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Covid, cosa cambia dal primo maggio? Addio al Green pass ma non alle mascherine al chiuso

Mentre molte misure anti-Covid, come il Green Pass, salteranno dal primo maggio ci sono ancora 1,2 milioni di italiani positivi. Resta il rebus delle mascherine al chiuso

Covid, cosa cambia dal primo maggio? Addio al Green pass ma non alle mascherine al chiuso

Nonostante l’Italia si sta lasciando alle spalle molte delle restrizioni che ci hanno accompagnato negli ultimi due anni, il virus continua a circolare, come dimostrano i milioni di cinesi in lockdown da settimane e gli italiani ancora positivi, oggi circa 1,2 milioni. Dal primo maggio però diremo addio a tantissime restrizioni, come il Green pass che non sarà più necessario esibirlo per accedere alla maggior parte delle attività sociali. Invece, il rimbalzo dei contagi e dei decessi ha alimentato il dibattito sull’opportunità di imporre l’uso delle mascherine al chiuso anche oltre la scadenza fissata dal governo quando ha approvato la road map delle riaperture. In attesa di una decisione del ministero della Salute, ecco cosa cambia dal primo maggio per le misure anti-Covid.

Covid, cosa cambia dal primo maggio: finisce l’era del Green pass

Il certificato verde non sarà più richiesto aal primo maggio. Dunque, non servirà più il Super Green pass (che si ottiene solo con la vaccinazione o guarigione) per frequentare palestre e piscine al chiuso, partecipare a feste e cerimonie, convegni e congressi, entrare in discoteche e sale da gioco, andare al cinema e a teatro. L’unica eccezione sono le visite in ospedale e strutture per anziani, dove sarà necessario esibire quello rafforzato fino al 31 dicembre. Decade anche l’obbligo di Green pass base che fino al 30 aprile è obbligatorio per accedere al luogo di lavoro, consumare in bar e ristoranti al chiuso, su aerei, treni, traghetti e pullman intra-regionali, partecipare a concorsi pubblici, accedere alle mense, andare allo stadio e assistere a spettacoli teatrali e concerti all’aperto.

Mascherine al chiuso, cosa cambia dal primo maggio?

È l’unico nodo che sarà sciolto nei prossimi giorni. Al momento l’obbligo al chiuso vige fino al 30 aprile ovunque, dal lavoro alle scuole, dai negozi agli uffici pubblici. Sempre fino al 30 aprile c’è l’obbligo di Ffp2 sui mezzi di trasporto, nei teatri, cinema, sale da concerto, per eventi e competizioni sportive. L’ipotesi è quella di lasciare l’obbligo solo in alcuni ambienti, come i mezzi di trasporto.

Vaccini: obbligo fino al 15 giugno per over 50

L’obbligo di vaccinazione resterà in vigore fino al 15 giugno per insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine e in generale tutti i cittadini con più di 50 anni. Per queste categorie è stata prevista dal 25 marzo la possibilità il ritorno al lavoro con il Green pass base (tampone) il cui obbligo cessa in ogni casa a fine aprile. Il vaccino continuerà a essere obbligatorio fino al 31 dicembre soltanto per i medici, il personale sanitario e delle Rsa.

Smart working semplificato fino al 30 giugno

Fino al 30 giugno, nel settore privato, è possibile l’uso della procedura semplificata di comunicazione dello smart working, ossia senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore. Sono state prorogate fino al 30 giugno anche le misure in tema di sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio.

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