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Covid, per la Malesia il vero antidoto è anche un ambiente imprenditoriale stimolante

Quest’anno l’economia di Kuala Lumpur è prevista rimbalzare al 6,2%: il governo ha annunciato un pacchetto di stimoli fiscali da 65 miliardi di euro. Per gli investimenti diretti esteri si sottolinea il sistema d’incentivi con 20 zone economiche speciali, in particolare per i settori petrolifero, elettronica e farmaceutica.

Covid, per la Malesia il vero antidoto è anche un ambiente imprenditoriale stimolante

L’Asia emergente è stata la prima regione colpita dalla pandemia di Covid-19, sviluppatasi inizialmente nella città cinese di Wuhan alla fine del 2019. Mentre la regione è entrata in recessione nel 2020, il calo del Pil è stato breve e non così profondo come nel resto del mondo: la regione si è dimostrata relativamente resistente alla pandemia grazie alle rigide misure di blocco, ai test su larga scala e probabilmente anche grazie ad una popolazione relativamente giovane. Molte economie asiatiche mostrano già una solida crescita fin dall’inizio di quest’anno: tra questi la Malesia, con un clima imprenditoriale attraente, qualità delle infrastrutture e forza lavoro qualificata.

Il paese sta andando relativamente bene rispetto al resto della regione in termini di infezione da Covid-19 e relativi tassi di mortalità, e, come segnalato da Atradius, è ben posizionato per una crescita del Pil piuttosto solida nei prossimi anni. Anche se in recessione nel corso del 2020, quest’anno l’economia è prevista rimbalzare al 6,2%: il governo ha annunciato un forte pacchetto di stimoli fiscali, con misure pari a un totale di 65 miliardi di euro, incluso l’aumento per spesa sociale e infrastrutture. E data l’adesione del paese all’Asean, Kuala Lumpur beneficia dei forti legami commerciali con i partner vicini: in particolare, la forza lavoro relativamente qualificata sta dando al paese una forte posizione nella produzione elettronica, mentre la sua posizione competitiva nel settore manifatturiero è sostenuta dall’aumento dei salari in Cina.

Secondo gli analisti, l’accelerazione della crescita globale rende il 2021 un anno interessante per i settori orientati all’esportazione, come il già citato settore dell’elettronica, o quello agricolo. Particolare attenzione va al segmento gomma-plastica legato all’assistenza sanitaria, con una crescita del 212% su base annua, dal momento che la domanda globale di guanti e imballaggi ha continuato ad aumentare durante la pandemia. Le infrastrutture sono un altro settore che offre opportunità: mentre una serie di progetti infrastrutturali sono stati rinviati o ridimensionati a seguito della revisione dei principali progetti infrastrutturali nel biennio 2018-19, si prevede che la spesa pianificata per lo sviluppo a medio termine e gli afflussi di investimenti diretti si traducano in maggiori Ide a lungo termine.

Oltre a fungere da hub logistico per le imprese che intendono accedere alle interessanti opportunità offerte dall’intera area dell’Asean, il Paese presenta un vantaggioso sistema d’incentivi agli investimenti, trainato dal prossimo Twelfth Malaysia Plan 2021-2025 e dai precedenti piani in ottica di consolidamento della forza competitiva offerta. Per aumentare gli investimenti in entrata, il governo locale ha attuato una serie di misure volte a liberalizzare il settore dei servizi, compresi quelli finanziari, il settore delle tecnologie informatiche e della comunicazione, e la logistica.

Tali incentivi consistono:

  • in un’esenzione fiscale della durata di 5 anni e pari al 70% dell’imponibile della società;
  • in una detrazione d’imposta sempre per la durata di 5 anni e pari al 60% sul capitale investito in stabilimenti e macchinari.

Tra i principali fattori che normalmente vengono presi in considerazione in vista della concessione di incentivi, troviamo l’entità dell’investimento, la creazione di opportunità di impiego e l’eventuale trasferimento di tecnologia. In aggiunta, il governo ha creato circa 20 Zone Franche Industriali (FIZs) per rispondere alle esigenze delle industrie orientate all’esportazione, in cui le imprese sono esenti dai dazi sulle importazioni di materie prime, componenti, parti, macchinari ed apparecchiature necessarie nel processo di produzione.

Gli Stati in cui si registrano i maggior investimenti sono Johor, Sarawak e Penang situati nel nord della Malesia. Il settore petrolifero ha attratto la maggior quantità di investimenti esteri (4 miliardi di euro), grazie alla creazione di condizioni particolarmente favorevoli per attività di fusioni e acquisizioni. Seguono il comparto dell’elettronica (2 miliardi di euro) e la farmaceutica (8 milioni).

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