Condividi

Cucina doc: il Diana di Bologna e la ricetta di Claudio Ruta

L’affascinante storia del ristorante Diana di Bologna, tempio della cucina emiliana, e la ricetta d’autore di Claudio Ruta con i suoi sapori di Sicilia tra scuola francese tradizione sono i servizi di punta dell’edizione di questo week end di First&Food.

Cucina doc: il Diana di Bologna e la ricetta di Claudio Ruta

Lo chef della settimana su First&Food, il magazine di FIRSTonline dedicato al gustoso universo dell’enogastronomia, è il ragusano Claudio Ruta, chef del ristorante La Fenice di Ragusa, stella Michelin, che il nostro Giuliano De Risi definisce “un uomo profondamente innamorato della sua terra e non si stancherebbe mai di parlarne. E’ un uomo che si è fatto da sé e questo non lo dimentica al punto che la stella Michelin non lo ha cambiato minimamente di carattere, e in cucina ama creare un clima di allegra brigata con i suoi collaboratori, in cui ci si confronta, si discute, si intuiscono, si scoprono, si studiano sapori, si correggono, si realizzano nuovi percorsi culinari, mantenendo sempre i piedi saldamente in questa straordinaria terra ragusana patrimonio Unesco dell’umanità e nei suoi prodotti”, scrive ancora il curatore del sito First&Food tracciando il ritratto di Ruta.

Del quale viene proposta anche una ricetta, semplice e giocata su due piani: il primo è la pancetta salata aromatizzata e massaggiata, poi cotta sottovuoto; l’altro è il gelato di formaggio “Ragusano” che sciogliendosi si trasforma in una crema delicata e fresca. Si chiama “Corallini risottati, maialino, frozen di ragusano”.

Su Food anche un bel servizio sullo storico ristorante Diana di Bologna, un’istituzione cittadina da ben 110 anni. “La “bolognesità”, scrive la Treccani, è l’essere, il sentirsi bolognese, o profondamente affine ai cittadini bolognesi, alle loro tradizioni e ai loro costumi. Ecco, se qualcuno vuole trasformare questo concetto astratto in un’esperienza sensoriale e vuole toccare, annusare, assaggiare questa “bolognesità” deve, per forza, fare tappa al ristorante “Diana”.”, scrive Maria Teresa Scorzoni.

Commenta