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Decreto anti-crisi, tagli da 9 miliardi agli Enti locali

Tremonti: “Sei miliardi nel 2012 e 3 nel 2013” – “Drastica riduzione nel rapporto tra deficit e pil: dal 3,9 % del 2011 al 1,9 del 2012” – Formigoni, ecco i costi: “1,7 miliardi per i Comuni, 0,7 per le province, 1,6 per le Regioni a stato ordinario e 2 per quelle speciali” – Resta escluso il comparto sanitario.

Decreto anti-crisi, tagli da 9 miliardi agli Enti locali

Il decreto anti crisi che staserà sarà varato dal CdM prevede un taglio ai trasferimenti degli Enti locali per 6 miliardi nel 2012 e altri 3 nel 2013. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso dell’incontro di questa mattina con i rappresentanti di Regioni, Province e Associazione nazionale comuni italiani. “Il comparto della sanità – ha spiegato il superministro – resta fuori da queste cifre”.

Governatori, presidenti e sindaci hanno ricevuto la brutta notizia dal Governo al gran completo, o quasi. Al tavolo, iniziato intorno a mezzogiorno, erano presenti accanto a Tremonti e al premier Silvio Berlusconi il sottosegretario Gianni Letta e i ministri Romani, Fitto, Prestigiacomo, Calderoli, Matteoli, Fazio, Brunetta, Maroni e Bernini.

“Questo è il tipico caso di decreto per necessità e urgenza – ha continuato il titolare dell’Economia – La necessità per la tenuta del paese, l’urgenza per i mercati. Il pareggio di bilancio era previsto nel 2014, come concordato a livello europeo. Poi tutto è precipitato. E questo comporta una revisione del profilo temporale del pareggio. Dobbiamo scendere dal 3,9% del 2011 all’1’6 nel 2012 e poi il pareggio l’anno successivo. Obbiettivi da raggiungere attraverso riduzioni della spesa, se li raggiungessimo con aumenti fiscali non verrebbero considerati validi da Bruxelles. Dobbiamo ridurre l’indebitamento attraverso riduzioni di spesa”.

Per gli Enti locali erano presenti i governatori Roberto Formigoni (Lombardia), Roberto Cota (Piemonte), Luca Zaia (Veneto), Enrico Rossi (Toscana) e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sono in arrivo “ulteriori pesanti sacrifici per i cittadini da noi amministrati – ha commentato Formigoni -. La manovra è emendabile nei sui contenuti, fortemente emendabile”. Il governatore della Lombardia ha quindi precisato che i tagli saranno coì ripartiti: “1,7 miliardi per i Comuni, 0,7 per le province, 1,6 per le Regioni a stato ordinario e 2 per quelle speciali”. Così, ilfederalismo fiscale “diventa inconsistente, insussistente”.

Le Regioni sono “chiamate a fare per intero la propria parte, ma è parte della responsabilità che ci compete lavorare perché i provvedimenti siano equi per tutti i comparti dello stato”. I tagli nella manovra del 2011 “pesano per il 50% su regioni che pesano 11% sul bilancio. C’è un effetto distorsivo, pesantissimo che svantaggia le Regioni e le politiche che sono di responsabilità delle regioni”.

Secondo quanto rivelato da Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, dal governo è anche arrivata la proposta di anticipare “l’Imu da subito”, vale a dire la tassa che accorperebbe l’Ici e la Tarsu.

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