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Costituzione e Porcellum, accordo di maggioranza: la svolta entro luglio

“Correzioni minime” alla legge elettorale: accordo atteso entro fine luglio – Norma di salvaguardia: in caso di elezioni anticipate non voteremo più con il Porcellum – Modifiche: premio di maggioranza solo oltre il 40%, ma ancora non c’è l’intesa – Per le riforme costituzionali si punta su un disegno di legge entro luglio, poi nascerà il “Comitato dei 40”.

Costituzione e Porcellum, accordo di maggioranza: la svolta entro luglio

Dal vertice tra Governo e maggioranza di questa mattina è arrivato il via libera a una “correzione” del Porcellum entro l’estate e all’avvio del percorso costituzionale per le riforme. Ma sull’ampiezza delle correzioni al Porcellum la maggioranza ancora non si esprime. 

LEGGE ELETTORALE

“Ci sarà una norma di salvaguardia che consentirà, se si dovesse andare a votare prima della scadenza naturale, di non andare con questa legge elettorale”, ha spiegato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Quello che la clausola di salvaguardia conterrà, tuttavia, “lo vedremo nelle prossime settimane e cercheremo una mediazione”.

Al vertice di palazzo Chigi non si è entrati nel merito, ma sembra che si punti a intervenire sul premio di maggioranza: andrebbe solo a chi dovesse superare il 40% dei voti, e varrebbe su base nazionale sia alla Camera che al Senato. Non tutti, però, sono d’accordo. C’è chi vuole intervenire anche sulle preferenze, ad esempio e chi vorrebbe tornare direttamente al Mattarellum.

L’accordo dovrà arrivare entro fine luglio, ma per la legge elettorale “strutturale” si dovrà attendere in ogni caso la conclusione delle riforme costituzionali, se mai ci si arriverà. “Dovrà essere coerente con il sistema istituzionale che sceglieremo”, ha spiegato Renato Brunetta.

“COMITATO DEI 40” PER LE RIFORME COSTITUZIONALI

Accordo trovato invece sul percorso per le riforme. Abbandonata l’idea della Convenzione mista tra parlamentari ed esperti, sempre entro il 31 luglio dovranno essere espletate le prime due letture del disegno di legge costituzionale che traccerà il percorso. Quindi verrà insediato un “Comitato dei 40”, formato da venti deputati e venti senatori appartenenti alle commissioni Affari Costituzionali di Montecitorio e Palazzo Madama, con la possibilità di riequilibrare la composizione proporzionale tra i gruppi, depurandola dal premio di maggioranza. 

L’obiettivo, spiega Franceschini, è “coinvolgere tutti i gruppi, anche di opposizione”. Un gruppo di esperti sarà invece nominato dal governo a fine maggio, ma avrà esclusivamente compiti consultivi per l’esecutivo. L’ok alle riforme arriverà solo dal Parlamento. A prescindere dalla maggioranza che si raggiungerà, la riforma sarà comunque sottoposta a referendum confermativo: “Il popolo deve poter esercitare la sua sovranità”, ha detto il ministro per le riforme costituzionali Gaetano Quagliariello.

Primo appuntamento, il dibattito in Parlamento del 29 maggi. Lo introdurrà il premier Enrico Letta, verrà trasmesso in diretta televisiva e si concluderà con l’approvazione di una mozione di maggioranza che sancirà l’accordo raggiunto oggi.

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