione dell’Iva per le aziende produttrici di dispositivi medici

Le aziende produttrici di dispositivi medici possono portare in detrazione l’Iva determinata scorporando la stessa dall’ammontare dei versamenti effettuati alle regioni. Il calcolo dell’Iva sarà effettuato dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano, basandosi sulle fatture emesse dalle aziende nei confronti del Servizio sanitario nazionale. Viene anche istituito un fondo con una dotazione di 1.085 milioni di euro nel bilancio del Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’anno 2023. Questo fondo è creato in relazione al superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici per gli anni 2015-2018.

Causa di non punibilità per reati tributari

All’interno delle procedure agevolate di regolarizzazione fiscale previste dalla legge di bilancio 2023, viene introdotta una causa di non punibilità per alcuni reati tributari, come l’omesso versamento di ritenute, l’omesso versamento dell’Iva e l’indebita compensazione di crediti non spettanti.

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