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DAL BLOG ADVISE ONLY – Record a Wall Street: S&P 500 sopra i duemila punti, ecco perché

DAL BLOG DI ADVISE ONLY – Pochi giorni fa l’S&P500, l’indice più conosciuto del più importante mercato azionario del mondo, ha superato per la prima volta nella sua storia i 2.000 punti – Al contempo, i rendimenti offerti dalle obbligazioni decennali sono rimasti invariati sotto il 2,5%. Come mai?

DAL BLOG ADVISE ONLY – Record a Wall Street: S&P 500 sopra i duemila punti, ecco perché

Il 26 agosto 2014 l’S&P500, l’indice più conosciuto del più importante mercato azionario del mondo, ha superato per la prima volta nella sua storia i 2.000 punti. Al contempo, i rendimenti offerti dalle obbligazioni decennali sono rimasti invariati sotto il 2,5%. Come mai?

Le ragioni dietro al record

Sembrerebbe che la combinazione di miglioramento dell’economia americanarendimenti obbligazionari bassi e i recenti comportamenti dei banchieri centrali abbiano contribuito a spingere sopra la soglia dei duemila punti l’indice S&P500. Analizziamo meglio i motivi del record al summit annuale dei banchieri centrali di Jackson Hole.

Due i toni percepiti dai mercati a riguardo:

  • una BCE aperta a maggiori stimoli monetari (anche se Draghi non ha menzionato la possibilità di un QE);
  • una Janet Yellen meno “colomba“, ma che non si è esposta verso un  aumento immediato dei tassi d’interesse.

Il comportamento della FED in questi anni è stato caratterizzato da una politica monetaria espansivaaccompagnata da acquisti massicci di titoli di Stato. L’obiettivo era ridurre i tassi d’interesse sui mercati monetari e spingere gli operatori ad acquistare altre asset class, tra cui le azioni.

Il comportamento delle banche centrali è una spiegazione del perchè i prezzi delle azioni e delle obbligazioni sono così alti.

A ciò si aggiunga che negli ultimi anni, acquisti su larga scala e aumento dei dividendi da parte di società come Apple e altri big facenti parte dell’S&P500, hanno spinto verso l’alto i prezzi delle azioni. Diverse società hanno generato utili da record focalizzando la loro attenzione su politiche aziendali di riduzione dei costi ed efficienza operativa.

Ma esiste una ragione convincente che giustifichi la persistenza dei prezzi delle azioni e obbligazioni a livelli alti indefinitivamente nel tempo?

Perché i prezzi restano alti?

Una risposta non tradizionale è che forse l’attuale livello dei prezzi abbia a che fare con l’ansia per il futuro. Dallo scoppio della Grande Recessione del 2008, le persone sono più preoccupate per il loro stipendio o posto di lavoro. Questa apprensione le porta a investire in azioni e obbligazioni, anche se care. Questa, però, è solo una spiegazione parziale secondo il Nobel per l’Economia 2013  Shiller. Il suo sospetto, infatti, è che la risposta debba essere cercata nei campi della sociologia e psicologia sociale, in fenomeni come l’esuberanza irrazionale (irrational exuberance).

Un’analisi del mercato azionario USA

Vi propongo un confronto sullo stesso grafico tra:

  • L’andamento dello S&P500 (i valori sono nell’asse di destra), a confronto con gli utili realizzati negli ultimi 12 mesi delle società incluse nell’indice (valori nell’asse di sinistra);
  • valori del P/E alla Graham e Dodd (G&D) con la media di lungo periodo dei medesimi P/E di G&D negli ultimi 15 anni (i valori sono nell’asse di sinistra).

A questo punto, focalizziamoci sulla bolla delle dot.com, intorno al 2000. In questo periodo, la quotazione dello S&P500 (linea blu) era a un livello spaventosamente elevato rispetto ai guadagni medi delle società quotate, ovvero gli utili (linea rossa).

Se ci focalizziamo sul periodo attuale, a differenza del periodo precedente, l’andamento dello S&P500 non mostra uno scostamento importante rispetto agli utili. Inoltre, se guardiamo i valori dei P/E di G&D, essi sono molto vicini ai valori di equilibrio del P/E medio di lungo periodo.

Analizzando i dati, possiamo dire che non esiste una bolla sul mercato americano. Almeno per ora.

Tuttavia, con ciò non vogliamo dire che le preoccupazioni degli ultimi mesi tra esperti di finanza e i media mondiali circa i rischi di bolla delle attività (immobiliari, dei titoli azionari e delle obbligazioni a lungo termine) siano ingiustificate, anzi!

Chi avverte sui gravi pericoli legati a speculazioni sull’andamento dei prezzi, lo fa a ragion veduta. Tali moniti infatti potrebbero aiutare a scongiurare il perdurare delle speculazioni, che le rende sempre più pericolose.

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