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Covid, anticorpi monoclonali riducono il rischio del 70%

I risultati della fase III della sperimentazione del gruppo Roche, condotta su pazienti contagiati ma non ospedalizzati, ha dimostrato che il cocktail di casirivimab e imdevimab riduce significativamente il rischio di ospedalizzazione o di morte.

Covid, anticorpi monoclonali riducono il rischio del 70%

Vaccini sì, ma anche farmaci e terapie. Anche così si combatte contro il Covid e in prima linea ci sono tutte quelle case farmaceutiche che, pur arrivando in ritardo (o non arrivando proprio) nella corsa all’antidoto, stanno però continuando a trovare soluzioni per allievare i sintomi e le conseguenze sulla salute (anche sulla probabilità di morire) dei pazienti contagiati. Una di queste è Roche, che sta mettendo a punto un cocktail di anticorpi monoclonali, la cui sperimentazione – condotta insieme al laboratorio americano Regeneron – è appena arrivata alla conclusione della fatidica fase III, con esiti a quanto pare incoraggianti. Lo studio del trattamento contro il Covid su pazienti infetti non ospedalizzati ha dimostrato che il mix di anticorpi sperimentali di casirivimab e imdevimab ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte del 70% (1.200 mg per via endovenosa) e 71% (con la dose doppia, da 2.400 mg) rispetto al placebo.

Casirivimab e imdevimab hanno evidenziato anche la capacità di ridurre la durata dei sintomi da 14 a 10 giorni (numeri mediani). Inoltre, uno studio complementare di fase II in pazienti non ospedalizzati sintomatici o asintomatici a basso rischio ha mostrato riduzioni della carica virale significative e comparabili a dosi comprese tra 300 e 2.400 mg. Oltre a questi studi, effettuati al 100% su pazienti non ospedalizzati, il cocktail di anticorpi sperimentato dal gruppo Roche è attualmente in valutazione in uno studio clinico di fase II / III in pazienti ospedalizzati, nel Regno Unito, e in un altra valutazione di fase III per la prevenzione del Covid nei contatti familiari di individui infetti (altro aspetto importantissimo, che contribuirebbe parecchio al ritorno alla normalità).

Ora gli studi di Roche e Regeneron passeranno quanto prima al vaglio delle autorità regolatorie, in particolare la statunitense Food and Drug Administration (FDA) statunitense e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA). “I risultati di oggi – commenta Levi Garraway, MD, Ph.D., Chief Medical Officer e Head of Global Product di Roche Sviluppo – mostrano l’importante beneficio medico che casirivimab e imdevimab possono fornire alle persone con Covid-19, riducendo significativamente il rischio di ospedalizzazione e morte. Le nuove infezioni continuano ad aumentare a livello globale con oltre tre milioni di casi segnalati a partire dalla scorsa settimana, quindi questo cocktail di anticorpi sperimentali può offrire speranza come potenziale nuova terapia per i pazienti ad alto rischio, in particolare alla luce delle recenti prove che dimostrano che casirivimab e imdevimab insieme mantengono attività contro le principali varianti emergenti”.

“Insieme al nostro partner Regeneron – ha chiuso Garraway -, siamo grati ai pazienti e agli sperimentatori che hanno partecipato agli studi clinici in corso e non vediamo l’ora di discutere il crescente corpo di evidenze con le autorità sanitarie e di portare il trattamento a quante più persone possibile”. Perché come ricorda la stessa Roche nel comunicato stampa che ha annunciato i risultati delle sperimentazioni, “l’impatto del Covid-19 va oltre coloro che lo contraggono”.

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