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Ddl concorrenza: giro di vite sul costo chiamate per clienti banche

Approvato in commissione un emendamento che fissa un tetto al costo delle telefonate ai centralini di assistenza per i clienti: non potranno costare più di una telefonata urbana. Ripreso l’esame in commissione dopo lo stop di agosto: farmacie, avvocati e ingegneri gli argomenti più caldi

Ddl concorrenza: giro di vite sul costo chiamate per clienti banche

Giro di vite sul costo dei servizi telefonici adibiti all’assistenza dei clienti di banche e società di credito. Un emendamento al disegno di legge sul mercato e la concorrenza, meglio noto come DdL Concorrenza, presentato dal Movimento 5 Stelle e approvato dalla Commissione Finanze della Camera, prevede che le banche e le società di credito dovranno offrire i servizi telefonici di assistenza al cliente a un prezzo che non potrà superare la tariffa urbana. 

Se così non fosse, sarà comminata una sanzione di 10 mila euro agli operatori e un indennizzo di 100 euro al cliente.

Via libera anche ad un’altra modifica, sempre a firma del M5S, che consente “una piena confrontabilità e trasparenza delle spese addebitate da fornitori di servizi di pagamento sia ai titolari di carte che ai destinatari dei pagamenti stessi”.
Il Ddl concorrenza, varato dal Governo a febbraio del 2015, è attualmente all’esame delle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. Dopo lo stop arrivato a inizio agosto, l’esame del provvedimento è ripartito in commissione. Il governo conta di inviarlo al Senato entro fine mese e punta su un’approvazione definitiva entro metà dicembre.
Il nodo della vendita dei farmaci di fascia C anche nelle parafarmacie, questione controversa che agita la maggioranza, non è ancora stato affrontato. In vista novità anche per avvocati e ingegneri.

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