Condividi

Creval, l’utile sale. Il 18 giugno il Cda targato Agricole

L’ultimo bilancio pre-fusione con Crédit Agricole si chiude con utili in rialzo del 10,6% e margini e commissioni in crescita – Convocata per il 18 giugno l’assemblea che nominerà il nuovo cda dopo l’opa dei francesi – L’attuale cda: “Disponibili a consentire una serena successione”

Creval, l’utile sale. Il 18 giugno il Cda targato Agricole

Il 18 giugno l’assemblea degli azionisti di Creval nominerà il Cda chiamato a guidare il nuovo corso targato Crédit Agricole Italia. Lo ha reso noto la banca di Sondrio che ha pubblicato oggi, 6 maggio, i conti del primo trimestre, chiuso con un utile netto in rialzo del 10,6% a quota 28 milioni di euro.

L’Opa francese sul Credito Valtellinese si è conclusa con adesioni pari al 91,17% del capitale, una percentuale molto elevata di consensi raggiunta grazie all’ultimo rilancio che ha assicurato ai partecipanti 12,5 euro per azione per un totale di 855 milioni. L’Agricole ha assunto dunque il controllo dell’istituto valtellinese e ha tutti i numeri per procedere alla fusione e al delisting. 

Il primo passo sarà però la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione dato che l’attuale, nonostante sia in carica da sole tre settimane, dopo la conclusione dell’Opa dovrà essere modificato allo scopo di rappresentare i nuovi equilibri della banca.  

Il cda del Credito Valtellinese, “al fine di assicurare l’unitarietà degli indirizzi gestionali e strategici all’interno del gruppo Crédit Agricole, con spirito collaborativo e costruttivo”, ha dato mandato al presidente Alessandro Trotter di convocare l’assemblea degli azionisti il 18 giugno, si legge nella nota diffusa oggi da Creval. L’ordine del giorno sarà proprio la nomina del nuovo cda che rimarrà in carica fino al 2023, con tanto di decisioni sui compensi. 

Buttandosi alle spalle le polemiche degli ultimi mesi, l’attuale board di Creval assicura la propria “disponibilità a consentire la più serena successione nella gestione della banca”, continua la nota, spiegando che gli attuali vertici, preso atto dei risultati dell’opa Agricole, ritengono “che all’interno di un primario gruppo bancario europeo quale Crédit Agricole, la banca potrà ancor più svilupparsi lungo il percorso di crescita sostenibile già avviato al servizio dei clienti e dei territori in cui opera”.

Passando ai conti, il primo trimestre di Creval si è chiuso, come detto con un utile di 28 milioni di euro (+10,6%). In crescita anche i proventi operativi, saliti del 3,4% a 151 milioni di euro, mentre il margine d’interesse si è attestato a 84,4 milioni, in aumento del 4,7% e le commissioni nette hanno raggiunto quota 61,1 milioni di euro, in salita del 4,8%. Le rettifiche sui crediti sono state pari a 22,6 milioni contro i 29,6 milioni del primo trimestre 2020. 

Parlando invece dei parametri patrimoniali, il coefficiente Cet1 fully loaded è al 19,8%, dal 19,6% di fine 2020. La raccolta diretta totale è scesa a 17,6 miliardi dai  17,9 miliardi di  fine 2020 e dai 18,6 miliardi di marzo 2020).

I crediti netti verso clientela sono rimasti stabili a 15 miliardi, mentre l’incidenza dei crediti deteriorati lordi è al 5,8% contro l’8,6% del marzo 2020, per uno stock di deteriorati sceso del 30% annuo a 953 milioni.

Commenta