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Crisi del debito: Cipro sarà il quinto Paese europeo a chiedere gli aiuti. Si parla di 3-4 miliardi

Il sistema bancario cipriota è stato messo in ginocchio dopo la ristrutturazione del debito ellenico – Solo per salvare l’istituto più importante, la Cyprus Popular Bank, Nicosia deve recuperare una somma pari al 10% del proprio Pil, ossia circa 1,8 miliardi di euro.

Crisi del debito: Cipro sarà il quinto Paese europeo a chiedere gli aiuti. Si parla di 3-4 miliardi

Al 30 giugno mancano poco più di due settimane. Entro quella data, Cipro dovrà trovare i fondi necessari per  coprire il debito delle proprie banche: solo per salvare la più importante, la Cyprus Popular Bank, Nicosia deve recuperare una somma pari al 10% del proprio Pil, ossia circa 1.8 miliardi di euro.

Al momento il commissario Ue agli Affari Monetari, Olli Rehn, ha smentito che sia già arrivata una richiesta ufficiale, ma pare proprio che il governo della terza isola del Mediterraneo, meno di un milione di abitanti, abbia constatato che non riuscirà a farcela da solo. Il ministro delle Finanze, Vassos Shiarly, ha infatti dichiarato che il Paese necessita di un urgente piano di aiuti internazionale per ricapitalizzare le proprie banche. Secondo alcune fonti, il pacchetto di aiuti per Cipro si aggirerebbe attorno ai 3-4 miliardi di euro.

Cipro si appresta dunque ad essere il quinto Paese dell’area euro a chiedere una qualche forma di sostentamento. Dopo Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna anche l’isola legata (drammaticamente) a doppio filo all’economia di Atene manifesta di non poter più camminare nell’euro da sola con le proprie gambe.

Il sistema bancario cipriota è stato infatti messo in ginocchio proprio dall’economia greca: essendo fortemente esposto verso il vicino Paese, ha quindi accusato pesanti perdite dopo la ristrutturazione del debito ellenico, in occasione del quale le banche di Nicosia hanno perso circa 3 miliardi di euro, senza contare gli oltre 20 miliardi di investimenti in pericolo nel settore privato.

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