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Conte-Renzi, salta l’incontro e sale la tensione

L’incontro tra il premier e il leader di Italia Viva era fissato alle 13 ed è stato rinviato a giovedì. Intanto Renzi scrive che è pronto a ritirare le ministre Bellanova e Bonetti dall’esecutivo. Pregiudiziale sul Mes sanitario. Si avvicina la rottura?

Conte-Renzi, salta l’incontro e sale la tensione

Acque sempre più agitate nella maggioranza di Governo. La cosiddetta verifica di questi giorni ha infatti preso una svolta improvvisa, e probabilmente di segno negativo, dopo la notizia dell’annullamento dell’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. L’incontro era atteso per le ore 13 di ieri ed è stato rimandato a giovedì, ufficialmente, perché la ministra Teresa Bellanova (in quota Italia Viva) non avrebbe potuto presenziarlo poiché impegnata a Bruxelles per il Consiglio europeo che deve affrontare un tema strategico per i prodotti alimentari italiani. Tuttavia, Renzi ha fatto sapere tramite la sua e-news che manderà al premier un documento e che è pronto a ritirare dall’esecutivo le ministre di Iv, cioè la stessa Bellanova e la titolare del dicastero della famiglia e delle pari opportunità, Elena Bonetti, se le proposte di Iv non verranno accolte.

“Sui temi del salto di qualità – ha scritto Renzi sui suoi canali di comunicazione – del governo diremo la nostra al premier con un documento scritto appena ci sarà occasione di incontrarci. Appena consegnato al premier, lo manderemo a tutti gli amici delle Enews. Stiamo facendo una battaglia per le idee, non per le poltrone: all’incontro verranno anche le ministre, che sono pronte a rimettere il mandato, se serve. Perché chi dice che noi facciamo confusione per avere mezza poltrona in più deve prendere atto che noi siamo l’unico partito che è pronto a rinunciare alle poltrone, non a chiederle. Noi chiediamo di parlare di politica e di Recovery fund – ha chiuso l’ex premier -, non di rimpasto e poltrone come naturalmente da giorni vogliono far credere le veline di Palazzo. E andremo a dire al premier – con le due ministre presenti – che noi facciamo politica se possiamo portare avanti le idee, non per difendere due poltrone”. 

Infine Renzi ha rimesso sul tavolo il Mes sanitario con una stoccata al premier e ai Cinque Stelle: “Non possiamo rinunciare a 36 miliardi per i pregiudizi ideologici dei Cinque Stelle e di Conte”.

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