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Coronavirus in Italia: scatta l’allarme

Primi decessi in Italia per coronavirus: decine di casi già acclarati, soprattutto al Nord e in Lombardia – Misure eccezionali nei primi focolai – Le conseguenze sui rapporti commerciali e gli eventi fieristici.

Coronavirus in Italia: scatta l’allarme

Il coronavirus provoca le prime vittime in Italia: sono, al momento, un uomo veneto e una donna lombarda. L’epidemia cinese inizia dunque a far tremare anche il nostro Paese. Niente panico, ripetono le istituzioni, ma intanto l’influenza cinese è arrivata nel nostro Paese: i contagiati sono già a decine, soprattutto al Nord e in Lombardia, con il principale focolaio nella zona di Codogno, in provincia di Lodi, dove si è ammalato un 38enne che a gennaio ha incontrato un amico di rientro dalla Cina (però negativo al test e asintomatico).

Di queste decine di casi acclarato, molti sono in gravi condizioni e intere zone sono isolate: in quarantena ci sono centinaia di persone, e il consiglio ora – per chi vive nelle aree a rischio, che stanno aumentando a macchia di leopardo – è quello di non uscire di casa. Oltre alla Lombardia ci sono casi in Veneto e nel Lazio, ma virus è probabilmente destinato a diffondersi anche in altre regioni.

L’arrivo del virus in Italia sta già portando altre conseguenze, anche sulla vita economica e sugli scambi tra Italia e Cina. E’ già di qualche giorno fa, ad esempio, la notizia secondo la quale Taiwan ha vietato l’importazione delle carni suine di provenienza italiana.

Il provvedimento ha tutta l’aria di essere una ritorsione per le misure di emergenza sanitaria varate dall’Italia (tra cui lo stop ai collegamenti aerei), anche se Taiwan ha invece precisato che si tratta di una misura precauzionale per evitare il rischio veterinario di introduzione della peste suina africana (PSA) sull’isola, a causa di un peggioramento delle condizioni veterinarie della Sardegna.

Fioccano anche i primi forfait legati ad eventi fieristici: mentre il Salone del Mobile aprirà lo stesso i battenti tra due mesi (seppur chiudendo le porte agli espositori cinesi), il CODEWAY EXPO 2020, in programma alla Fiera di Roma a maggio, slitta a novembre. La manifestazione dedicata alla cooperazione sostenibile e condivisa, ed aperta ad aziende, Ong, istituzioni e buyer del settore profit della cooperazione internazionale, viene dunque posticipata per agevolare la partecipazione internazionale.

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