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Dazi: dalla Ue lista unica di contromisure da 93 miliardi di euro

La lista sarà sottoposta agli Stati membri per essere approvata. Bruxelles: “Ci prepariamo a tutti gli esiti”

Dazi: dalla Ue lista unica di contromisure da 93 miliardi di euro

Due liste insieme per un totale di 93 miliardi di euro. Sarebbe questo il piano della Commissione europea che, pur continuando a sperare che lo stallo sui negoziati si sblocchi, ha comunque preferito organizzarsi per ogni eventualità. Quelle che fino a ieri erano due liste contenenti contromisure rispettivamente di 21 miliardi e 72 miliardi di euro, da oggi diventano una sola. L’elenco sarà sottoposto agli Stati membri per essere approvata e, in caso di mancato accordo, le tariffe contenute al suo interno entreranno in vigore “prima del 7 agosto”.

“L’obiettivo principale dell’Ue – spiega il portavoce della Commissione Ue per il Commercio, Olof Gill. – è raggiungere un risultato negoziato con gli Stati Uniti. Sono in corso intensi contatti a livello tecnico e politico. Il commissario Maroc Šefčovič parlerà con il segretario al Commercio Usa Howard Lutnick questo pomeriggio, poco prima che la Commissione informi gli Stati membri dell’Ue al Coreper”. 

“Sebbene la nostra priorità siano i negoziati – ha affermato Gill – continuiamo parallelamente a prepararci a tutti gli esiti, comprese eventuali contromisure aggiuntive. Per rendere le nostre contromisure più chiare, semplici e più efficaci, uniremo le liste 1 e 2 in un’unica lista (che non entrerà in vigore prima del 7 agosto) e la sottoporremo agli Stati membri per l’approvazione”.

Bessent: “Ue prenda esempio dal Giappone”

Nel frattempo, il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, lascia la porta aperta a un accordo per dazi al 15% con l’Unione europea, facendo capire che Bruxelles dovrebbe, per riuscirci, seguire le orme del Giappone. “Ha ottenuto l’aliquota del 15% perché erano disposti a fornire questo innovativo meccanismo di finanziamento”, ha dichiarato Bessent, in un’intervista a Bloomberg Television, riferendosi al nuovo accordo tra gli Stati Uniti e il Giappone. Tokyo si trovava precedentemente a dover affrontare una tariffa del 25%, ma i suoi negoziatori hanno raggiunto un accordo per un’aliquota del 15%, anche sulle importazioni di automobili. L’accordo prevede infatti un fondo da 550 miliardi di dollari per investimenti negli Stati Uniti. 

Il capo del Tesoro ha anche minimizzato un rapporto secondo cui l’Ue si starebbe preparando a imporre dazi di ritorsione del 30% su circa 100 miliardi di euro in prodotti statunitensi. “Si tratta di una tattica negoziale, ed è quello che avrei fatto anch’io al posto loro”, ha detto. Alla domanda se Bruxelles avesse proposto qualcosa di innovativo nei colloqui con gli Stati Uniti, Bessent ha risposto: “Non ancora, ma ripeto, i colloqui stanno andando meglio di prima”.

Secondo l’Ansa, che cita fonti europee, gli Usa starebbero esercitando pressioni su Bruxelles sia sul fronte delle Big Tech che sul capitolo farmaceutico, ritenuto sensibile. Tra le richieste americane, viene spiegato, figurerebbe l’esclusione delle aziende del tech a stelle e strisce dall’applicazione di alcune disposizioni dei regolamenti europei, oltre a proposte di semplificazione normativa.

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