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Copyright: stop alla riforma, il Parlamento Ue rinvia a settembre

A votare a favore 278 eurodeputati, mentre i no sono stati 318 e 31 gli astenuti – Il testo tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria del Pe a settembre. Polemica rovente tra Lega-5 Stelle e Pd

Copyright: stop alla riforma, il Parlamento Ue rinvia a settembre

Le polemiche congelano, almeno per l’estate, la riforma del Copyright Ue. La Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo ha votato contro l’avvio dei negoziati fra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue sulla proposta di direttiva per la riforma del copyright. Il testo tornerà a essere esaminato e votato dalla prossima sessione plenaria del Pe a settembre. A votare a favore 278 eurodeputati, mentre i no sono stati 318 e 31 gli astenuti.

Esprimendo un voto contrario all’avvio delle trattative sulla revisione delle regole comunitarie sulla tutela del diritto d’autore, i parlamentari hanno de facto sancito la riapertura della discussione in aula sul provvedimento. Ricordiamo che le ultime modifiche del Parlamento Ue su questa materia risalgono ormai al lontano 2001.

La direttiva nel corso delle ultime settimane aveva provocato numerose polemiche. L’Italia, per esempio, si era presentata alla Plenaria divisa: da un lato l’asse legastellato, profondamente contrario alle norme previste dal testo, dall’altro i democratici, a favore del provvedimento e critici sul dibattito italiano accusato di essere stato condotto sul terreno delle bufale e delle bugie. La diatriba ha investito in particolare l’articolo 13 della bozza che, secondo Lega e M5S, censurerebbe gli utenti in rete mentre secondo il Partito Democratico garantirebbe i legittimi titolari – in particolare quotidiani e editoria online – di opere protette dal diritto d’autore.

“Il Parlamento europeo deciderà liberamente la sua posizione in merito alla legge europea sul copyright con l’obiettivo di proteggere l’interesse di tutti i cittadini. Non bisogna interferire con il lavoro del Parlamento e non si devono diffondere informazioni false e demagogiche”. Così in un tweet il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani poco prima del voto in aula.

La versione italiana di Wikipedia, “chiusa” da due giorni per protesta contro la direttiva, è ritornata online dopo la decisione di rinviare la direttiva.

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