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Criptovalute, Consob e Banca d’Italia mettono in guardia

I recenti record del Bitcoin hanno acceso i riflettori sulle cripto-attività, che però presentano grossi rischi di volatilità, malfunzionamento e attacchi informatici

Criptovalute, Consob e Banca d’Italia mettono in guardia

I recenti record storici del Bitcoin hanno certificato che questo è il momento delle criptovalute, anche se sarebbe meglio non farsi prendere la mano, in attesa che queste attività finanziarie vengano pienamente riconosciute e regolamentate. A consigliare cautela sono la Consob e la Banca d’Italia, che congiuntamente hanno richiamato l’attenzione della collettività, in particolare dei piccoli risparmiatori, sugli “elevati rischi connessi con l’operatività in cripto-attività che possono comportare la perdita integrale delle somme di denaro utilizzate”. Così recita una nota congiunta in cui si sottolinea poi che il richiamo “si rende opportuno in attesa che venga definito un quadro regolamentare unitario in ambito europeo”.

Da tempo, insiste il comunicato dell’istituto bancario centrale e dell’organo di vigilanza sulla Borsa, si registra sul mercato un interesse crescente, a livello europeo e internazionale, verso le cripto-attività, come per esempio il Bitcoin, che è arrivato di recente a superare i 50.000 dollari di valore. “In assenza di un quadro regolamentare di riferimento, l’operatività in cripto-attività presenta rischi di diversa natura, tra cui la scarsa disponibilità di informazioni in merito alle modalità di determinazione dei prezzi; la volatilità delle quotazioni; la complessità delle tecnologie sottostanti; l’assenza di tutele legali e contrattuali, di obblighi informativi da parte degli operatori e di specifiche forme di supervisione su tali operatori nonché di regole a salvaguardia delle somme impiegate”.

La nota segnala infine il rischio di perdite a causa di malfunzionamenti, attacchi informatici o smarrimento delle credenziali di accesso ai portafogli elettronici: “Tali rischi assumono ora una maggiore rilevanza in relazione al diffondersi di forme di offerta attraverso il canale digitale che facilitano l’acquisto di cripto-attività da parte di una platea molto ampia di soggetti”.

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