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Coppa Italia, il Napoli elimina l’Inter: è in finale contro la Juve

Gattuso vince la sfida contro Antonio Conte e il suo Napoli elimina l’Inter guadagnandosi la finalissima di mercoledì a Roma contro la Juve per la conquista della Coppa Italia. Mertens diventa il miglioro marcatore della storia del Napoli davanti a Maradona e Hamsik.

Coppa Italia, il Napoli elimina l’Inter: è in finale contro la Juve

Il Napoli raggiunge la Juve. Mercoledì prossimo saranno dunque gli azzurri a contendere la Coppa ai bianconeri, per il primo grande appuntamento della stagione: un revival sentitissimo da ambo le parti, con la sfida tra Sarri e De Laurentiis in primissimo piano. Tutto ciò è stato possibile grazie all’1-1 del San Paolo, che unito alla vittoria dell’andata ha permesso a Gattuso di conquistare la finale di Coppa Italia, la seconda della carriera da allenatore, peraltro nuovamente contro la Juve. Nulla da fare dunque per l’Inter, i cui sogni di rimonta si sono infranti sui guantoni di Ospina, protagonista di una serata decisamente in chiaro scuro.

Il portiere colombiano del Napoli infatti aveva iniziato malissimo propiziando il gol di Eriksen addirittura da calcio d’angolo, facendosi sorprendere da una traiettoria insidiosa ma comunque gestibile (3’). I nerazzurri si erano così trovati in vantaggio agli albori del match, azzerando di fatto la sconfitta dell’andata. Scenario ideale che, unito alla proverbiale carica di Conte, metteva le ali alla loro pressione offensiva, costringendo il Napoli a soffrire ancor più del previsto. Lì però cominciava il riscatto di Ospina, che prima parava un colpo di testa di Lukaku (32’), poi compiva un miracolo su Candreva (40’), infine propiziava il pareggio di Mertens con un rinvio telecomandato sui piedi di Insigna, a sua volta bravo nel tagliare in due la difesa (o quel che ne restava) dell’Inter e a servire il belga per un tap-in impossibile da sbagliare (41’).

Dries-Ciro firmava così il suo gol numero 122 con la maglia azzurra, diventando così il miglior marcatore della storia del club, davanti ad Hamsik e a un certo Maradona: che la gemma sia arrivata proprio contro quell’Inter che poteva essere la sua nuova squadra, beh, non può che aumentare a dismisura il piacere del suo popolo. Ad ogni modo il pari svegliava il Napoli dal torpore, sgonfiando contemporaneamente l’entusiasmo dell’Inter. Il secondo tempo infatti vedeva gli azzurri di Gattuso molto più in partita, mentre gli uomini di Conte correvano per il campo senza però riuscire a trovare il bandolo della matassa.

Al 72’ il tecnico nerazzurro toglieva un evanescente Lautaro Martinez (a proposito: le voci di mercato non gli stanno facendo bene…) per Sanchez e la mossa funzionava. Il cileno sfiorava il gol con un tiro fuori di poco (75’), poi serviva un rigore in movimento a Eriksen che solo un grande Ospina riusciva a ribattere, prima che Moses sparasse a lato da ottima posizione (82’). Era questa l’ultima emozione di un match divertente (più di Juventus-Milan di venerdì, anche se non è che ci volesse molto…) e combattuto, terminato con la festa di un Napoli pronto a giocarsi il primo trofeo della stagione.

“Voglio ringraziare tutto il mondo del calcio che mi è stato vicino, dedico il risultato ai miei genitori e a mia sorella a cui ero molto legato – le parole di un commosso Gattuso –. Abbiamo regalato il primo gol, non è stata colpa di Ospina ma di tutta la prima linea, poi però ci siamo liberati un po’. Ora ci aspetta una finale difficile, affronteremo una squadra abituata a vincere, composta da grandi campioni, con una certa mentalità. Possiamo giocarcela, ma servirà una grande partita per vincere”. Tanta delusione invece per Conte, costretto a dire addio a uno degli obiettivi stagionali, seppur al termine di una partita a tratti convivente, nella quale avrebbe probabilmente meritato qualcosa in più.

“A livello di prestazione ho pochissimo da rimproverare ai ragazzi, nelle due gare meritavamo molto più del Napoli: Ospina è stato il migliore in campo – ha confermato il tecnico nerazzurro. – Il gol subito è una leggerezza da evitare ma questa è la strada che abbiamo intrapreso, questo è il calcio che vogliamo. Vedo il bicchiere mezzo pieno, abbiamo creato tanto, anche se mi dispiace per i ragazzi che meritavano di giocare la finale. Il Napoli ha giocato una partita chiusa, non è mai semplice per i centrocampisti trovare l’imbucata, ma nonostante il loro atteggiamento difensivo abbiamo creato tantissimo. Alla fine i numeri dicono che abbiamo tirato 17 volte in porta e il loro portiere ha fatto 10 parate: questi sono fatti…”.

Già, eppure sarà il Napoli a contendere la Coppa alla Juventus nella finalissima di mercoledì, anche se in un Olimpico insolitamente vuoto. Gattuso avrà così la possibilità di vendicare la sconfitta del 2018, quando il suo Milan rimediò uno 0-4 senza appello, di fronte però ci sarà un Sarri agguerrito è determinato a conquistare il primo trofeo sulla panchina bianconera. E il fatto che debba provarci proprio contro la sua squadra del cuore non è che l’ennesimo scherzo di questo strano, per non dire pazzo, sport chiamato calcio.

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