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Covid in Cina e Usa e tensioni geopolitiche raffreddano le Borse

Tanti motivi di incertezza tengono in ansia le Borse – Oggi si muovono Bce e BoE – Passo avanti dell’Ops Intesa-Ubi e rinvio all’autunno per le nozze Fca-Psa

Covid in Cina e Usa e tensioni geopolitiche raffreddano le Borse

L’ottimismo dei mercati sbatte contro la dura realtà dei numeri. Il Covid-19 torna a spaventare la Cina, che blinda Pechino contro il nemico invisibile. L’epidemia accelera anche in sei Stati Usa, ma Donald Trump, incurante dei moniti dei virologi, per ora conferma il suo comizio di sabato a Tulsa, Alabama. Tanto per ribadire che “la situazione sta tornando alla normalità”. Diversa l’opinione della Fed: “L’economia – ha detto Jerome Powell al Senato – ha ancora necessità di sostegni straordinari”.

L’allarme, assieme alle tensioni geopolitiche in Corea e la battaglia a suon bastonate sull’Himalaya (almeno 20 i morti indiani) per il controllo dell’acqua ha raffreddato l’entusiasmo dei mercati. In calo il Nikkei di Tokyo (-0,4%), il Kospi di Seul (-0,2%) e l’ Hang Seng di Hong Kong (-0,3%).

Sidney lascia sul terreno lo 0,9%, nel giorno della pubblicazione dei dati sull’occupazione in Australia, dove a maggio sono stati persi 227.000 posti di lavoro, quasi tre volte le previsioni, mentre la disoccupazione è salita al 7,1%, da 6,3% di aprile.

In calo anche Shanghai (-0,3%), nonostante stanotte il Consiglio di Stato abbia varato un piano di sostegno al credito. Alle banche viene chiesto di rivedere le condizioni sui prestiti e sacrificare i guadagni sugli interessi.

“Trump pensa solo alla sua rielezione”, accusa l’ex consigliere alla Sicurezza, John Bolton, in un libro che Trump sta cercando di fermare prima dell’uscita. Secondo Bolton, il presidente ha chiesto a Xi Jingping di “dargli una mano” con gli acquisti di beni agricoli Usa, avallando anche la costruzione dei campi di concentramento per gli Uiguri. Anche questo peserà nella campagna elettorale assieme alle tensioni razziali: la metà degli americani ritiene ora la violenza degli agenti un problema grave per il Paese. E, dopo quasi un secolo, Pepsico cancella la pubblicità con la “tata” nera che prepara la colazione per la famiglia bianca.

Perdono colpi i listini Usa, interrompendo la striscia dei rialzi: giù il Dow Jones (-0,65%) e l’S&P 500 (-0,36%). Fa storia a sé il Nasdaq (+0,15%), sostenuto dagli acquisti sui FANG.

Il petrolio Brent tratta stamane a 40,3 dollari il barile, in calo dello 0,9%. Oro piatto per il terzo giorno consecutivo a 1,727 dollari l’oncia.

I futures segnalano un avvio debole per i mercati europei. Giù anche i derivati sulle Borse americane.

MILANO E MADRID IN ROSSO, FRENA L’EURO

Giornata contrastata quella di ieri per i mercati azionari europei, privi di spunti dopo i rialzi di inizio settimana. Ne soffrono i listini di Milano e di Madrid, scesi in rosso. Ma anche le altre piazze hanno perso progressivamente mordente in assenza di stimoli dagli Usa. Intanto, la diversa velocità di reazione dell’economia Usa rispetto all’Europa si riflette sulle valute: perde colpi l’euro, sceso sotto il livello di 1,13 sul dollaro alla vigilia del Consiglio europeo. Stamane la moneta unica tratta a 1,235 sulla valuta Usa.

NUOVE SCHERMAGLIE SUL RECOVERY FUND

Da Parigi filtra la previsione di un consigliere del presidente Emmanuel Macron: il Recovery fund da 750 miliardi vedrà la luce a luglio: “Non è nell’interesse di nessuno vedere la situazione arenarsi”, ha detto il consigliere, aggiungendo che nelle ultime settimane sono stati fatti “passi da gigante”, tra cui il sostegno di tutti i paesi della Ue a un meccanismo di debito congiunto. Ma il premier olandese Mark Rutte ha ribadito ieri la linea dura dei “Paesi frugali”.

AD APRILE DIMEZZATI GLI ORDINI DELL’INDUSTRIA

Piazza Affari (-0,20%) ha chiuso a quota 19.585 punti dopo il balzo record della vigilia.

Numeri da incubo per l’industria ad aprile, il mese del lockdown. A livello annuo, gli ordinativi (dati grezzi) vedono quasi un dimezzamento (-49%).

Il fatturato è calato del 46,9% dopo una contrazione del 25,3% (rivisto) di marzo. L’indice destagionalizzato degli ordini all’industria è sceso del 32,2% su mese rispetto al -26,4% (rivisto) di marzo.

BONOMI AL GOVERNO: PAGATE LA CIG, RESTITUITE LE ACCISE

Nel confronto diretto agli Stati Generali dell’Economia, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è tornato a sferzare il governo per i “gravi ritardi” nella gestione della crisi. “La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane”, ha denunciato Bonomi, chiedendo anche la restituzione di 3,4 miliardi di accise impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato “nonostante la sentenza della Corte di Cassazione”.

Anche Madrid (-0,23%) archivia la giornata in terreno negativo.

PIATTA LONDRA. OGGI ARRIVANO GLI STIMOLI DELLA BOE

Aggiornano i guadagni gli altri listini: Francoforte +0,49% davanti a Londra (+0,2%), poco mossa in attesa della riunione della Banca centrale che dovrebbe dare il via ad una serie di acquisti di assets per sostenere l’economia.

Il governo tedesco sta invitando gli altri Stati della Ue a prepararsi per una Brexit senza accordi, secondo un documento rivelato da Reuters che mette in dubbio l’ottimismo della Gran Bretagna sulle possibilità di raggiungere presto un’intesa sulle relazioni future con il blocco.

A Parigi (+0,88%) si mette in evidenza Sanofi: il colosso farmaceutico investirà 600 milioni di euro in un laboratorio di ricerca sul vaccino.

LA BCE OGGI VARA I NUOVI PRESTITI TLTRO

Seduta poco mossa anche per il mercato obbligazionario, alla vigilia della nuova operazione Tltro con un orizzonte di tre anni.  “Riteniamo che della quantità di liquidità in arrivo possano beneficiare soprattutto i prodotti fixed income e che i numeri del Tltro III daranno un’indicazione più chiara su quanto le banche considerino attrattivi i tassi attuali”, commenta Peter McCallum, rates strategist di Mizuho.

Quasi piatto lo spread, a 181 punti base dai 180 in avvio. Il tasso del decennale si è attestato in area 1,38%, invariato rispetto all’avvio.

La Germania ha collocato 4,14 miliardi di euro del nuovo Bund decennale al rendimento di -0,38%0 da -0,47% dell’asta precedente.

RECORDATI SUPERSTAR A UN PASSO DAL RECORD

Pochi colpi di scena ieri sul listino azionario A riservare qualche emozione a Piazza Affari ci ha pensato Recordati +6% a 45,15 euro, avvicinandosi al record storico segnato poche settimane fa a 45,40 euro. La società ha annunciato i risultati positivi dei test sull’uso di Isturisa (osilodrostat) nel trattamento di pazienti con malattia di Cushing per i quali l’intervento chirurgico all’ipofisi non è indicato. Goldman Sachs ha promosso il giudizio a Buy fissando un prezzo obiettivo a 51,80 euro.

NEXI-SIA: SEMBRA QUASI FATTA

In evidenza anche Nexi (+3,09%): gli advisor sono al lavoro sulle valutazioni delle società per arrivare alla stima dei concambi della possibile aggregazione con Sia.

L’ANTITRUST RIMANDA FCA/PSA AD OTTOBRE 

Poco mossa Fca (-0,38%). La Commissione Ue ha aperto un’indagine approfondita sulla fusione con Peugeot. “La Commissione è preoccupata che la transazione possa ridurre la concorrenza nel settore dei veicoli commerciali leggeri” ha detto Margrethe Verstagen sottolineando il peso crescente delle consegne a domicilio legato all’e-commerce. L’antitrust Ue ha ora 90 giorni lavorativi, fino al 22 ottobre 2020, per prendere una decisione. I due gruppi in coro: i nostri programmi non cambiano.

Contrastati gli industriali: continua la corsa di Buzzi (+1,53%). Salgono Stm (+0,76%) e Leonardo (+0,58%). Cnh Industrial cede il 2,02%.

Pirelli +0,18%. Michelin ha pubblicato i dati di vendita del mercato degli pneumatici per il mese di maggio 2020.Sulla base di questi numeri i volumi di maggio della bicocca dovrebbero attestarsi a circa -36% su base annua. 

FINECO, AMPLIFON E FERRAGAMO: UN TRIS DI RIALZI

Tra i finanziari svetta Fineco (+2,56%). Bene anche Amplifon (+1,58%) e Ferragamo (+1,41%).

Banca Popolare di Sondrio ha concluso la cessione di un portafoglio di sofferenze da 1 miliardo di euro, il cui deconsolidamento porta l’Npe ratio di gruppo al 9,5% dal 12,3%, calcolato proforma a fine marzo.

ENEL PASSA L’ESAME ESG. FRENANO I PETROLIFERI

Frena Enel (-0,81%), nonostante sia stata inclusa per la prima volta negli MSCI ESG Leaders Indexes che premiano le aziende con elevate performance ESG rispetto ai competitor di settore.  Denaro su Tim (+0,16%) dopo la conferma dell’offerta di Macquarie su Open Fiber.

Deboli i titoli oil: Tenaris -3,19%, Saipem -1,93%, Eni -0,44%. Il report mensile dell’Opec rileva che il mercato petrolifero globale sta tornando gradualmente in equilibrio grazie ai tagli alla produzione e all’allentamento delle misure restrittive, ma rimane ancora un eccesso di offerta. Le scorte settimanali di greggio Usa, infatti, sono in aumento rispetto alla settimana precedente. Tra le mid cap si distingue Do Value (+5,3%). Lettera su Piaggio (-4,8%) e Marr (-2,4%).

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