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Daniel Kretinsky: ecco il nuovo padrone di mezza Europa

Secondo Forbes è uno degli uomini più ricchi dell’est Europa: controlla la fetta più importante del retail di elettronica di consumo e del grossismo alimentare, ha la maggioranza delle miniere più inquinanti del continente ed è padrone di molti media – Politicamente è legato ad ambienti reazionari, antieuropei e sovranisti

Daniel Kretinsky: ecco il nuovo padrone di mezza Europa

Solo 10 anni fa trattava preservativi, faceva il ragazzo di studio a 850 euro al mese e aveva un’ambizione sfrenata. Poi, con una sorprendente rapidità, è diventato miliardario. Anzi, con i 2,6 miliardi di fatturato della sua azienda, il ceco Daniel Kretinsky è, secondo Forbes, uno degli uomini più ricchi dell’est Europa. I 2,6 miliardi in realtà sono sicuramente di più, se si considerano altre attività con altri soci, come lo slovacco Patrik Tkáč, e assai discretamente “destrutturate”. Quindi, come riferisce il blog La Casa di Paola, è uno dei più potenti businessman del mondo occidentale, arrivato, con una riservatezza da servizio segreto, a controllare interi settori economici europei dell’energia, dei media, del retail e pure dello sport. FIRSTonline ne rivela per la prima volta consistenza, caratteristiche e rischi.

PADRONE DI MEZZA EUROPA E NESSUNO LO CONOSCE

Innanzitutto, controlla Metro, Mediaworld, Saturn, Fnac e Darty. Vale a dire la fetta più importante del retail di elettronica di consumo e del grossismo alimentare. Idem in est Europa. Secondo fattore, inquietante, ha in mano il controllo dei media in tutto l’est Europa. In Francia ha acquistato importanti case editrici, radio, tv, sino al controllo addirittura di Le Monde. Terzo, è sua la maggioranza delle miniere altamente inquinanti europee, quelle di carbone (lignite) e delle relative centrali elettriche a carbone in Germania, est Europa, Inghilterra e Italia.

Ne deriva che Kretinsky, legato ai premier antieuropei e reazionari del patto di Visegrad, è in grado di influenzare l’opinione e gli acquisti fondamentali della famiglie europee. Va sottolineato che è strettamente collegato all’uomo più ricco della Cechia, Petr Kellner, essendo fidanzato con la figlia Anna. Kellner ha finanziato la fondazione dell’ex presidente ceco, il sovranista Vaclav Klaus, ha sostenuto il primo ministro ungherese Viktor Orbán e partiti di estrema destra in Germania e in Austria. Il mondo di Kretinsky è questo e tra l’altro, la stampa e i verdi tedeschi cercano da tempo di approfondire meglio le sue attività nell’ambito dei media e dell’energia.

PROGRAMMI AMBIZIOSI PER LA METRO

Scendiamo nel dettaglio partendo dalla rapidissima entrata nel capitale di Metro e di Ceconomy (Fnac-Darty) della scorsa estate. E perché l’ascesa di Kretinsky, come lui stesso ha dimostrato, è solo all’inizio. Il gruppo EP Investment di EP Global Commerce (EPCG), di cui Kretinsky ha la maggioranza, ha comprato oltre il 10 per cento di Metro con opzione per il resto, in parte da Metro Haniel Finance Deutschland GmbH della famiglia Haniel, azionista di maggioranza di Metro con il 22,5 per cento, e in parte da Ceconomy, che dopo la separazione da Metro controlla MediaSaturn Retail Group, a cui ha aggiunto l’acquisizione del 24 per cento Fnac Darty. Pur essendo in minoranza, Kretinsky mostra subito il piglio del comando, esige con decisione un posto nel consiglio d’amministrazione e preannuncia programmi di rilancio e di investimenti per una società – a suo dire – decisamente sottovalutata.

Quanto agli investimenti nelle miniere di carbone, è noto che l’Europa ha deciso a suo tempo che questo combustibile, essendo altamente inquinante, deve essere abbandonato. Kretinsky non solo non ne tiene conto, ma anzi solo due anni fa ha acquistato le attività del carbone bruno di Vattenfall in Lusazia. “La lignite è la tecnologia ponte ideale – dichiarerà all’indomani dell’operazione al quotidiano Handelsblatt – La Germania non può solo produrre energia elettrica con energie rinnovabili “. Ma ha dovuto assumersi gli obblighi per la ricoltivazione, il pensionamento dei dipendenti e il risarcimento per danni ambientali. In precedenza, la sua EPH (Energetický a průmyslový holding) in Germania aveva acquisito la società mineraria Mibrag con sede a Zeitz e la Helmstedter Revier GmbH (HSR) con la centrale elettrica Buschhaus.

PANAMA PAPERS E PARADISI FISCALI, MA CHI È VERAMENTE KRETINSKY?

Kretinsky  ha comprato tra l’altro una quota maggioritaria di Eustream, l’importante gasdotto che dalla Russia attraversa l’Ucraina e arriva in Slovacchia, operazione alla base della formidabile espansione della EHP che conta ben 25.000 dipendenti di EPH, dei quali 10mila lavorano in Germania. E che oggi è il più grande gruppo energetico dell’Europa centrale.

Il nome di Kretinsky è apparso anche nel Panama Papers perché possedeva una società postale nelle Isole Vergini britanniche. Mentre Greenpeace tiene un libro nero sulle attività decisamente difficili da districare dell’EPH in Lusazia, accusando Kretinsky di aver prelevato denaro dalla compagnia.

Discusso, certamente legato ad ambienti reazionari, antieuropei e sovranisti, il miliardario slovacco ha dalla sua parte una dote straordinaria: un’estrema rapidità di decisione condita con una apparente cortesia di modi e di eloquio. Ma in realtà si tratta di un pugno di ferro in un guanto di velluto.

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