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Da Acea a Enel torna il fascino delle utility

Il parere favorevole di Bei ad un maxiprestito per l’ex municipalizzata romana e la spinta Ue del Green Recovery plan riportano l’attenzione del mercato sul comparto. Che sale in Europa

Da Acea a Enel torna il fascino delle utility

Mercati poco mossi come il mar dei Sargassi in un romanzo di Salgari. In questo quadro non stupisce l’attrazione verso le obbligazioni. Non solo Btp Italia, ma anche i Gilt della Regina assegnati a Londra ad un interesse negativo. O l’esito dell’offerta, la prima dal 1986, ad un Treasury bond ventennale, collocato all’1,22%, un rendimento che certifica il clima incerto che si respira sul fronte dei listini azionari. Ma il clima depresso non spaventa tutti allo stesso modo. Il settore utility, ad esempio, offre più di uno spunto, anche perché lo scenario di bassi tassi di interesse tende a favorire uno dei settori più difensivi peraltro assai penalizzato dalla brusca frenata dei consumi a cavallo di marzo/aprile. 

Si profila perciò uno scenario di ripresa soft nell’area di business più apprezzata (e sostenuta) dallo sforzo della Commissione europea. Di qui alcuni segnali da seguire:  

E’ di oggi la notizia del parere positivo della Bei ad un prestito di 250 milioni di euro ad Acea nell’ambito del piano di azione climatica promosso dalla Bei.   

L’iniziativa si inscrive nel Green Recovery Plan Europeo che si concentrerà sulle energie rinnovabili e  idrogeno, sulla ristrutturazione degli edifici, sulla mobilità pulita e l’economia circolare . In particolare, per le energie rinnovabili, il piano propone, per i prossimi due anni, un programma di gare a livello europeo per complessivi 15GW, con investimenti complessivi per 25 miliardi di euro. È  previsto anche il sostegno ai piani nazionali mediante un cofinanziamento della Banca europea per gli investimenti (BEI) pari a dieci miliardi.

  La notizia è  positiva per tutto il settore Utility europeo.

In Italia, in particolare, per i titoli esposti al rinnovabile e al settore elettrificazione (Enel, Terna, Erg e Falck), idrogeno (Snam) e  all’economia circolare (A2A, Hera, Iren, Acea). 

Enel, il gigante del listino italiano con una capitalizzazione di 64 miliardi di euro (al secondo posto assoluto nell’indice settoriale globale) conferma la ripresa: dopo l’allungo di mercoledì +3,5,%, giovedì mattina il titolo mette a segno un rimbalzo di poco meno di un punto percentuale.  Mediobanca Securities ha confermato un rating outperform e un target price a 8,60 euro sul titolo. 

Il buon andamento industriale e l’ulteriore discesa del costo del debito dovrebbero aver consigliato, tra l’altro, a rinunciare alla cessione degli asset in Romania, già stimato attorno ai 1 miliardi di Europa. 

A suggerire la scelta di un settore difensivo per eccellenza è infine la tabella di marcia dell’indice Stoxx Utility (315 punti), tra i settoriali più resilienti da inizio anno: -11%, contro -21% dell’indice Stoxx Globale.  

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