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Debito/Pil: Italia punta a un calo annuo del 2,8% fino al 2023, media superiore Ue ed Eurozona

Secondo un focus dell’Upb, la riduzione a livello di Eurozona e Ue sarà dell’1,8% – D’altra parte, il debito italiano rimane di 50 punti superiore alla media dell’area euro

Debito/Pil: Italia punta a un calo annuo del 2,8% fino al 2023, media superiore Ue ed Eurozona

Fra il 2021 e il 2023, nell’Unione europea come nell’Eurozona, il rapporto debito/Pil dovrebbe calare in media dell’1,8% ogni anno. Se restringiamo l’obiettivo sull’Italia, invece, il calo atteso è molto più consistente rispetto alle due medie e arriva al 2,8% annuo. I numeri sono contenuti in un nuovo focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio dal titolo “Una panoramica delle strategie di bilancio nei Programmi di stabilità e di convergenza 2022 dei paesi della Ue”.

Il debito/Pil italiano rimane 50 punti sopra la media dell’Eurozona

D’altra parte, l’Italia è anche il Paese europeo con il rapporto debito/Pil più alto dopo quello della Grecia. I dati attesi per il nostro Paese sono 147% nel 2022 e 145,4% nel 2023, livelli significativamente più elevati rispetto alla media dei paesi della UE (87,4% nel 2022 e 86,1% nel 2023) e dei paesi dell’area dell’euro (95% nel 2022 e 93,6% nel 2023) nel 2023.

Nel 2021, invece, il debito/Pil italiano si è attestato al 150,8%, contro l’89,6% nella media dei paesi della Ue e il 97,3% tra i paesi dell’area dell’euro.

Dal 2014 il debito in mano alle banche centrali si è moltiplicato per 9

Dall’analisi dell’Upb emerge inoltre che, “dopo l’avvio dei programmi di acquisto di titoli pubblici da parte dell’Eurosistema, la quota di debito detenuta dalle banche centrali dell’area dell’euro è notevolmente aumentata”, passando dal 2,9% di fine 2014 al 25,6% di fine 2021.

L’anno scorso la quota di debito italiano detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,3%, appena al di sotto della media dell’area dell’euro, inferiore a quella della Germania (28,9%) e superiore a quella della Francia (21,8%).

Il deficit italiano rimarrà superiore alla media

Quanto al deficit pubblico, la regola del 3% è sospesa per tutto il 2023 e quest’anno, in media, sia i paesi della Ue sia quelli dell’Eurozona prevedono un disavanzo nominale ancora superiore alla soglia di Maastricht (rispettivamente al 4 e al 4,2%), ma i dati medi dovrebbero tornare entro i parametri nel 2023 (al 2,9 e al 3%).

Molto diversa, invece, la situazione dell’Italia, il cui obiettivo rimane superiore al 3% del PIL in entrambi gli anni: 5,6% nel 2022 e 3,9% nel 2023.

Nel 2021 i paesi della UE hanno registrato in media un disavanzo nominale in rapporto al Pil del 4,7%, che sale al 5,1% per i paesi dell’area dell’euro. In entrambi i casi si tratta di valori notevolmente inferiori al disavanzo notificato dall’Italia, che è stato pari al 7,2% del Pil.

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