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Crisi, l’Ue avvia consultazione pubblica per regolamentare credito parallelo

La Commisione europea ha varato un progetto di consultazione pubblica sul sistema bancario ombra e i suoi rischi sistemici – L’obiettivo è quello di regolamentare un settore privo di controlli – Barnier, commissario europeo per il Mercato Interno: “Nessun attore deve sfuggire alla vigilanza”.

Crisi, l’Ue avvia consultazione pubblica per regolamentare credito parallelo

La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul credito ombra, l’insieme di tutte quelle attività che si configurano come bancarie ma che avvengono al di fuori del normale circuito bancario. Obiettivo della consultazione pubblica, raccogliere informazioni e opinioni per trovare “una proposta calibrata” di regolamentazione del settore.

Il problema, spiegano da Bruxelles, è che il ‘sistema bancario ombra’ non è controllato, non è regolamentato, “cambia continuamente natura e forma”, e questo può generare “rischi sistemici” per l’intero sistema. L’obiettivo è dunque regolamentare il settore al momento privo di controlli. “Pensiamo che la cosa migliore da fare sia è rendere chiaro quali sono le regole” da seguire.

Il cronoprogramma, racchiuso nel libro verde presentato oggi, è quindi tracciato: il 27 aprile si terrà a Bruxelles un conferenza sul credito ombra, l’1 giugno si chiuderà al consultazione pubblica, tra luglio e dicembre si stilerà il rapporto sulla situazione da presentare al Financial stability board e poi la Commissione Ue deciderà il da farsi.

Ad ogni modo, precisano da Bruxelles, “vogliamo creare una legisliazione equilibrata, che non uccida gli effetti positivi del credito ombra” (quali ad esempio la creazione di fonti di finanziamento). Si vuole solo eliminare la possibilità di rischi sistemici e rendere trasparente il settore bancario parallelo. “Ciò che non vogliamo – ha scandito Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno – è che le attività finanziarie e i soggetti operanti nel settore aggirino le regole esistenti, favorendo così nuove forme di rischio per la finanza”. Barnier è stato chiaro: “Nessun attore deve sfuggire a questa vigilanza”.

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